Pagina 12 - Il Tassello

Versione HTML di base

12
Sulla strada
C
he fortuna!Avrannopensatogli ebrei uscendodal paesed’Egitto,liberi di andarsene
con tutti i loro averi e carichi dell’oro e dei gioielli che gli egiziani avevano dato loro
pur di liberarsi di quegli scomodi ospiti.
Poi, il deserto, la sfiducia, il vitello d’oro, 40 anni a girovagare e la certezza che nessuno di
quella generazione sarebbe entrato nella terra promessa.
Che disastro! Questo passava per la mente dei discepoli che fuggivano da Gerusalemme
verso Emmaus, dopo la delusione di aver visto la morte in croce del loro maestro. Sì, certo,
correva voce che fosse risorto,ma, hai visto mai? Meglio non fidarsi,meglio scappare.
Poi l’incontro con lo sconosciuto, lo spezzare del pane, la gioia della speranza ritrovata.
Due pasque diverse, due diversi doni di Dio, uno immediato da capire, l’altro un po’
meno,comunque due passaggi verso la libertà dei figli di Dio, sia dalla schiavitù terrena che
dalla schiavitù del peccato, due inviti a fidarsi di Dio, anche quando non sembra essercene
motivo. In fondo questo è il vero significato della Pasqua.
Per chiudere porto una citazione del Dalai Lama; lo so, non è cristiano,ma è comunque
testimone della luce di Dio.“Una freccia può essere scagliata solo tirandola prima indietro.
Quando la vita ti trascina indietro con le difficoltà, significa che ti sta per lanciare in
qualcosa di grande.Concentrati e prendi la mira.”
Che la speranza della Pasqua sia compagna di vita di tutti i giorni.
La ricetta di oggi è, ancora una volta, un piatto unico rustico, semplice ma ricco di sapore.
Yuk! Yuk!! E buon appetito da Pippo!
Zuppa valtellinese (da 4 a 6 porzioni)
1 verza
Formaggio tagliato a fette (casera, pizzoccheraia, piattone.. quello che c’è)
Pane raffermo a fette
1 cipolla, olio, sale, pepe, vino bianco.
Tagliare la verza a striscioline e lavarla bene; tagliare la cipolla ad anelli sottili e far
appassire in un filo d’olio. Aggiungere la verza, salare, bagnare col vino bianco e far
stufare sinchè la verza sia ben cotta, correggere di sale e pepe. In una teglia da forno
disporre la verza, coprire col formaggio ed infine con le fette di pane. Bagnare con il
fondo di cottura della verza o, se occorre, con un po’ di brodo (deve arrivare a copri-
re a filo gli altri ingredienti). Cospargere con ulteriore formaggio ed infornare a forno
medio (160°) per un’ora, finchè si forma una crosticina bruna. Servire calda con un
calice di vino rosso di valtellina (un sassella, ad esempio).
Passaggi
La cucina di Pippo
Silvio