
I DOMENICA DI AVVENTO B
16 /11/2014
Marco 13, 1- 27
Riferimenti : Is 24, 16b-23b - Salmo - 1 Cor15, 22-28 |
O Dio, nella tua eredità sono entrate le
nazioni, hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto in
macerie Gerusalemme. Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi
servi in pasto agli uccelli del cielo, la carne dei tuoi fedeli
agli animali selvaggi. Hanno versato il loro sangue come
acqua intorno a Gerusalemme, e nessuno seppelliva. Siamo
divenuti l'obbrobrio dei nostri vicini, scherno e ludibrio di
chi ci sta intorno. Fino a quando, Signore, sarai adirato:
per sempre? Arderà come fuoco la tua gelosia? |
Is 24, 16b-23b
Ma io dico: «Guai a me! Guai a me!
Ohimè!».I perfidi agiscono perfidamente, i
perfidi operano con perfidia. Terrore, fossa e
laccio ti sovrastano, o abitante della
terra. Avverrà che chi fugge al grido di
terrore cadrà nella fossa, chi risale dalla
fossa sarà preso nel laccio, poiché cateratte
dall’alto si aprono e si scuotono le fondamenta
della terra. A pezzi
andrà la terra, in frantumi si ridurrà la
terra, rovinosamente crollerà la terra. La terra
barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una
tenda; peserà su di essa la sua iniquità,
cadrà e non si
rialzerà. Avverrà che in quel giorno il Signore
punirà in alto l’esercito di lassù e in terra
i re della
terra. Saranno senza scampo incarcerati, come un
prigioniero in una prigione sotterranea, saranno
rinchiusi in un carcere e dopo lungo tempo
saranno
puniti. Arrossirà la luna, impallidirà il sole,
perché il Signore degli eserciti regna sul
monte Sion e a Gerusalemme, e davanti ai suoi
anziani risplende la sua gloria.
Al capitolo 24 viene dato un titolo
drammatico: “La grande apocalisse”. E’ il
Signore che pronuncia il suo giudizio sulla
terra (la “terra” in questo testo viene
ricordata 8 volte). Egli“ la squarcia, ne
sconvolge la superficie e ne disperde gli
abitanti” (24,1). Il Signore valuta il
comportamento degli uomini e non guarda in
faccia a nessuno (v 2). Egli pronuncia la sua
parola che è giudizio e pena; “Sarà tutta
devastata la terra, sarà tutta saccheggiata,
perché il Signore ha pronunciato questa
parola” (v.3). I giusti conoscono i sentieri di
Dio e la sua misericordia e quindi “acclamano
alla maestà di Dio e si rivolgono ai popoli,
invitandoli a glorificare il Signore (24,
14-16 a), ma il profeta Isaia riprende il
racconto di un giudizio ineluttabile, causato
dalla perfidia di coloro che agiscono male.
Tutto questo sembra il telegiornale di un
giorno di pioggia torrenziale o il preannuncio
meteorologico che avverte cataclismi per
tutti. E ci saranno disastri poiché non si ci si
è preoccupati di utilizzare danaro per
progetti coerenti e competenti e perché non si
sono fatti i conti con il bene comune. Si è,
invece, utilizzato potere e capacità per i soli
propri interessi. “Per questo la maledizione
divora la terra, i suoi abitanti ne scontano la
pena; per questo si consumano gli abitanti della
terra e sono rimasti solo pochi uomini.”.(v 6).
Proprio in questi giorni il telegiornale ci sta
continuamente avvertendo: “Se non si abbasserà
il consumo di materiale fossile per l’energia ed
il riscaldamento del 70% entro 20 anni, e
totalmente entro il 2100, il surriscaldamento
della terra, causato dall’uomo, e che produce il
cambiamento di clima, produrrà ancora più
disastri e rivolgimenti, facendo ritornare la
terra a migliaia di anni fa e ai cataclismi
di quel tempo. Sono ipotesi discusse tra
scienziati, ma stiamo assistendo a
cambiamenti climatici che non si possono
catalogare come occasionali. Ci dice Isaia:
“La terra è stata profanata dai suoi abitanti,
perché hanno trasgredito le leggi, hanno
disobbedito al decreto, hanno infranto
l’alleanza eterna” (v 5).E sulla “terra dei
fuochi” (splendida campagna napoletana) hanno
fatto sversamenti di tonnellate di rifiuti
tossici e illegali. E se qualcuno ci ha
guadagnato, molti sono stati zittiti dalla
paura. Su tutta l’agricoltura è caduta la
maledizione dell’inquinamento e persino le
olive non possono più offrire olio garantito in
queste settimane. E si moltiplicano malattie
che colpiscono tutti, ma soprattutto i bambini.
