I domenica dopo la dedicazione
23- ottobre -2011 Luca 24,44-49
Riferimenti : atti 10,34-Salmo 95 - 1Corizi 1,17-24
Venite, applaudiamo al Signore,
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui
per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia.
Poiché grande Dio è il Signore, grande re sopra tutti gli dei.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette
dei monti. Suo è il mare, egli l'ha fatto, le sue mani hanno
plasmato la terra. Venite, prostràti adoriamo, in ginocchio
davanti al Signore che ci ha creati. Egli è il nostro Dio, e noi
il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. Ascoltate
oggi la sua voce: "Non indurite il cuore, come a Meriba, come
nel giorno di Massa nel deserto, |
atti 10,34-48
Pietro prese la parola e disse: "In verità sto rendendomi conto
che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica
la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto.
Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d'Israele,
recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo,
che è il Signore di tutti. Voi conoscete ciò che è accaduto in
tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo
predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e
potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando
tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio
era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui
compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo
uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al
terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a
testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto
con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di
annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei
vivi e dei morti costituito da Dio. Tutti i profeti gli rendono
questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la
remissione dei peccati per mezzo del suo nome". Pietro stava
ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo scese sopra
tutti coloro che ascoltavano il discorso. E i fedeli circoncisi,
che erano venuti con Pietro, si meravigliavano che anche sopra i
pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo; li sentivano
infatti parlare lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse:
"Forse che si può proibire che siano battezzati con l'acqua
questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo al pari di noi?". E
ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Dopo
tutto questo lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.
Pietro “comprende” che per essere in comunione con Dio
(essere salvati), la via non è più l’appartenenza ad un popolo,
ma “temere/onorare Dio e praticare la (sua) giustizia.
Poco oltre, dopo aver dato la buona notizia/vangelo
di Gesù, precisa che la via della salvezza è “credere in Gesù”:
atto che ottiene “la remissione dei peccati per mezzo del suo
Nome (lui stesso)”. Chiunque può partecipare a questo dono. La
verifica è nel dono dello Spirito Santo. Le persone che
ascoltano Pietro sono dei pagani. Attraverso
l’ascolto giungono a credere in Gesù. E’ per la fede in lui (e
non per altra via) che ricevono lo Spirito Santo (la salvezza
piena). Allora sono battezzati: entrano nella chiesa e sono
fratelli in Cristo. Grande è la meraviglia dei giudei che con
Pietro si trovano nella “casa” di Cornelio! |
1Corizi 1,17-24
Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il
vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga
resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti è
stoltezza per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli che
si salvano, per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti:
Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza
degli intelligenti. Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove mai
il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio
dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? Poiché, infatti,
nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza,
non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti
con la stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chiedono
i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo
crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma
per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo
Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio.
Paolo conclude il suo accenno alle divisioni che si sono
verificate nella comunità con una frase nella quale indica
l’angolatura attraverso la quale intende affrontare il tema:
«Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunziare
il vangelo; non con sapienza di parola, perché non venga resa
vana la croce di Cristo». Il fatto che Paolo abbia battezzato
così poche persone a Corinto non è stato casuale: il compito a
lui affidato non è quello di battezzare, ma di annunziare il
vangelo. Ma soprattutto è essenziale che questo non sia
presentato «con sapienza di parola» (sophia logou, al
singolare): questa espressione indica tutto ciò che serve alla
comunicazione di un messaggio (eloquenza, retorica, spiegazioni
filosofiche ecc.). E ciò affinché non «venga resa vana» (kenôthê,
da kenoô, svuotare) la croce di Cristo Se lo strumento
diventa preponderante, la croce di Cristo, che rappresenta il
contenuto essenziale del vangelo, viene svuotata, cioè privata
del suo significato.
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Luca 24,44-49
Poi
disse: "Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna
che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti
e nei Salmi". Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e
disse: "Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il
terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e
il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete
testimoni. E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi
restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto".
La missione è il compito principale della Chiesa; e ad ogni credente è
chiesto di "essere luce del mondo, perché gli uomini vedano le vostre opere
buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli" (Mt 5,14.16). Annuncio e
testimonianza: è la nuova evangelizzazione oggi necessaria, per chi non ha mai
conosciuto il vangelo, e per chi l'ha dimenticato. A fianco dei missionari "ad
gentes", e impegnati a costruire in una società pluralista una umanità penetrata
dai valori evangelici. Un mandato che viene direttamente da Cristo, con un suo
contenuto specifico, aperto a frontiere universali, che si muove con la forza
dello Spirito, vera anima di ogni apostolato nella Chiesa. Davanti alla prima
conversione di un pagano, Pietro ha riassunto così tutto il vangelo che
annuncia: "Noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione
dei Giudei e in Gerusalemme. Essi l'uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo
ha risuscitato il terzo giorno e volle che si manifestasse non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto
con lui dopo la sua risurrezione dai morti" (Lett.). I fatti della Pasqua sono
il cuore dell'annuncio cristiano; ma come vertice di una vicenda tutta
consacrata da Dio:
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Monte degli ulivi |
"Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea,
cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni: cioè come
Dio consacrò il Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò
beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo,
perché Dio era con lui". Sono fatti non casuali, ma eventi stabiliti da un
lontano disegno di Dio: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai
morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la
conversione e il perdono dei peccati, comunicando da Gerusalemme". Sono quindi
eventi che riguardano la vicenda di ogni uomo: "Sappia dunque con certezza tutta
la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi
avete crocifisso" (At 2,36). Pietro sa di esserne testimone: "Ci ha ordinato di
annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei
morti, costituito da Dio" (Lett.). Perciò è decisivo per avere salvezza
l'accoglienza di fede di questo vangelo: "A lui tutti i profeti danno
testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del
suo nome" (Lett.). Ma è un vangelo non facile da accettare. Paolo sa di
annunciare un paradosso: "Noi annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i
Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che
Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio" (Epist.). E' contro ogni
logica un Dio che salva col fallimento della croce: "Dov'è il sapiente? Dov'è il
dotto? Dov'è il sottile ragionatore di questo mondo? Poiché infatti, nel disegno
sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è
piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione" (Epist.).
La morte "di un Dio" per la salvezza dell'uomo è al di là di ogni ipotesi e
ragionevolezza umana. "Sta scritto infatti: distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l'intelligenza degli intelligenti" (Epist.). Non rimane che la
predicazione.
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