II domenica di avvento
I figli del Regno
20 novembre 2011

Matteo 3,1-12
Riferimenti: Isaia 51,7-12 - Salmo 47 - Romani 15,15-21
Applaudite, popoli tutti, acclamate Dio con voci di gioia;  perché terribile è il Signore, l'Altissimo, re grande su tutta la terra. Egli ci ha assoggettati i popoli, ha messo le nazioni sotto i nostri piedi.  La nostra eredità ha scelto per noi, vanto di Giacobbe suo prediletto. Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni; cantate inni al nostro re, cantate inni;  perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. Dio regna sui popoli, Dio siede sul suo trono santo. I capi dei popoli si sono raccolti con il popolo del Dio di Abramo, perché di Dio sono i potenti della terra: egli è l'Altissimo.
 Isaia 51,7-12

Ascoltatemi, esperti della giustizia, popolo che porti nel cuore la mia legge. Non temete l'insulto degli uomini, non vi spaventate per i loro scherni; poiché le tarme li roderanno come una veste e la tignola li roderà come lana, ma la mia giustizia durerà per sempre, la mia salvezza di generazione in generazione.  Svegliati, svegliati, rivestiti di forza, o braccio del Signore. Svegliati come nei giorni antichi, come tra le generazioni passate. Non hai tu forse fatto a pezzi Raab, non hai trafitto il drago?  Forse non hai prosciugato il mare, le acque del grande abisso e non hai fatto delle profondità del mare una strada, perché vi passassero i redenti?  I riscattati dal Signore ritorneranno e verranno in Sion con esultanza;  felicità perenne sarà sul loro capo; giubilo e felicità li seguiranno; svaniranno afflizioni e sospiri.  Io, io sono il tuo consolatore. Chi sei tu perché tema uomini che muoiono e un figlio dell'uomo che avrà la sorte dell'erba?

 

Romani 15,15-21

Tuttavia vi ho scritto con un pò di audacia, in qualche parte, come per ricordarvi quello che già sapete, a causa della grazia che mi è stata concessa da parte di Dio  di essere un ministro di Gesù Cristo tra i pagani, esercitando l'ufficio sacro del vangelo di Dio perché i pagani divengano una oblazione gradita, santificata dallo Spirito Santo.  Questo è in realtà il mio vanto in Gesù Cristo di fronte a Dio;  non oserei infatti parlare di ciò che Cristo non avesse operato per mezzo mio per condurre i pagani all'obbedienza, con parole e opere,  con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito. Così da Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo.  Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui,  ma come sta scritto: Lo vedranno coloro ai quali non era stato annunziato e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno.

 

 

Matteo 3,1-12

In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!". Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico.  Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano;  e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.  Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: "Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente?  Fate dunque frutti degni di conversione,  e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre.  Gia la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco.  Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco.  Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile".

Ora tocca ad ognuno di noi rispondere di sì, cioè convertirci! “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!”. Il primo passo della conversione è passare dal soggettivismo alla “verità”. Questo è il vero male del nostro tempo: non credere più che esista una verità sulla quale misurarsi, ma solo l’opinione o l’interesse soggettivo di ognuno. Ne deriva un grande indifferentismo morale. Il Battista annuncia il giudizio di Dio: “Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco”. Non è tutto indifferente: il bene e il male hanno ancora un nome preciso e Dio ne è il garante! “La scure è posta alla radice degli alberi”. “Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile”. Raddrizzare i sentieri significa poi compiere frutti di conversione morale. Il Battista indicherà ad ogni categoria i suoi doveri di giustizia e di carità. Non vale l’appartenenza, servono le opere: “Non crediate di poter dire dentro di voi: Abbiamo Abramo per padre!”. Capita di vivere la nostra religiosità in pratiche abitudinarie. O di sentirci arrivati, perché magari siamo del giro.. Il battesimo di conversione praticato da Giovanni significa fare dei passi personali di apertura operosa verso il nuovo stile del Regno. Paolo dice che per mezzo suo “Cristo ha operato per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere” (II lett.). Ma il vertice del cambiamento lo si ottiene solo quando si arriva ad essere toccati dallo Spirito. Questa è la novità del Cristianesimo, o della Nuova Alleanza: uno Spirito nuovo che trasforma il cuore di pietra in cuore di carne. Perché il risultato finale deve essere “che le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo” (II lett.). Il sacramento sancisce e perfeziona l’autentica trasfigurazione dell’uomo, ben oltre le sue buone intenzioni e le sue capacità morali. La salvezza piena la si ottiene solo quando si è toccati dall’opera di Cristo: “Colui che viene dopo di me è più forte di me - confessa il Battista - Egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco”. Troppi ancora ingenuamente pensano a un generico ricorso a Dio, trascurando il “sacramento”, cioè all’unico canale efficacia della grazia che trasforma e salva l’uomo.

Se il cuore di Dio è grande quanto il mondo, significa che in ogni uomo è posta una fiammella di “fede”, magari anche solo una nostalgia di Lui. Certamente una “capacità di Dio” e un angolo sul quale far attecchire l’invito al Regno. Tertulliano li chiamava “semina Verbi”. Forse bisogna partire da questa stima per avere più fiducia e coraggio come testimoni e annunciatori del Regno anche a chi sembra lontano e.. fuori giro del perimetro visibile della Chiesa.