Pagina 15 - Il Tassello

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Mi è capitato di vivere un'avventura stra-
na, non so se vi è mai successo qualcosa di si-
mile: mi è sembrato di essere un personaggio
dei fumetti, in particolare Pippo. Mi spiego.
Una bellissima domenica di gennaio, do-
po la messa delle 10, vengo avvicinato da
Chiara, che tra il serio ed il faceto mi dice:
“cosa ne diresti di scrivere per il Tassello; non
so, ad esempio una rubrica culinaria…” prima
parte dell'effetto fumetto (wow! Penso, le deve
proprio essere piaciuta quella ricetta che le ho
proposto qualche settimana fa!! -fase di gasa-
mento dell'ego-) “pensavamo sarebbe bello
correlare la ricetta con il tema portante del
giornale, che per esempio questo mese è il te-
ma della pace...” GULP! (ecco arrivare Pippo),
cosa c'entra la pace con le ricette di cuci-
na? “se ti interessa, dovresti consegnare il pez-
zo entro il 18 (cioè tra meno di 7 giorni). Dai,
sarebbe proprio bello se scrivessi qualcosa...”
GULP e STRAGULP! (pippizzazione comple-
tata) e che mi invento adesso? (visto che il mio
lato narcisitico aveva già deciso di tentare l'im-
presa).
Superato il primo mo-
mento di panico, ho
cominciato a meditare
sul rapporto tra cibo
e
pace,
ri-
scoprendo che di
legami ve ne so-
no e numerosi; tanto
per cominciare uno
dei principali motivi di
guerra è proprio la necessi-
tà di procurare cibo, difficil-
mente c'è pace dove c'è fame.
In secondo luogo di solito
quando si vuol conoscere
meglio o far la pace con
qualcuno, lo si invita a
pranzo e questa è una real-
tà sacra, tanto che anche Dante non esita a spe-
dire nell'inferno più profondo quelli che tradi-
scono questo aspetto dell'ospitalità.
Mi è venuto poi in mente anche un'altra
cosa, ovvero che spesso il riferimento al cibo
caratteristico di un popolo può essere utilizzato
come motivo di scherno e divisione da un altro
popolo (ad esempio, nei fumetti di guerra di
quando ero ragazzino, i tedeschi erano sem-
pre “mangia crauti”, noi italiani sempre
“macaroni”).
Ma, mi sono detto poi, allora due popoli
che condividono lo stesso modo di mangiare,
hanno già fatto un bel pezzo di strada verso la
pace; come si fa ad odiare qualcuno che man-
gia il tuo stesso cibo?
Il pensiero è volato verso l'eterno dissidio
tra israeliani e palestinesi, che persistono a far-
si guerra anche se condividono lo stesso modo
di cucinare (ma forse nessuno glielo ha ancora
detto e in tal caso bisognerebbe proprio farglie-
lo sapere!).
Così ho scelto la ricetta che vado a pro-
porre, l'Hummùs, un fantastico contorno, anti-
pasto o componente di stuzzichini, tra l'altro
molto facile da fare.
Un saluto e buon appetito,
S
ILVIO
RICETTA. (dosi per 4)
350 gr di ceci secchi, 1 spicchio d'a-
glio, 2 cucchiai di olio extravergine
d'oliva, 1 cucchiaino colmo di semi di
cumino tritati, succo di 1 limone, 1 peperonci-
no rosso, 2 cucchiai di prezzemolo tritato, sale.
Lavare e lasciare a bagno per 24 ore i ceci. In
una casseruola far imbiondire l'aglio tritato,
quindi aggiungere i ceci scolati, aggiungere
l'acqua necessaria a coprirli e quindi far cuo-
cere a pentola coperta e fiamma moderata fino
alla cottura dei ceci. Scolarli (se necessario) e
ridurli a crema soffice con una spatola di le-
gno. Unire il cumino ed il succo di limone, ag-
giustare di sale, mettere sul piatto di portata e
cospargere col peperoncino sbriciolato ed il
prezzemolo tritato. Servire tiepido.
In caso di necessità si possono utilizzare anche
ceci in scatola... il risultato non è poi cosi ter-
ribile, almeno non da giustificare una guer-
ra !!!
LA CUCINA DI PIPPO
UN CECE DI PACE