Pagina 15 - Il Tassello

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La gioia della festa
Qualcuno doveva averla preceduta, ma chi? Miomarito? In effetti, quando si era alzata,
non l’aveva trovato, tastando la sua metà del letto, ma forse era semplicemente andato
in bagno. Oppure IlPrincipe? Uscendo dalla sua stanza, poco prima, a Cheddonna era
sembrato che in camera de IlPrincipe si spegnesse di colpo la luce, ma forse se lo era
solo immaginato. NonnaNenna no di certo, sorda com’era quando toglieva l’apparecchio
acustico di notte.
-Poveretto,- pensava Cheddonna, considerando che il povero uccellino meccanico
aveva esalato il suo ultimo cucù, -ha fatto proprio una brutta fine, ma almeno il vero
cuculo di notte stava zitto! –
La rosa
C
i
ao, sono una Rosa, sì quella che sta nel tuo giardino, amata da alcuni,
indifferente ad altri, abbellisco i giardini di molti, sono spesso orgogliosa dei
miei fiori, con i petali così vellutati, colorati o bianchi a seconda dei gusti,
profumati e meravigliosi. Ho anche un mese dell’anno a me dedicato, è maggio, nel
cuore della primavera, quando le giornate di sole sono così piacevoli, la natura è in
pieno fermento e io mi abbellisco con i miei primi fiori. Maggio è dedicato anche a
Maria, una donna eccezionale, dicono, ho sentito che è venerata come la madre di Gesù,
il Cristo, il Figlio di Dio; non so, io non me ne intendo di queste cose ma ho ascoltato
alcuni discorsi e alcune persone dicevano che questa donna era pura di cuore, tanto che
Dio l’ha scelta per essere la madre di suo Figlio sulla Terra e un angelo nell’annunciarle
ciò l’ha chiamata come “piena di grazia”; lei ha detto il suo Sì, pur sapendo che suo
figlio non sarebbe stato solo suo e che avrebbe dovuto soffrire molto per la salvezza
dell’umanità intera.
Ma io non mi preoccupo di queste cose, ho la mia vita: ho passato i mesi scorsi in uno
stato dormiente, il freddo non mi fa bene, potrebbe gelare le mie foglie e impedirmi di
fare la fotosintesi, morirei di fame, così ho dormito, accumulando tutte le mie risorse
su poche zone del mio corpo verso il basso e riparate nella terra; durante questi mesi
gli uomini mi hanno tagliato i rami che avevo prodotto durante lo scorso anno, ma non
importa ne farò altri.
Quando ho percepito che le ore di luce aumentavano e che sarebbero state sufficienti
alle mie foglie per produrre carboidrati grazie alla fotosintesi clorofilliana, ho ripreso
le mie attività, ho iniziato a far circolare le sostanze nutritive che avevo accumulato
e i miei tessuti hanno ripreso vigore, hanno iniziato a produrre nuove cellule e nuovi
germogli
.
Chiara
(altri racconti di Cheddonna su www.cheddonna.it)
Rubriche: dalla parte della Natura