MADONNA IN CAMPAGNA
(Sacconago-via Longu)

La campagna in questione si denominava "in Longù", nome che oggi rimane alla via.
Questo toponimo viene spiegato con riferimento o agli appezzamenti di campagna a strisce lunghe oppure ai paletti di recinzione (in latino "longurii").
Se è vero che una cappelletta nella zona Longù esisteva alla metà del Cinquecento, doveva essere di piccole dimensioni e di scarsa importanza.
L'oratorio attuale è citato la prima volta nell'anno 1704 nella relazione di un visitatore ecclesiastico di Milano, ed è allora citato come nuovo, sotto il titolo di Santa Maria dei Sette Dolori. Dall'edicola cinquecentesca l'oratorio settecentesco prese, con ogni probabilità, insieme con il titolo, anche il dipinto che compare sopra l'altare: la Pietà, un soggetto particolarmente sentito dalla devozione popolare.
Si ha una minuta descrizione dell'oratorio sotto l'anno 1753, donde risulta che all'esterno erano intonacati non i fianchi ma solo la facciata, che alla sinistra di essa non un campaniletto ma un semplice pilastro reggeva la campana, che ancora mancava il portichetto d'ingresso.
Chiesa ad aula rettangolare, semplicissima dunque, sobria anche nell'equilibrio delle parti e dei volumi, intonata all'ambiente campestre, visitabile con gli occhi dai contadini e dai viandanti di passaggio attraverso le due finestrelle della facciata, munite di inferriata. Il portichetto, a pianta quadrata, potrebbe essere dell'Ottocento. Il campanile attuale, a vela, risale al 1950.