Pagina 3 - Il Tassello

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nome è? Già si può prevedere che si tratta di un vescovo
piuttosto ordinario.
Sono stato per tutta la mia vita in diocesi di Milano e perciò
sono conosciuto dal clero, cioè dai presbiteri e dai diaconi così
come da molti laici e comunità: non potrò essere una sorpresa.
Mi immagino che molti pensino quello che penso anch’io: “sì, è
un brav’uomo … ma arcivescovo di Milano… sarebbe meglio
un altro”. Ma adesso la scelta è fatta e credo che tutti
desideriamo di dare il meglio perché la Chiesa di Milano
continui la sua missione di irradiare la gioia del Vangelo.
Sono stato per tutta la mia vita in diocesi e ho contribuito a
molte decisioni da quando il card. Martini mi ha chiamato a
essere rettore del Seminario ad oggi. Alcune scelte sono state
giuste e gradite, altre sono state forse sbagliate e sgradite.
Ecco vorrei chiedere a tutti di non restare impigliati nel
risentimento, vorrei chiedere scusa per quello che ha causato
sofferenza e malumore e chiedere a tutti quella benevolenza e
condivisione che renda visibile una comunione profonda e
consenta di essere un segno di speranza per tutti coloro che
guardano alla Chiesa di Milano come a una presenza amica,
accogliente, capace di diffondere serenità e di costruire la
pace.
Conosco abbastanza la Diocesi per rendermi conto che per
continuare questa storia di santità ci vorrebbe un vescovo
santo. Io invece percepisco tutta la mia mediocrità. Ho quindi
bisogno di essere accompagnato e sostenuto da molta
preghiera e da quella testimonianza di santità operosa fino al
sacrificio, discreta fino al nascondimento, docile fino alla
dimenticanza di sé che è tanto presente nel popolo
ambrosiano.
Per essere all’altezza delle questioni che si affrontano a Milano,
città ricca di storia, di cultura, di ricerca, di innovazione si
vorrebbe un vescovo geniale. Se considero la bibliografia dei
miei predecessori, in particolare del Card. Scola, del Card
Tettamanzi, del Card. Martini mi sento persino in imbarazzo