
Solennità della
Santissima Trinità
3 giugno 2012
Giovanni 15, 24-27
Riferimenti : Esodo. 33, 18-23;34, 5-7a - Salmo 62
- Romani 8, 1-9b 18 |
Solo in Dio riposa l'anima mia;
da lui la mia salvezza. Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia
roccia di difesa: non potrò vacillare. Fino a quando vi
scaglierete contro un uomo, per abbatterlo tutti insieme,come
muro cadente,come recinto che crolla? Tramano solo di
precipitarlo dall'alto, si compiacciono della menzogna.Con la
bocca benedicono,e maledicono nel loro cuore. Solo in Dio riposa
l'anima mia,da lui la mia speranza. Lui solo è mia rupe e mia
salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare. |
Esodo. 33, 18-23;34, 5-7a
Gli disse: «Mostrami la tua gloria!». Rispose: «Farò passare
davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il mio nome,
Signore, davanti a te. A chi vorrò far grazia farò grazia e di
chi vorrò aver misericordia avrò misericordia». Soggiunse: «Ma
tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può
vedermi e restare vivo». Aggiunse il Signore: «Ecco un luogo
vicino a me. Tu starai sopra la rupe: quando passerà la mia
gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la
mano, finché non sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le
mie spalle, ma il mio volto non si può vedere». Allora il
Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò
il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui,
proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e
pietoso, lento all' ira e ricco di amore e di fedeltà, che
conserva il suo amore per mille generazioni.
Nel testo che stiamo leggendo, quasi alla conclusione del libro
dell'Esodo, viene messa in luce, fondamentalmente, la mediazione
di Mosé e quindi la ricerca della presenza di Dio. Mosé. Il
mediatore, vuole garantirsi , dopo la lacerazione dell'
alleanza,
che Dio non abbandoni il suo popolo. E, Dio gli offre la sua
parola, la garanzia, poiché lo ha conosciuto per nome.
(33,12), Il popolo di Dio può restare tranquillo poiché Dio non
tradisce. Ma, insieme con questa presenza, per Mosé c'è la
preoccupazione di capire come questo Dio si comporterà con
coloro che lo hanno tradito e che non sono meritevoli di nessun
perdono. Così esiste un primo momento di comprensione e di
garanzia dopo l'intercessione di Mosé. Il Signoreinvita a
ripartire, mantenendo le promesse fatte ai patriarchi e il
popolo può 'incamminarsi verso la terra promessa, combatterà e
vincerà ;sei popoli; che in quel tempo sono presenti in
Palestina (sei e non sette perché il popolo d'Israele avrà
sempre dei nemici da combattere). Ma come guida Dio ha deciso di
non essere, in prima persona, colui che conduce ;perché sei un
popolo di dura cervice;. (33,1-3). Mosè non accetta perché ha
maturato in sé una profonda fiducia e una particolare confidenza
con Dio e lo conosce: ;Parlava faccia a faccia come un uomo a un
altro; (v11). Mosé interpone, allora, ancora una volta, la sua
mediazione e il Signore, per amor suo, acconsente: ;Quanto hai
detto, io farò; (v. 17). Mosé allora osa ancora. ;Mostrami la
tua gloria; (v18). E; una richiesta che non suppone rivalità o
supponenza E; un amore di comunione. Gloria corrisponde a ciò
che Dio totalmente è, nel suo essere e pienezza.. Ma Mosè non
può penetrare nella pienezza di Dio, poiché la richiesta esprime
la pretesa di voler diventare Dio egli stesso. Il Signore non
può essere conosciuto in questo modo, poiché Mosè supererebbe il
limite della sua umanità e non reggerebbe a questo mare di
fuoco. Tra gli ebrei esisteva la convinzione che “Chi vede Dio
muore”. Anche all;origine del mondo (Gen 3,5) Adamo ed Eva hanno
osato tentare la scalata alla divinità in rivalità con il
proprio Creatore. Il tentatore aveva suggerito:”Non morirete
affatto. Anzi Dio sa che il giorno in cui ne mangiaste, si
aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio” . Il tentativo
non è riuscito, ed essi divennero esseri soggetti alla morte. Di
Dio non è possibile conoscere la sua essenza ma la sua grazia,
la sua benevolenza: E questa è una rivelazione inimmaginabile se
non venisse, come di fatto avviene, dalla bocca di Dio. Perciò
Dio dice: “Sono compassionevole e clemente,paziente,
misericordioso e fedele;. Così Dio esprime, con la sua garanzia,
la sua ricchezza di tenerezza, di fedeltà, di pazienza, di
certezza di amore eterno. La proposta molto curiosa è quella di
concedere di vedere Dio di spalle e non di fronte. E; un
linguaggio culturale particolare che suppone messaggi. Parlare
faccia a faccia è un problema di voce e di ascolto, e Mosè lo
vive con gioia, parlando con Dio. Il vedere il volto di Dio,
invece, è escluso. E invece bisogna camminare dietro la guida,
seguendola e “guardando le spalle”, poiché Dio è guida, anticipa
e fa strada. Il Signore risponde: «Il mio volto camminerà con
voi e ti darò riposo» (32,13-14). |
Romani 8, 1-9b
Fratelli, non c;è nessuna condanna per quelli che sono
in Cristo Gesù. Perché la legge dello Spirito, che dà vita in
Cristo Gesù, ti ha liberato dalla legge del peccato e della
morte. Infatti ciò che era impossibile alla Legge, resa
impotente a causa della carne, Dio lo ha reso possibile:
mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del
peccato e a motivo del peccato, egli ha condannato il peccato
nella carne, perché la giustizia della Legge fosse compiuta in
noi, che camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito.
Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò
che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito,
tendono verso ciò che è spirituale. Ora, la carne tende alla
morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. Ciò a cui
tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla
legge di Dio, e neanche lo potrebbe. Quelli che si lasciano
dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non
siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal
momento che lo Spirito di Dio abita in voi.
Paolo, che ha descritto la condizione miserevole dell;uomo sotto
la legge, sente il bisogno, insieme con
l;impegno e l;urgenza, di descrivere la condizione del cristiano
secondo lo Spirito. Per aiutare a intravedere uno sviluppo della
lettera, vanno tenute presenti le seguenti parti. - 1,18-3,20:
il mondo non cristiano è nel peccato; - 3,21-4,25: il mondo
credente matura una giustificazione da parte di Dio. - 5,1-7,25
Dio viene a liberare dalla morte, dal peccato e dalla legge.
Paolo inizia da subito (5,1 ss) a mostrare la rivelazione del
dono della salvezza, mentre vengono indicati i frutti della
giustificazione: la pace di Dio e la speranza: (5,11): Non
solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro
Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la
riconciliazione. - 8,1 ss. Il popolo cristiano vive la sua
esistenza secondo lo Spirito, anche se la vita continua ad
essere soggetta alla morte (Rom 8,1-39). Il capitolo 8 è diviso
in tre parti: · 8,1-13 La vita secondo la carne e la vita
secondo lo Spirito ( da qui sono tratti i versetti del testo di
oggi), · 8,14-30 Figliolanza divina e gloria futura, · 8,31-39
Inno all;amore di Dio. Così leggiamo l;inizio di questa
splendida rivelazione sulla vita nuova che esalta l;opera di Dio
in noi. Liberazione significa dono della legge dello Spirito,
sorgente di vita, di bene e di libertà, offerta a noi attraverso
l;incarnazione di Gesù. L;uomo è impotente di fronte al peccato
e alla morte poiché la legge di Dio, buona in sé e presente
nella coscienza di ciascuno ( ma qui Paolo personalizza parlando
della propria coscienza), ci chiarisce lo spessore del male, ci
invita a superarlo, ma non dà la forza contro la legge del
peccato.Perciò è impossibile per me questa liberazione. Paolo
ripensa al significato della vita e della morte di Gesù in
rapporto alla fatica, all;incapacità e alla disperazione davanti
al male. Egli ha maturato così il significato personale della
presenza di Gesù. Dio stesso ha provveduto mandando il proprio
Figlio in una carne simile a quella del peccato e a motivo del
peccato. Egli ha condannato il peccato nella carne, perché la
giustizia della Legge fosse compiuta in noi, che camminiamo non
secondo la carne, ma secondo lo Spirito. (vv 3-4). La vita,
allora, viene richiamata come un cammino secondo lo Spirito, che
opera una trasformazione radicale e ci rende giusti, liberi,
figli di Dio mentre eravamo peccatori, schiavi, estranei a Lui.
