Pagina 9 - Il Tassello

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I cinque sensi
I 5 sensi…, in che senso?!
Q
ualche mese fa una mia carissima col-
lega mi ha inviato un messaggio relati-
vo ai requisiti per essere un buon inse-
gnante che recitava così: “Avere una
memoria da elefante, una pazienza da ange-
lo, il cuore dalle dimensioni del sole, occhi
su tutti i lati della testa, un filtro nasale, otto
braccia come un polipo, gambe resistenti, una
vescica da 5 litri e un sistema immunitario di
alto grado”.
Sono tutti accettabili e validi ma credo che si
sia dimenticato un requisito, tra l’altro uno dei
più importanti, cioè il gusto di insegnare cono-
scenze e abilità di vita mediante il piacere di
trasmetterle agli altri. Come una mamma che
attraverso dolci biscotti insegna le antiche tra-
dizioni ebraiche ai figli così questa capacità
di trasferire il sapore del sapere è pre-
requisito di ogni insegnante.
A scuola, purtroppo, non
capita spesso di condur-
re un’attività didatti-
ca così appetibile e
molti studenti si
lamentano di
annoiarsi per
le lunghe le-
zioni. Certo,
forse per questi
studenti, abituati ad
avere quasi tutto in tempi
rapidi, un po’ di noia non fa male,
tuttavia un insegnante può individuare
dei piccoli accorgimenti per rendere la lezione
efficace e appassionante per la totalità (o qua-
si) degli alunni. A volte è lo stesso program-
ma, o come si dice ora curriculo, a fornire delle
ghiotte unità di apprendimento che, stuzzican-
do la sfera sensoriale-emotiva, lascino traccia
in ambito cognitivo così da far acquisire ai no-
stri ragazzi competenze didattiche e anche di
vita quotidiana. In modo particolare, ricordo
un’esperienza realizzata proprio con la sopra-
citata collega, la quale è fornita di un raffinato
senso del gusto d’insegnare.
Insieme con lei abbiamo sviluppato un’espe-
rienza di educazione alimentare legata all’uso
dei 5 sensi, in cui l’obiettivo era di far com-
prendere ai ragazzi che masticando e inghiot-
tendo cibo, non si digeriscono soltanto cellule
animali e vegetali, oltre a minime quantità di
vitamine e sali minerali, ma contemporane-
amente si elaborano idee, immagini, persino
suoni e memoria, in breve si voleva educare al
gusto e alla cultura del buon cibo.
L’attività è stata molto gradita dagli stu-
denti e noi insegnanti siamo stati testimoni
delle loro elevate capacità sensoriali, tenute
fino quel al momento ben nascoste, e per la
golosità di alcuni di loro: anche la pasta cruda
è stata gustata! Al termine di questo percorso
abbiamo osservato un miglio-
ramento nel loro accostarsi
al cibo, nel modo di as-
saporarlo e di con-
dividerlo insieme
agli altri perché
consapevoli di
avere a disposi-
zione cinque sensi
che elaborano un’infor-
mazione “polisensoriale”.
Ora la memoria di queste espe-
rienze si riflette con slancio vigoroso
verso il Nostro Maestro, colui che si è
fatto cibo per noi e attraverso il Pane e il
Vino Eucaristico possiamo gustarlo con tutti
i sensi: sulla croce
Lo vediamo morto per noi, sentiamo il pro-
fumo di salvezza nella Sua Resurrezione, per-
cepiamo il suono delle sue parole che vibrano
come musica di pace e di speranza, avvertia-
mo la carezza di una mano consolatrice sul
nostro volto e preghiamo affinché Gesù Eu-
caristico possa trasformare completamente i
nostri cuori!
Gustate il Santo Natale!
Giulia