Pagina 7 - Il Tassello

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Natale: la Famiglia di Gesù
I
l giorno di Natale dell’anno precedente, quando L’altrozio, con la sua verve “alternativa”
era arrivato a sconvolgere l’equilibrio collaudato e un po’polveroso di decenni di pranzi
in famiglia, aveva segnato il confine tra un prima e un dopo che sarebbe stato impossi-
bile valicare a ritroso. Così, quell’anno, nella lista degli invitati al pranzo di Natale il nome
de L’altrozio era stato inserito automaticamente, previo incrocio di dita scaramantico a sco-
po precauzionale. Nel salotto di Cheddonna, dunque, avevano via via preso posto, oltre a
quest’ultimo e a Miomarito, IlPrincipe e NonnaNenna, Loziovescovo, Miasuocera, il dottor
Dante e la signora Berenice, la famiglia di Cheddolce e quella della Fulvia. La zia Marta,
dopo un ritorno di fiamma con il suo fidanzato storico, Lochefstellare, aveva deciso di tra-
scorrere le feste a Casa del diavolo (PG), dove quest’ultimo risiedeva, e così erano rimasti di
nuovo in diciassette, ma questa volta Cheddonna aveva deciso di non farsene un cruccio.
-Apriamo i regali!-aveva proposto il piccolo “Che”, e subito adulti e piccini avevano co-
minciato a scambiarsi pacchetti e pacchettini, in un trionfo di rosso e oro che avrebbe fatto
invidia alle vetrine della Rinascente.
Esauriti i doni destinati a bambini e ragazzi, sotto il grande albero di Natale erano rimasti
solo quelli degli adulti.
-Questo è per te Cheddonna: un libro di ricette, per ispirarti quando scriverai il tuo pros-
simo best-seller!-si era fatta avanti Miasuocera, porgendole un pesante involto contenente
l’opera omnia di Benedetta Parodi.- “Magari è la volta buona che impara a cucinare!” pen-
sava, scuotendo la testa.
-Ma... grazie!-aveva balbettato Loziovescovo, aprendo il regalo di NonnaNenna:”I fioretti
di San Francesco, proprio quello che desideravo.” Poi, tra sé:”Ahimé, da quando c’è questo
papa venuto dalla fine del mondo, è tornato pure di moda il pauperismo francescano!”
-Tieni, cara.-aveva sussurrato Giannicaro, porgendo a Cheddolce un pacchetto minuscolo,
dal valore inversamente proporzionale alle dimensioni. Aprendolo, Cheddolce si era trovata
davanti l’annuale gioiello d’ordinanza: un filo di perle, nella fattispecie, che aveva accolto
con il corrispondente sorriso, d’ordinanza anch’esso. Sul biglietto che lo accompagnava però,
invece del solito “Sentiti auguri”, o “Cordiali saluti”non c’era scritto nulla. Dopo averlo
scorso Cheddolce, con un sorriso inossidabile, l’aveva riposto nella busta, e aveva ringraziato
Giannicaro scoccandogli i consueti tre baci sulle guance.
-Avrà capito?-si domandava lui, cercando di interpretare, come faceva da una vita, l’e-
spressione di sua moglie.
-Avrà...capito?-si tormentava lei, senza che nulla trapelasse sul volto atteggiato a un sor-
riso natalizio.
-Le perle portan pianto...-aveva commentato L’altrozio, prima che Cheddonna, con una
gomitata, lo convincesse a non aggiungere altro.
(Le puntate precedenti e successive su www.cheddonna.it)
Regali sotto l’albero
e scheletri negli armadi.
Le avventure di Cheddonna
Chiara