“Terrore, fossa e laccio ti sovrastano” (v 17).
La tragedia si abbatterà sull’umanità, ma ci
sarà anche una punizione "in alto, su l'esercito
di lassù" e si fa probabilmente riferimento
agli idoli che vengono adorati anche da molti
ebrei. Sono il sole, la luna e le stelle che,
perciò, saranno abbattuti. Idolo e idolatria
significano “culto delle immagini”, di ciò che
appare, che mi fa paura e che mi sottomette o
che mi esalta perché enfatizza il mio potere..
C’è uno scambio pericoloso con l’idolo. Io
costruisco l’idolo con l’oro, l’argento, usando
martelli, fuoco e attrezzi, ma sull’idolo
riverso i miei desideri, poteri, violenze,
utopie, lacerazioni assolutismi; e l’idolo
conquista me con l’illusione di poter
raggiungere ciò che mi piace. Dall’idolatria
viene eliminato il giusto, il vero, la fatica
per costruire insieme, il coraggio di essere
fedele. L’idolo seleziona, illude, falsifica e
tende ad eliminare la lotta per crescere in
libertà e coerenza. Mentre trasmetto all’idolo
ciò che mi piace: la mia volontà e i miei
sentimenti, l’idolo garantisce il potente poiché
divinizza le deformazioni dell’uomo e
pretende di vincere sempre e comunque sugli
altri. Ma, in conclusione, il profeta
garantisce che tutto impallidisce di fronte alla
forza di Dio. Egli regnerà sul monte Sion.
Dio si contrappone all’acqua che travolge e
distrugge (c’è il richiamo del diluvio),
poiché abita sul monte Sion. Là è intronizzato e
ci sarà gioia e bellezza. E là, a
Gerusalemme, si farà un grande banchetto
(25,6-10): è la continuazione della festa,
richiamata dagli anziani che celebrano
l’Alleanza ed il patto della legge di Dio,
data sul Sinai. |
1 Cor15, 22-28 Fratelli, Come in
Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la
vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la
primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo.
Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio
Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni
Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché
non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo
nemico ad essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa
ha posto sotto i suoi piedi. Però, quando dice che ogni cosa
è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che
gli ha sottomesso ogni cosa. Equando tutto gli sarà stato
sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che
gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
Tutto il capitolo riprende un tema che per Paolo è
fondamentale e che lo ha coinvolto in tante situazioni
mostrando, insieme, la novità e la paradossalità del suo
annuncio .Ma Paolo sa che la risurrezione è una verità
fondamentale che capovolge qualunque fede in Dio: il Dio
della vita, che è amore, manda Gesù che vive l’amore del Padre e
dei fratelli. Per amore accetta di morire senza giudicare
nessuno. Ma è proprio questo amore infinito di un Uomo tra
noi che viene da Dio esige di vincere il male e la morte. Paolo
sa che la vittoria sul male e sulla morte è il più grande
frutto di amore per tutti gli uomini, amati gratuitamente da
Lui.. E sa che proprio questo riscatta la vita dalla soggezione
al male ed alla morte. Cristo è contrapposto ad Adamo. Il
primo uomo aveva aperto la strada della morte, Gesù apre la
strada della vita. “Cristo è risuscitato dai morti, primizia di
coloro che sono morti” (v 20).L’immagine ebraica della
“primizia” indica il dono di novità offerto a Dio dalla nostra
gratitudine e dal nostro lavoro, inizio di vita e di abbondanza
per tutti gli uomini. Gesù è il vincitore e quindi combatte
tutti i nemici personificandoli, nemici che travolgono anche
ciascuno di noi. Perciò tutto il cammino della storia svilupperà
questa tensione e lotta, sostenuti nella nostra libertà
dall’amore del Signore. Ci avviamo verso la conclusione della
storia e Gesù sarà il vigile servo che opera per l’amore del
Padre. Il suo sogno è il suo progetto sono quelli di offrire
al Padre tutto ciò che è e che ha compiuto nel tempo:
“Consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla
ogni principato e potestà e potenza”. In questo modo si
afferma che Gesù è il vero, unico e totale vincitore del peccato
e quindi della morte. E se Gesù si mostra Signore e Re,
capace di vincere i nemici terribili, egli regna sul mondo
con noi che siamo suo popolo e con Gesù possiamo tessere la
gloria del Padre fino alla conclusione della storia. Il canto
