Pagina 11 - Il Tassello

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Buon appetito?
T
imida, la lingua
accarezza leggera
lo strato morbido
e sottile di marmellata ai
lamponi che ricopre come
un velo la fetta biscotta-
ta, poi i denti vi affondano
piano piano, quasi con ri-
spetto, timorosi di frantu-
mare tutto, staccando solo
un pezzettino di quel
dolce
friabile desiderato cibo
, il primo dopo una
serie informe di thè senza zucchero, brodini,
thè con lo zucchero, pastina.
Dolce, profumata, morbida, fresca marmel-
lata e insieme ruvida, secca, croccante fetta
biscottata, dove i denti affondano con un pia-
cere non immaginato, sgretolando e mastican-
do, finalmente tuffandosi in una superficie che
offre resistenza, donando la gioia di riscoprire
quel gesto quotidiano, per l’occasione diven-
tato inusuale, del muovere con ritmo ripetitivo
e fonte di soddisfazione le mandibole, prima
d’ingoiare il cibo.
Poi,
caldo e fumante, rotondo e profu-
mato
, un bel sorso di caffellatte a invadere
piacevolmente, a spazzar via il tutto, ripu-
lendo, riempiendo di sapore e gusto la bocca,
pronta ormai ad un nuovo assalto alla fetta
biscottata, o a ciò che resta. E ancora latte e
poi fetta e marmellata, marmellata e fetta, e
latte, latte e caffè…
“Ode alla prima colazione”: e si capi-
sce, in ospedale, dopo un intervento, il
primo cibo solido appare come un so-
gno che si avvera, lungamente atteso
nei giorni di digiuno o poco più.
L’ho davvero gradito e più tardi,
nella tranquillità di una lunga e, for-
tunatamente, monotona mattinata
d’ospedale (l’emozione dell’in-
tervento basta e avanza per un
po’!) riflettevo con calma che
la
vita va presa così, assaporata,
gustata pro-
prio come quella prima colazione, con la sua
parte morbida e anche quella un po’ più “sec-
ca”, col latte caldo dell’affetto delle persone
care ad amalgamare il tutto.
Vivere nella fede, abbandonando ogni idea
preconcetta di ciò che dovrà essere e
gusta-
re, invece, ogni attimo, buono o cattivo,
con pienezza
, pronti a “sentire” con intensità
emozioni, gioie, dolori, cercando il “lato buo-
no” in ogni situazione e veloci anche a dare
la nostra parte senza misura e con generosità:
questa è davvero una vita piena!
Lasciar cadere desideri e aspettative
,
aprire il cuore alla Sua volontà per aderire to-
talmente a quello che Lui ritiene giusto per noi
adesso; magari non è quello che m’immagina-
vo, ma se mi “fisso” sulla mia idea non posso
dar valore alla Sua!
Dare gusto alla vita è viverla con generosità
in ogni istante:
è questa la vita eterna
,
una
vita illuminata dall’Amore
.
Una vita dove ogni esperienza, anche la
peggiore, prende senso ricordando che Dio ci
ama e vuole per noi il Bene, quello vero, e lo
realizzerà, lo farà comunque, passando anche
per vie che possono sembrare senza sbocco.
E se un giorno la prova fosse davvero trop-
po dura,
non lasciarmi, Ti prego, accompagna-
mi e
fatti sentire
, solo questo Ti
chiedo…
Riflessioni da condividere o
piuttosto suggestioni un po’ con-
fuse dovute all’anestesia gene-
rale?
Basta, son troppo stanca,
mi rilasso a letto, col gusto
dolce del caffellatte ancora
in bocca!
Maria Luisa
Caffellatte, grazie!