IMMACOLATA CONCEZIONE B.V. MARIA
Di te si dicono cosa meravigliose
8 dicembre 2010
Luca 1, 26-38
Riferimenti: Genesi 3, 9-11-12, 15-20 - Salmo 97 - Efesini 1, 3-6, 11.12>
Il Signore regna, esulti la terra, gioiscano le isole tutte. Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sono la base del suo trono. Davanti a lui cammina il fuoco e brucia tutt'intorno i suoi nemici. Le sue folgori rischiarano il mondo: vede e sussulta la terra. I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra. I cieli annunziano la sua giustizia e tutti i popoli contemplano la sua gloria. Siano confusi tutti gli adoratori di statue e chi si gloria dei propri idoli. Si prostrino a lui tutti gli dei! Ascolta Sion e ne gioisce, esultano le città di Giuda per i tuoi giudizi, Signore. Perché tu sei, Signore, l'Altissimo su tutta la terra, tu sei eccelso sopra tutti gli dei. Odiate il male, voi che amate il Signore: lui che custodisce la vita dei suoi fedeli li strapperà dalle mani degli empi. Una luce si è levata per il giusto, gioia per i retti di cuore. Rallegratevi, giusti, nel Signore, rendete grazie al suo santo nome. |
Genesi 3, 9-11-12, 15-20
In quei giorni. Il Signore Dio chiamò Adamo e gli disse: «Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose Adamo al Signore Dio: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi. |
Efesini 1, 3-6, 11.12
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo. |
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Luca 1, 26-38
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.
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Al centro la Basilica eretta sul luogo
della Annunciazione. |
La figura della donna è emblematica nella vicenda umana, per capirne l'avventura e cogliere molto della sua intrinseca condizione esistenziale. Il dittico Eva-Maria, a fianco del primo e secondo Adamo, descrive bene la storia dell'uomo, vissuto tra grandezza, caduta e rinnovamento. Anche le letture bibliche di oggi la rievocano. Ancora una volta celebrare i misteri cristiani significa illuminare la vita e trovarne risposte e soluzioni.
1) EVA
Fin da "prima della creazione del mondo" l'uomo è stato "predestinato da Dio ad essere suo figlio adottivo, e quindi erede" (II lett.). Nella pagina della Genesi si parla dell'intimità con cui Dio trattava l'uomo. Conversava con lui "alla brezza del giorno" (3,8). Un grande progetto - unico e incancellabile, iscritto in noi - sta all'origine della nostra esistenza: essere figli di Dio per divenirne eredi. Questo causa nell'uomo aspirazioni altissime, fino "ad essere come Dio" (Gen 3,5). Questo progetto diviene proposta, vocazione. Con la sua libertà ognuno è chiamato a rispondere in un modo positivo. Ciò che non capita! "Adamo dove sei?". Perché hai rifiutato il mio dono? La vicenda raccontata nella prima lettura è il mistero inspiegabile dell'emancipazione dell'uomo da Dio, il rifiuto del suo dono e della sua amicizia. Solo una mamma davanti al figlio adolescente che si ribella può intuire qualcosa dell'assurdità del peccato! Le conseguenze sono terribili: la morte, la fatica, la violenza e l'egoismo...! "Io porrò inimicizia tra te e la donna"; una lotta tra il bene e il male che passa nel nostro stesso cuore, insidiato dal pesante "calcagno" di satana. Il distacco da Dio crea l'assurdo di una vita stroncata nelle sue più profonde aspirazioni. Dio non si rassegna. Già in questo racconto v'è la promessa di una salvezza: "Essa ti schiaccerà la testa". Verrà un giorno in cui l'umanità potrà schiacciare il serpente, vincere il male, in quella "stirpe" o discendenza che sarà lo stesso Messia affiancato da Maria. "Protovangelo" di una rinascita o di una nuova creazione. Segue tutto l'Antico Testamento come preparazione, annuncio e speranza, in particolare nel grande filone del messianismo: Dio realizzerà la sua salvezza per mezzo del suo Inviato che risulterà essere il Figlio stesso di Dio fattosi carne. Maria, l'immacolata, rappresenta il primo frutto di questa "restaurazione", di questo mondo salvato.
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2) MARIA
Quando l'angelo a Nazaret la saluta, la chiama "kecaritoméne", piena della grazia del Signore. In previsione del gesto redentore del suo Figlio, Maria è preservata fin dal concepimento dall'onda del peccato. Esce dalle mani di Dio creatura intatta come nel disegno originario. Maria segna l'inizio di un ritorno alla purezza antica, quasi un rinnovare la creazione, un ricominciare da capo. Ella è aurora della nuova umanità, salvata per gratuita opera di Dio. E' nuova semplicemente perché riportata alla sua autenticità, di immagine somigliante a Dio come era uscita dalla Sua mano creatrice, non contraffatta né rovinata dal peccato, eredità di Adamo per ogni altra creatura. Maria è autentica fotografia dell'uomo vero. Maria, al contrario di Eva, si fida e obbedisce a Dio: "Io sono la serva del Signore". Ella è la donna che avendo detto il suo sì a Dio per tutta una vita, ha saputo stimare, accogliere e collaborare alla realizzazione di quel progetto tanto grande e unico che Dio non ha mai cancellato. "Beata te che hai creduto..!" (Lc 1,45), le dirà Elisabetta. Lei diviene così l'unica e piena creatura umana riuscita. Ci sta davanti come speranza: una creatura come noi ce l'ha fatta a divenire erede di Dio con la risurrezione del corpo. Così la festeggiamo nella verità della assunzione. E' il modello cui guardare per dare senso giusto alla nostra vita. In lei leggiamo l'intima nostra struttura, il destino finale cui siamo chiamati. La chiave della sua riuscita è l'obbedienza nella fede come Lei l'ha vissuta. Al tempo stesso ci è madre. Con Gesù ai piedi della croce ha partecipato al nostro riscatto; là Gesù ce l'ha donata come madre, perché dia una mano a noi nel guidarci lungo il nostro pellegrinaggio della fede fino al traguardo che ci attende. Lei è già là a tenerci un posto! A messa, con commozione, ogni giorno il sacerdote ripete appena prima del Padre nostro: "Donaci di aver parte alla vita eterna insieme con la beata Maria, vergine e madre". Oltre che la più brava è anche la più bella (tota pulcra)... In cielo ella sarà certamente una stupenda compagnia capace di soddisfare il cuore! É fin dal concepimento piena di grazia per proclamare l'assoluta gratuità dell'agire di Dio. E' immacolata in vista di accogliere Dio nel suo cuore e nel suo corpo nel mistero dell'incarnazione. Affidiamoci a Lei affinché prepari il nostro cuore per il prossimo Natale così da rinnovare e approfondire l'incarnazione del Figlio di Dio in ognuno di noi, chiamati a divenire figli di Dio come Lui
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