
Giornata della santificazione universale
TUTTI I SANTI
1 Novembre 2008
Matteo 5,
1-12
Riferimenti - Ap
7,24,9-14 : Sal 23 : 1Gv 3,1-3
Il Signore è il mio pastore: non manco di
nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi
conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore
del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun
male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi
danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei
nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia
vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. |
Ap 7,2-4.9-14
lo, Giovann'i, vidi un angelo che saliva
dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran
voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di
devastare la terra e il mare: "Non davastate nè la terra, ne il
mare, ne le piante, finchè non abbiamo impresso il sigillo del
nostro Dio sulla fronte dei suoi servi". Poi udii il numero di
coloro che furono segnati con il sigillo:
centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli
d'Israele. Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che
nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e
lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti
all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle
mani, e gridavano a gran voce: «la salvezza appartiene al nostro
Dio seduto sul trono e all'Agnello». Allora tutti gli angeli che
stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri
viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al
trono e adorarono Dio dicendo: «Amen ~ lode, gloria, sapienza,
azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei
secoli dei secoli. Amen». Uno dei vegliardi allora si rivolse a
me e disse: «Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde
vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Essi
sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione
e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue
dell'Agnello». |
1Gv 3,1-3
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha
da" to il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo
realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché
non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di
Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo
però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a
lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa
speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro |
Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si
avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava
dicendo: /"Beati i poveri in spirito, /perché di essi è il regno dei cieli.
/Beati gli afflitti, /perché saranno consolati. /Beati i miti, /perché
erediteranno la terra. /Beati quelli
che
hanno fame e sete della giustizia, /perché saranno saziati. /Beati i
misericordiosi, /perché troveranno misericordia. /Beati i puri di cuore, /perché
vedranno Dio. /Beati gli operatori di pace, /perché saranno chiamati figli di
Dio. /Beati i perseguitati per causa della giustizia, /perché di essi è il regno
dei cieli. /Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed
esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno
perseguitato i profeti prima di voi.
La prima lettura della Messa di oggi, ripete un brano dell'Apocalisse di San
Giovanni, con la visione di tutti i " servi di Dio ". " E vidi una gran folla,
che nessuno poteva contare, di tutte le genti e tribù e popoli e lingue, che
stavano di faccia al trono e di faccia all'Agnello, rivestiti di bianche vesti e
con palme nelle mani. E gridavano a gran voce: "La salvezza è dovuta al nostro
Dio, che è seduto sul trono, e all'Agnello" ". L'Agnello, come si sa, è la
figura del Cristo il quale, nel suo discorso sul monte, aveva rivolto a tutti le
promesse dette " le beatitudini " che, sempre nella Messa di oggi, si leggono al
Vangelo: " Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli. Beati
i mansueti, perché essi possederanno la terra. Beati coloro che piangono, perché
saranno consolati. Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché
saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i
puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati i pacifici, perché saranno chiamati
figli di Dio. Beati quelli che soffrono persecuzioni a causa della giustizia,
perché di loro è il regno dei cieli. " Beati voi, quando vi oltraggeranno e,
mentendo, diranno ogni male di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli ".
I Santi sono coloro che si sono meritati la ricompensa del cielo: poveri in
spirito, mansueti, tribolati, giusti, misericordiosi, puri, pacifici e
perseguitati a causa di Gesù. Tutti Santi. Innumerevoli Santi, come dice
chiaramente la Apocalisse. La santità non è dunque rara, se di Santi è gremito
il cielo. I Santi non sono soltanto quelli venerati nel Calendario, che pure
sono già molti, ma rappresentano una piccolissima quota dei Santi che, come dice
San Giovanni, " nessuno potrebbe contare " tranne Dio. Nel Calendario, la Chiesa
ha segnato soltanto i nomi di coloro la cui vita è stata riconosciuta esemplare.
Ma sono santi tutti coloro che si salvano, e sperano di salvarsi per i meriti di
Gesù.
Oggi è dunque la grande festa della Chiesa trionfante, che attorno al trono di
Dio esulta nella sterminata assemblea dei salvati, mentre, come dice San
Giovanni, " tutti gli angeli gridano: "La benedizione e la gloria e la sapienza
e il ringraziamento e l'onore e la potenza e la forza del nostro Dio, per i
secoli dei secoli" ". Resta da dire brevemente come e quando venne istituita la
festa di Tutti i Santi o, come si dice più latinamente, di Ognissanti.
Anche questa festa venne dalla Chiesa Orientale, e fu accolta a Roma quando il
Papa Bonifacio IV tra-sformò il Pantheon, dedicato a tutti gli dei dell'antico
Olimpo, in una Chiesa in onore della Vergine e di tutti i Santi.
Ciò avveniva il 13 maggio del 609. Alcuino, il maestro di Carlomagno, fu uno dei
propagatori della festa. Egli era un inglese di York, e i Celti consideravano il
1* novembre giorno di solennità, perché segnava l'inizio della stagione
invernale. Si pensa perciò che lo spostamento della festa, dal 13 maggio al 1*
novembre, sia stato determinato da influenze anglosassoni e francesi. Ciò
avvenne nel 1475, sotto il pontificato di Sisto IV.
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