9
d’uomo che si sono mostrate
deboli e fredde. Che non ven-
ga l’inverno!”
Mons. Luciano Monari, Ve-
scovo di Brescia
E’ la scienza che lo con-
ferma
“ Sento la necessità di com-
mentare la decisione della
Cassazione di sospendere l’a-
limentazione enterale ad E-
luana: ritengo che la medicina
abbia due compiti fondamen-
tali, guarire e curare. Qualora
non fosse più possibile guari-
re è necessario curare il pa-
ziente e cioè prendersene cu-
ra. Non poter guarire il pa-
ziente non rappresenta una
sconfitta, in quanto esistono
limiti alle possibilità e agli
strumenti scientifici. Ma non
poter più curare il paziente
rappresenta una vera sconfitta
per la nostra professione. Bi-
sognerebbe imparare invece
ad alleviare il dolore del pa-
ziente, assisterlo fino al’ulti-
mo respiro, insieme ai fami-
liari. In Italia oggi c’è una
legge che promuove la crea-
zione di unità ospedaliere di
cure palliative, e si è intrapre-
sa la strada del loro potenzia-
mento. Non abbiamo bisogno
dell’eutanasia ma di appronta-
re un sistema di accompagna-
mento delle persone che sono
arrivate alla fine della vita.”
(Cinzia Papadia, gastroentero-
loga ricercatrice in nutrizione
clinica)
E’ l’esperienza della vita
che lo assicura:
“Ho provato enorme tristezza
anche se la sentenza della
Cassazione da qualcuno potrà
essere vissuta come una vitto-
ria. Io dico che in queste si-
tuazioni non ci possono essere
né vinti né vincitori, ma solo
sconfitti. E una cosa esce
sconfitta in particolare: la vi-
ta. A me come cittadino, co-
me persona e anche come ma-
lato, questa cosa fa molto,
molto male: la vita vista come
accettabile solo se adeguata a
certi modelli.”
Mario Melazzini, presidente
associazione italiana sclerosi
laterale amiotrofica, malato
di SLA
E Benedetto XVI richia-
ma i diritti umani:
“La dignità di ogni uomo è
garantita veramente soltanto
quando tutti i suoi diritti fon-
damentali vengono ricono-
sciuti, tutelati e promossi. Da
sempre la Chiesa ribadisce
che i diritti fondamentali sono
un dato universale, perché
insito nella stessa natura del-
l’uomo. La legge naturale,
scritta da Dio nella coscienza
umana, è un denominatore
comune a tutti gli uomini e a
tutti i popoli; è una guida uni-
versale che tutti possono co-
noscere e sulla base della qua-
le tutti possono intendersi. I
diritti dell’uomo sono ultima-
mente fondati in Dio creatore,
il quale ha dato ad ognuno
l’intelligenza e la libertà. Se
si prescinde da questa solida
base etica, i diritti umani ri-
mangono fragili perché privi
di solido fondamento. Centi-
naia di milioni di nostri fratel-
li e sorelle vedono tuttora mi-
nacciati i loro diritti alla vita,
alla libertà, alla sicurezza;
non sempre è rispettata l’u-
guaglianza tra tutti né la di-
gnità di ciascuno, mentre nuo-
ve barriere sono innalzate per
motivi legati alla razza, alla
religione, alle opinioni politi-
che o ad altre convinzioni.
Non cessi pertanto il comune
impegno a promuovere e me-
glio definire i diritti dell’uo-
mo, e si intensifichi lo sforzo
per garantirne il rispetto.”
Benedetto XVI, nel 60° della
Dichiarazione universale dei
diritti dell’uomo
In questi ultimi mesi, il Consiglio
Pastorale
si è riunito diverse volte, affrontando
diversi argomenti.
Il 3 settembre, abbiamo conosciuto don Atti-
lio e gli abbiamo presentato le varie realtà parroc-
chiali, raccontando, nei limiti del possibile e molto
sinteticamente, il cammino fatto fino ad allora.
Un secondo incontro si è tenuto il 29 ottobre,
dove si è discusso su quanto emerso dalla
“Giornata della comunità” del 12 ottobre per deci-
dere itinerari e proposte da percorrere durante tutto
DAL CONSIGLIO PASTORALE