Presentazione del Signore al tempio
2 febbraio 2010
Luca 2, 22-33
Riferimenti : Ml 3, 1-4a - Sal 23 -  Rm 15, 8-12
Entri il Signore nel suo tempio santo. Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti. È lui che l’ha fondato sui mari e sui fiumi l’ha stabilito. Chi potrà salire il monte del Signore?

Ml 3, 1-4a
Così dice il Signore Dio: «Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia. Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore».
Malachia 3, 1-4a
Questo profeta anonimo, chiamato Malachia, (il nome significa: "messaggero di Javhè" ) che vive in un periodo di grande decadenza religiosa e morale -siamo verso il 450 a.C. - porta una parola profetica al popolo che si rivolge a lui con speranza. Gli uomini agiati introducono nelle loro case avvenenti donne straniere e ripudiano la sposa della loro giovinezza (2,14), i sacerdoti sono corrotti e mutano in maledizione la loro benedizione (2,2), i poveri sono soggetti a soprusi, e i ricchi sono insolenti e prosperano, ma il Signore non interviene. Lo scoraggiamento fa dire a qualcuno: " che cosa serve servire Dio" e altri esasperati dicono: "dov'è il Dio della giustizia?" (2,17). Malachia sente, come suo dovere, richiamare i suoi concittadini ad una austera vita religiosa; è un uomo incapace di sopportare i matrimoni misti per timore che la terra diventi "immonda". E' fedele alla legge e non accetta di restare in silenzio davanti al clero ignorante, permissivo e assillato dal danaro. Mentre combatte contro gli abusi che già i due grandi condottieri ebrei: Neemia ed Esdra hanno denunciato e cercato di estirpare, egli annuncia a nome di Dio: "Io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me". Poi apparirà un secondo personaggio misterioso, chiamato il Signore, l'Angelo dell'alleanza, il Signore dell'universo (2,1). "Colui che viene entrerà nel tempio del Signore e sarà come fuoco e come lisciva: purificherà i figli di Levi (3), i ministri del culto del Tempio di Gerusalemme. - Il messaggero che prepara la via, apre la strada al futuro incontro con il Signore. E Gesù applicò l'annuncio a Giovanni Battista (Mt. 11,10). - "Subito entrerà nel suo tempio." Gli evangelisti interpretano l'annuncio di Malachia attraverso il racconto di Gesù che entra nel tempio e scaccia i venditori. "Il tempio deve essere la casa di preghiera per tutte le genti mentre è stato ridotto ad un covo di ladri" (Marco 11,17). Ancora oggi, nelle assemblee in cui ci riuniamo, c'è la necessità del fuoco dello Spirito e della purificazione: ci si riferisce alla Parola del Signore, la cui ricchezza di grazia matura nel cuore dei credenti e la purificazione (la "lisciva") rinnova ogni giorno la comunità. Il pane eucaristico, spezzato e condiviso, è grande segno di questa presenza dello Spirito e della purificazione che ci viene data. Non dobbiamo però dimenticare che le deformazioni che Malachia e Gesù rimproverano al cammino di credenti si possono perpetuare ancora tra noi, oggi.

 Rm 15, 8-12
Fratelli, Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto: «Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome». E ancora: «Esultate, o nazioni, insieme al suo popolo». E di nuovo: «Genti tutte, lodate il Signore; i popoli tutti lo esaltino». E a sua volta Isaia dice: «Spunterà il rampollo di Iesse, colui che sorgerà a governare le nazioni: in lui le nazioni spereranno».