Questa trasfigurazione coinvolge il corpo con la risurrezione,
coinvolge l;intelligenza e la volontà, finalmente, nel bene che
diventa accessibile e desiderato, coinvolge lo stesso creato,
devastato dall;uomo, incapace di rispettare i doni di Dio. Anche
il creato è destinato a partecipare alla stessa gloria e alla
stessa felicità della salvezza. (v 19 ss). Così Paolo sintetizza
il suo messaggio, lasciandoci la possibilità di avere davanti
agli occhi, lucidamente, la novità di Dio. Voi però non siete
sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che
lo Spirito di Dio abita in voi (v 9). Così, in questo testo, in
rapporto alla nostra liberazione, ci è stato offerto l;orizzonte
infinito della Trinità che si prende cura di noi |
Giovanni 15, 24-27
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se non avessi
compiuto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai compiuto, non avrebbero
alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. Ma
questo, perché si compisse la parola che sta scritta nella loro Legge: Mi hanno
odiato senza ragione. Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo
Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e
anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio».
I discorsi di Gesù, riportati da Giovanni dell'ultima cena, esprimono, più che
in ogni altro resoconto e in ogni altro posto, il tumulto dei sentimenti, delle
aspettative, dell'amore che Gesù porta e, nello stesso tempo, dell'ansia,
dell'attesa sia per ciò che avverrà di Lui che per quello che avverrà per i suoi
discepoli, insicuri e incapaci di affrontare con lucidità il progetto che sta
affidando loro. Il testo è breve, scelto per la liturgia della Trinità e
tuttavia è carico di richiami e di progetti. Gesù è preoccupato di come il
popolo d'Israele sia obbligato a vivere una deformazione angosciante della
conoscenza di Dio perché deviato dai suoi capi. Certamente il mondo di Dio è
misterioso e certamente è difficile percorrere le strade della sapienza, ma Gesù
ha mostrato non solo a parole, ma anche a fatti, la novità, i frutti e
l;operosità che finora nessun altro aveva mostrato. Gesù ha provocato incontri,
guarigioni, perdoni e conversioni: avvenimenti sulla linea di quello che Dio
ama. Sono i lineamenti di liberazione, di conoscenza coraggiosa, di sanità e di
pienezza. Gesù ha sempre detto, e lo ritiene importante, che bisogna valutare il
proprio comportamento dai frutti Se non lo si prende come metodo di misura per
il proprio giudizio, si sbaglia profondamente e si equivoca tutta la realtà. Ma
i responsabili non prendono sul serio Gesù che viene rifiutato. Così non
prendono sul serio il volto di Dio che egli propone. Gesù sta parlando dei
maestri d'Israele, dei capi, dei responsabili della vita pubblica, religiosa e
sociale. Questa constatazione è disperante perché porta alla dissoluzione e alla
morte, deforma le coscienze, e quindi il rapporto con Dio. Gesù sa che il suo
messaggio regge le novità, nuovi orientamenti, lucidità e chiarezza. Ma Gesù sa
anche che la sua posizione comporta, da parte degli altri, contrapposizione e
pericolo. E tuttavia egli dice ai suoi che sono importanti la chiarezza e la
forza di Dio.. Dio manderà il suo Spirito, lo Spirito della verità, che
costituirà con i discepoli un;alleanza di evangelizzazione. È lo Spirito
creatore, il vento di Dio dell'inizio del mondo ;(Genesi 1,2) e non si esaurisce
poiché continuamente viene da Dio ed è vita che rigenera. Lo Spirito sa
riprendere il significato della storia e insieme i nostri tentativi di ricerca,
sviluppa la maturazione degli uomini, suscita i richiami per far emergere i
segni di Dio, fa crescere nel cuore di ciascuno la fiducia e la speranza,
continuando l;opera che Gesù ha iniziato. I discepoli testimoniano Gesù, la
radicalità delle sue scelte vissute insieme, dal principio della sua vita
pubblica, e maturate nel cuore. Lo Spirito apre i segreti del Padre e di Gesù,
oggi, perché la Chiesa (tutti noi) non riduca la sua memoria ad un museo, ma
semini perché Dio faccia crescere e lavori il campo con le certezze di Gesù. Si
aprono molti richiami:
- il valore educativo dell;essere adulti rispetto al mondo giovane che cresce,
- il valore delle responsabilità politiche come prospettive di coesione per il
bene comune,
- il valore della preghiera come apertura di cuore per l;ubbidienza al Padre,
- il valore delle missioni che non sono colonizzazioni o non lo sono più, ma
umile vita di amore
tra persone che non immaginano che uno stile di vita cristiano (riletto spesso
come occidentale) passi
attraverso atteggiamenti di solidarietà, di misericordia e di perdono,
- il valore della coerenza e della fedeltà,
- la riscoperta e lo sviluppo dei segni dei tempi come una parola di Dio,
laica, che svela
dignità e liberazione. |