Pagina 7 - Il Tassello

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Le relazioni
Nooo abbiamo già finito!
Sala professori
I
professori delle scuole superiori dei “miei
tempi” non ci conoscevano, non sapevano
nulla di noi se non quello che sapevamo
della loro materia. Tra docente e discente c’era
una relazione funzionale al risultato scolasti-
co. Solo “
nell’ora di religione quando tutto
il mondo sembra buono, anche il professore
(
Piero e Cinzia. Antonello Venditti dall’album
Cuore 1984) si poteva intrattenere un dibatti-
to o mantenere delle relazioni più
umane
con
il prof..
A noi ragazzi sembrava normale questo
distacco, anche emotivo, dei
prof. nei nostri confronti.
Nessuno si sognava di
raccontare questioni per-
sonali o vicende familiari
ai propri professori.
La scuola degli anni
’80 usciva dalla cosiddet-
ta “rivoluzione” del ’68 con
degli strumenti di parte-
cipazione in più (chi si
ricorda i Decreti Delega-
t i sul-
la scuola del 1973?) ma con il DNA della scuo-
la fascista: ordine e disciplina.
Molte caratteristiche formali di quel perio-
do le ritroviamo anche ai nostri tempi. L’ap-
pello, l’interrogazione in piedi davanti a tutti
(gli inglesi lo vietano a scuola perché dicono
che si usi solo per gli interrogatori polizieschi),
la “spiegazione”, le note negative sul registro
(fanno però scalpore le rare note positive!), la
sospensione, i compiti in classe “punitivi” e via
dicendo.
La cosa che è sicuramente cambiata è la re-
lazione tra docente ed alunno. Nel bene e nel
male, ormai, è sicuro che l’alunno è in ricerca
sempre di una relazione con i propri prof.. E se
non la trova deciderà che quel prof. o quei prof.
sono una massa di… (non si può scrivere).
È sul piano emotivo, quindi,
che ci si gioca il ruolo di do-
cente; solo giocando le proprie
emozioni all’interno dell’aula
si riesce a costruire un rap-
porto docente/alunno didat-
ticamente significativo. La
relazione passa, ovviamen-
te, dal lavoro quotidiano
in classe che prende vita e
diventa davvero formativo per gli
alunni.
Quando questo succede l’atmosfera in clas-
se è “magica”, le menti e i cuori sono aperti e
c’è entusiasmo per quello che si sta facendo e
gli alunni, al suono della campanella, ti dicono
nooo abbiamo già finito!
Andrea
Sorellanza
Le avventure di Cheddonna
“I
l mio capo mi sta facendo mobbing.”
era sbottata la Fulvia, durante una
riunione del M.A.M.A (movimento
anonimo mamme apprensive) “Quando sono
tornata al lavoro, dopo la nascita del “Che”, il
mio posto era stato assegnato a un’altra, senza
esperienza, ma soprattutto senza figli.”
“Certo gli uomini non le capiscono, queste
cose” aveva commentato la Marty, mamma del
Lolly.
“Eh, sì. Loro pensano solo al profitto, e non
si preoccupano dei problemi di noi mamme”
aveva aggiunto la Titty, mamma della Sissy.
“Ma non è un uomo! Si chiama Sandra, e
lavorava con me nell’ufficio del nostro ex capo,
prima che lui andasse in pensione. Non è mai