Romani 15, 8-12
Una delle preoccupazioni di Paolo è quella di costituire e mantenere una comunione tra i credenti in Gesù. Ma essi vivono, spesso, in una situazione di tensione, poiché provenienti da realtà diverse: gli ebrei, convertiti alla parola di Gesù, hanno però una particolare consapevolezza, proveniente da una esigente educazione ebraica che si è costituita nella lettura del Primo Testamento e dalla propria esperienza di vita. Ma la comunità cristiana, che Paolo si sforza di far maturare, è costituita anche dalla presenza di pagani convertiti che non hanno, probabilmente, una sufficiente sensibilità per la cultura ebraica e per gli usi e costumi che questa comporta. Le tensioni nascono, ovviamente, da una inveterata abitudine di selezionare il mondo tra ebrei e pagani e di ritenere che i pagani non hanno nulla a che fare con il mondo ebraico, anzi devono essere tenuti lontano. Tanto è vero che, in Israele, ogni contatto con loro costituisce una impurità che va purificata. In più, Gesù stesso non ha avuto molto a che fare con i pagani e, da buon ebreo, ha mantenuto usanze ebraiche che lo hanno tenuto lontano da pagani, salvo poi ritrovare la donna siro-fenicia che, con le sue suppliche e la sua fiducia, ha ottenuto un'attenzione particolare verso il suo mondo di sofferenza, anche se pagano(Mc 7,26 ). Certamente Gesù ha proposto un cammino aperto nel mondo alla sua comunità che sarebbe stata inviata a tutti i popoli, riprendendo profezie antiche di profeti. Se la comunità cristiana di Gerusalemme non ha avuto molti problemi in tal questo senso, per le comunità di Paolo tale mescolanza costituisce invece una continua grave difficoltà, anche se, in questo caso, Paolo affronta la garanzia della salvezza per tutti, ebrei e pagani e fa riferimento alla Scrittura, riportata qualche versetto precedente: "Tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione perché in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture teniamo viva la speranza e il Dio della speranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti sull'esempio di Cristo Gesù perché con un solo animo e una sola voce rendiamo gloria di Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi per la gloria di Dio" (15,4-6). Paolo tiene che ci si impegni nello studio della Scrittura, e qui la Scrittura è il Primo Testamento (Vecchio Testamento) perché non esistono ancora se non sparsi scritti nell'esperienza di Gesù, non esistono ancora i Vangeli, c'è qualche lettera di Paolo, ma tutto questo non è considerato, finora, di tale dignità da essere valutato Scrittura. La preoccupazione che viene, spesso, formulata come "accogliersi gli uni gli altri"

   Lc 2, 22-40
In quel tempo. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio «una coppia di tortore o due giovani colombi», come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortif

Luca 2, 22-33
Nel Vangelo di Luca il racconto della presentazione di Gesù al tempio acquista un particolare significato poiché è la risposta alla profezia del profeta Malachia: "Ecco, io manderò il mio messaggero... e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate... egli è come il fuoco del fonditore e la lisciva dei lavandai... egli siederà per fondere e purificare" (3,1-4). Ma, mentre ci si aspetta un ingresso trionfale di Dio nel suo santuario per giudicare e condannare, nel tempio Dio entra come un neonato debole, avvolto in fasce, sorretto da una donna poco più che adolescente e accompagnata dal giovane marito. La legge giudaica obbligava i primogeniti, fossero uomini o animali, ad essere consacrati al Signore (Es 13,1-16). Ma i bambini venivano ovviamente sostituiti con l'offerta di un animale puro che veniva immolato al suo posto: un paio di colombe da parte di una famiglia povera, un agnello da parte di una famiglia ricca. Nel testo Luca ripete più volte che c'è una osservanza scrupolosa alla legge del Signore (vv. 22. 23.24.27.39). Fin dalla nascita Gesù adempie fedelmente la volontà di Dio, espressa nelle Scritture. Il messaggio è rivolto a tutti i genitori che sono chiamati a consacrare i figli a Dio e quindi ad educarli nella fede. E poiché i bambini imparano più nel vedere che nel sentire, lo stile dei genitori cristiani diventa stimolante ed educativo verso le nuove generazioni quando sa impostare, a livello adulto, il proprio rapporto con Dio nella preghiera, nella lettura della Bibbia, nella partecipazione alla comunità cristiana per ciò che è possibile, nella pratica del perdono, dell'amore, della generosità verso le persone che si incontrano. Luca, con una sottolineatura appena sfumata, ricorda che il cammino al tempio non è solo quello che la legge chiede per la donna che ha partorito (come era d'obbligo), ma parla di una purificazione per tutta la famiglia di Gesù (v 22 "quando venne il tempo della loro purificazione"). In tal modo viene anticipata quella solidarietà con l'umanità peccatrice che porterà Gesù a cercarla e ad accoglierla fino alla morte, provocando scandalo, ma garantendo, in tal modo la misericordia agli impuri e ai peccatori del mondo.icava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.