 XVIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO
A
3 agosto 2008
Matteo 14, 13-21
Riferimenti : Isaia 55,1-3 -
Romani 8, 35.37-39
Isaia
55,1-3
Il popolo vive
come esiliato in Babilonia, ormai da molto tempo, ma si sta
profilando una condizione di novit?poich?nel panorama politico
di quel tempo sta sorgendo una nuova potenza: la Persia, che
potr?liberare il popolo. L?immagine del banchetto ?splendida e
gioiosa: non ?solo superamento della fame e della sete, ma
presenza generosa, rispetto di ciascuno per l?altro, amore di
solidariet? riconoscimento e sintonia. Solo il Signore ?capace
di fare questo miracolo e solo Lui sa offrire gratuitamente ci?
di cui si ha bisogno per sentirsi amati e diventare un popolo.
Si ripetono, in pochissime righe, otto comandi di cui tre
richiamano il ?venite? e tre ?l?ascoltate?: cammino e ascolto
per arrivare alla Terra Promessa. Molti per?hanno superato la
fase dell?aver fame e sete poich?si sono stabilizzati a
Babilonia, adattandosi alla situazione. Non hanno, perci?
nessuna intenzione di tornare in patria per ricostituirsi una
vita. ?Troppa fatica e rischio?. Cos?vivono ?in un paese che
non sazia? e spendono soldi ?per ci?che non ?pane?. Al tempo
della liberazione da parte dei Medi/Persiani tornano in pochi e
vivono con fatica e stentatamente. Non trovano i banchetti, ma
maturano l?attesa del Signore sul luogo della promessa. Ci
troviamo, qui, in un altro contesto rispetto al tempo in cui
Geremia sugger?ai deportati, smaniosi di tornare,
l?integrazione. All?inizio, infatti, erano insofferenti e quindi
violenti: ??Cos?dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele,
a tutti gli esuli che ho fatto deportare da Gerusalemme a
Babilonia: Costruite case e abitatele, piantate orti e
mangiatene i frutti; prendete moglie e mettete al mondo figli e
figlie, scegliete mogli per i figli e maritate le figlie;
costoro abbiano figlie e figli. Moltiplicatevi l?e non
diminuite. Cercate il benessere del paese in cui vi ho fatto
deportare. Pregate il Signore per esso, perch?dal suo benessere
dipende il vostro benessere? (Ger 29,4-7). E? un bel messaggio
di integrazione e di rispetto del proprio cammino e della
nazione che ospita per costruire la pace (vale anche per noi). |
Romani 8, 35.37-39
San Paolo ripensa
alla sua vita di credente e scopre che l?amore di Cristo (il
soggetto attivo) non vorr?separarsi da noi in qualunque
situazione critica della vita: ?tribolazione, angoscia??. Non si
trattatanto della propria esperienza di lottatore e, quindi,
della propria fedelt?che non ha perduto la fede ma di una vita
travagliata (l?elenco ?costituito di sette elementi che sono
praticamente, tutta la possibile indigenza umana) in cui il
Signore non si ?mai allontanato. L?amore del Signore ?pi?
forte della nostra povert? anche se in alcuni momenti ci sembra
che ci abbia abbandonato. Egli ci render?pi?che vincitori.
Poich??presente, nulla potr?farci paura. Spesso avvenimenti o
fatti ci suggestionano e vorrebbero distrarci dal Signore ma
Egli ?la solidit? il riferimento fondamentale all?amore di Dio
e quindi ?pietra su cui costruire.
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Matteo 14, 13-2
In quel tempo,13 Udito ci? Ges?part?di l?su una barca e si ritir?in
disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo segu?a piedi dalle
citt? 14 Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sent?compassione per
loro e guar?i loro malati. 15 Sul far della sera, gli si accostarono i
discepoli e gli dissero: ?Il luogo ?deserto ed ?ormai tardi; congeda la folla
perch?vada nei villaggi a comprarsi da mangiare?. 16 Ma Ges?rispose: ?Non
occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare?. 17 Gli risposero: ?Non
abbiamo che cinque pani e due pesci!?. 18 Ed egli disse: ?Portatemeli qua?. 19 E
dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due
pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunzi?la benedizione, spezz?i pani e li
diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. 20 Tutti
mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi
avanzati. 21 Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza
contare le donne e i bambini.
Matteo 14, 13-21
San Matteo racconta, qui, l?intervento di Ges?che, spezzando il pane, sfama
la folla e ciascuno riceve ci?di cui ha bisogno per sfamarsi. E? una delle sei
versioni, presenti nei Vangeli, e ogni resoconto ha un messaggio particolare e
che diventa il segno di una nuova liberazione. Siamo alla presenza di due
banchetti, nel Vangelo di Matteo. Il primo, immediatamente precedente, ricorda
il banchetto di una societ?violenta e opulenta, radunato nel palazzo di Erode,
che ha deciso la morte di Giovanni Battista (14, 3-12). L?altro ?il banchetto
di un mondo di poveri che si sviluppa nella gioia e nella festa poich?c??Ges?
ed ?aperto a tutti.
- Ges?si inoltra nel deserto e dietro di lui cammina una folla di poveri e di
bisognosi, come all?uscita dall?Egitto, desiderosi di raggiungere la propria
libert?e liberarsi dalla malattia.
- Ges?ha compassione e condivide la sofferenza di chi non ha orientamento, n?
fiducia, n?futuro, n?Parola di Dio ed ?malato.
- Se davvero si condivide, ci si deve prima di tutto accorgere dei problemi dei
bisogni primari e quindi della fame.
- Coloro che stanno con Ges?fanno velocemente la verifica dei bisogni e
decidono: ?Mandali a casa perch?ciascuno provveda e comperi?. E? il criterio
del sottomettersi alle strutture di economia o di ingiustizie. Il comperare non
esamina la vera povert? Dice le condizioni per avere, rifiutando ogni altra
alternativa che non sia di scambio.
- Ges?chiede loro di non accettare il disimpegno: ?Date voi stessi da mangiare?
(v. 16). La novit??regalare, ?la gratuit?
- Allora viene fatta l?analisi delle risorse, ma sono: ?Troppo poche.
Insignificanti. Ridicole. Non c??nient?altro da fare?.
- Ges?confida invece sullo sforzo di contribuire per come si pu?ed accetta di
operare su ci?che viene raccolto e portato. Portano cinque pani e due pesci: il
loro numero ?sette, l?universale.
- A questo punto Ges?benedice i cinque pani raccolti e li spezza (non li
moltiplica. E? errato parlare di ?moltiplicazione dei pani?, e infatti nel
Vangelo di moltiplicazione non se ne parla mai) e fa distribuire i pezzi. Ci si
sfama con quello che ci ?stato offerto, ?sufficiente ed avanza.
- Le 12 sporte piene sono il pane per il nuovo popolo che viene.
- Il pane materiale richiama, con le parole ed i gesti, la consacrazione della
Messa dove Ges?offre se stesso perch?tutti si sfamino e tutti imparino a
spezzare il pane.
- Spezzare il pane ?il segreto ed il criterio della pace. A Messa lo spezzare
del pane ?il vero significato della presenza di Ges?tra noi, il messaggio di
vita pi?profondo ed ?l?avvio per quel culto spirituale quotidiano a cui la
Messa rinvia come il contenuto personale totale (Rm 12, 1ss).
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