Pagina 19 - Il Tassello

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Buongiorno Vita
Tutto in un
abbraccio...
30
marzo 1996, sabato; mancano an-
cora quindici giorni al termine, la
“pancia” pesa, i chili sono lievitati
come una pizza e se mi guardo allo specchio
lo spettacolo non è dei più belli; ma questa
pancia nasconde al suo interno il più grande
miracolo dell’universo: un bambino (e in al-
cuni casi anche più di uno).
Sono le 14.30 e mi dirigo in ospedale per
un controllo perché “sento” che qualco-
sa non è a posto; l’ostetrica mi visita,
mi fa qualche domanda e mi
dice: “Questa sera alle sette
avrai tua figlia”, si è rotto il
sacco su in alto, e goccia a
goccia il liquido amniotico
si sta esaurendo.
Aiuto! Non sono pron-
ta!!
Non è il momen-
to, non è il giorno
giusto, la paura mi
prende la gola, il cuore
batte forte.
Quante doman-
de in questa testa!
“Sarò in grado?”,
“Perché ha deciso
di nascere oggi?”, “Starà bene?”.
Non mi sembra vero, questa sera sarò ma-
dre.
Mamma: quanta dolcezza racchiude questo
nome. Ma anche forza, decisione, coraggio... e
tanta, tanta pazienza.
Alle 19.00 Luna nasce, sono stanca, ma
quando prendo tra le braccia mia figlia, mi
rendo conto che da ora in poi una parte di me
si è disgiunta dal mio corpo, ma che sarà sem-
pre unita nel cuore; dovrà imparare a cammi-
nare con le sue gambe, a bere e mangiare con
la sua bocca, a pensare con al sua testa; il mio
compito sarà quello di guidarla per imparare
tutto questo, proteggerla e accudirla.
Ancora oggi quando l’abbraccio, sento lo
stesso calore e provo la stessa emozione.
Ecco, queste sono le mie sensazioni quando
penso alla maternità: un dono dato da Dio a
cui non smetterò mai di dire il mio grazie.
Purtroppo, però, maternità può essere an-
che e purtroppo dolore, indescrivibile dolore,
quando per disgrazia si perde un figlio;
allora l’opera d’arte che mi si presenta
alla mente, è tanto drammatica quan-
to meravigliosa: la “Pietà”, scultura
eseguita da Michelangelo e conservata
nella Basilica di S. Pietro a Roma.
La Madonna sostiene il corpo
morto di Gesù, dopo che è stato
deposto dalla croce.
Il volto di Maria è chi-
nato verso il basso,
esprime in modo pa-
cato il suo dolore e lo
comunica con grande
dignità; il suo volto è
delicato e aggraziato,
mentre la parte in-
feriore del corpo
è più massiccia,
infatti le gambe,
su cui è adagiato il
corpo di Gesù, sono
forti, sensazione espressa dalle pesanti pieghe
del panneggio.
Maria viene raffigurata da Michelangelo
come una giovane e bellissima ragazza; tut-
to ciò perché vuole rappresentare la bellezza
ideale, la grazia e la perfezione; come per tutti
gli artisti del Rinascimento, infatti, la bellezza
esteriore è lo specchio della perfezione interio-
re e morale.
Personalmente penso che questa scultu-
ra sia fortemente emozionante perché, anche
qui, un abbraccio tenero e nello stesso tempo
deciso esprime il grande amore di una madre
per il proprio figlio.
Antonella M.