PARROCCHIA
S. MARIA REGINA
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Anno 2003
Numero 3 - Dicembre 2002

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MATTEO E MONICA  
 ovvero
"QUANDO SALTANO LE REGOLE"

Matteo afferr?dallo scaffale un barattolo di sugo pronto. L'etichetta diceva Pesto alla genovese. A Matteo venne un groppo alla gola. Era andato al supermercato da solo quel sabato mattina. Di solito ci andava con Monica. Questa volta no. La sera prima marito e moglie avevano litigato. Matteo guard?ancora al barattolo di pesto alla genovese e lo rimise sullo scaffale: "Il pesto di Monica ?il migliore del mondo...", pens? Strano e insolito potere, quello del pesto, di far commuovere i mariti.

Matteo ripart?con il carrello, rasentando mestamente i sughi, poi i pelati, poi i sottaceti... La sera prima era alla ricerca di uno scontrino; uno stupido scontrino. Il pullover che aveva comperato nel negozio di abbigliamento di via Cavour si era rivelato troppo piccolo. Era sempre la solita storia: L o XL? Questa volta aveva preso L, ma riprovandolo poi a casa gli era parso piccolo. Una sciocchezza; era successo altre volte. Per questo Matteo conservava sempre gli scontrini; e li metteva l? sempre allo stesso posto, sotto il fermacarte di Swarovski sul tavolo dello studio. Questa volta, per? lo scontrino era sparito.

Monica sapeva preparare un ottimo pesto alla genovese, lei che era proprio di Recco. E poi ancora la focaccia al formaggio e l'orata al sale e... un sacco di altre cose. Ma di essere ordinata nemmeno l'ombra. Quando metteva lei le mani sul tavolo dello studio, qualcosa finiva regolarmente per sparire. E questa volta era toccato allo scontrino del pullover nuovo di Matteo. Cos? per un minuscolo pezzetto di carta, Matteo e Monica avevano cominciato a litigare, a voce sempre pi?alta. Le parole erano diventate via via pi?grosse, fino a che a Matteo ne era scappata una che era davvero troppo grossa. Si era accorto subito di avere esagerato; che una cosa cos?non si pu?proprio dire a nessuno e tanto meno alla persona che si ama; e che in cinque anni di matrimonio non gli era mai capitato di perdere il controllo in quel modo.

Si era sentito caldo in viso, con la voglia di scomparire. Lei era scappata di corsa in cucina, con la testa fra le mani. A lui, fra le mani, era rimasto invece il pullover e la voglia non di riportarlo al negozio, ma di buttarlo nella spazzatura. Matteo era l'unico figlio di due genitori, ormai anziani, che si erano sposati non pi?giovanissimi. Il pap?era un uomo taciturno e molto preso dal lavoro. La mamma era una donna piccola di statura, spiritosa, dolcissima, affettuosa; e cucinava a meraviglia. Era una persona molto ordinata e in casa non c'era mai niente fuori posto.

Monica era la figlia maggiore di un professore universitario che aveva sposato una sua allieva. Quando Monica era nata, la madre aveva appena vent'anni, mentre il padre aveva di poco superato i quaranta. La madre di Monica era un po' sovrastata dal padre, un uomo che sembrava non smettere mai i panni del docente: parlava sempre, sapeva tutto, voleva avere sempre l'ultima parola su tutto, era severo ed esigente e ascoltava poco o niente. Matteo era un giovane silenzioso, grande ascoltatore, accomodante e pieno di premure. Era piaciuto molto a Monica, che spesso commentava che l'incontro con Matteo l'aveva riconciliata con gli uomini. Anche a Matteo era piaciuta subito Monica: brillante, allegra, eppure dolce e affettuosa. E poi sapeva cucinare benissimo.

I loro litigi erano rari, ma erano diventati pi? frequenti con il passare degli anni. A pensarci bene, erano scatenati da questioni di scarsa importanza, nelle quali per?si riproduceva il medesimo copione: lei, che era disordinata, faceva qualcosa che lui non sopportava. Lui, da taciturno e accomodante che era, diventava rigido e intransigente, e magari alzava la voce. Non importava chi fosse il primo a cominciare. Improvvisamente era come se i due sentissero di non riuscire a sopportarsi pi? E in pochi secondi la cosa degenerava.

Un loro amico fece notare ai due che il problema stava nel legame che avevano ancora con le proprie famiglie di origine. "Ma se i miei non li sento mai!" esclam?sorpreso Matteo, che non aveva capito la sottile osservazione dell'amico. Il quale, sia detto fra noi, aveva perfettamente ragione. Si capisce perch?

don Stefano

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Redazione Web: don Sergio, Achille, Dario

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