di lode di Gesù è insieme il canto della Chiesa e di tutto il
mondo che vive con amore la propria esistenza. di Dio e
dell’uomo. Egli detronizza i potenti, i violenti, i dittatori
ma non vuole umiliare: continua ad essere il servo del Padre
che crede nell’amore per tutti. La nostra vita è ricca del
progetto di Gesù e carica dei doni dello Spirito poiché a questo
siamo chiamati: ad un mondo più bello e più luminoso che canti
la gioia di Dio nel cuore di ciascuno. |
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Resti del muro del pianto, "Non resterà pietra su pietra" |
Marco 13, 1- 27
In quel
tempo. Mentre il Signore Gesù usciva dal tempio, uno dei
suoi discepoli
gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!». Gesù gli
rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su
pietra che non venga distrutta». Mentre stava sul monte degli Ulivi, seduto
di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo
interrogavano
in disparte: «Di’ a noi: quando accadranno queste cose e quale sarà il
segno quando tutte queste cose staranno per compiersi?». Gesù si mise a
dire loro: «Badate che nessuno v’inganni! Molti verranno nel mio nome,
dicendo: “Sono io”, e trarranno molti in inganno. E quando sentirete di
guerre e di rumori di guerre, non allarmatevi; deve avvenire, ma non è ancora
la fine. Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro
regno; vi saranno terremoti in diversi luoghi e vi saranno carestie:
questo è l’inizio dei dolori. Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai
sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a
governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro. Ma prima è
necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. E quando
vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che
direte, ma dite ciò che in quell’oravi sarà dato: perché non siete voi a
parlare, ma lo Spirito Santo. Il fratello farà morire il fratello, il
padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li
uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà
perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando vedrete l’abominio della
devastazione presente là dove non è lecito – chi legge, comprenda –,
allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano sui monti, chi si trova
sulla terrazza non scenda e non entri a prendere qualcosa nella sua casa,
e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.
In
quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano! Pregate che
ciò non accada d’inverno; perché quelli saranno giorni di tribolazione,
quale non vi è mai stata dall’inizio della creazione, fatta da Dio, fino
ad ora, e mai più vi sarà. E se il Signore non abbreviasse quei
giorni,
nessuno si salverebbe. Ma, grazie agli eletti che egli si è scelto, ha
abbreviato quei giorni. Allora, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui;
ecco, è là”, voi non credeteci; perché sorgeranno falsi
cristi e falsi
profeti e faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti.
Voi, però, fate attenzione! Io vi ho predetto tutto. In quei giorni, dopo
quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua
luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno
sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande
potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai
quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
In questo lungo testo del vangelo di Marco dal tono apocalittico che
prendelo spunto dall’ammirazione dei discepoli per il Tempio di
Gerusalemme, noipossiamo leggere in trafila la tragicità della storia di
tutti i tempi, letribolazioni, i massacri le ‘abominazioni’ , le atrocità
anche dell’oggi, ilcorrere e il fuggire trafelato dell’umanità colpita.
Sembra di non poter più rintracciare Dio, sembra che il bene non esista più.
Ma Gesù ci dice (e non è una frase parentetica, anche se lo sembra
nell’intenzione dell’evangelista): chi legge comprenda. Non si tratta
semplicemente di nascondere un fatto risalente all’imperatore Caligola, ma
qui c’è un avvertimento fondamentale: cercate di comprendere ciò che
accade, e se dovete fuggire, fuggite, se dovete salvarvi salvatevi, non fate
gli eroi a buon mercato, anche quando l’ostilità si manifesterà in famiglia.
E’ tutta una successione di avvertimenti, un richiamo all’attenzione
costante:‘badate che nessuno vi inganni’‘non allarmatevi’‘badate
a voi stessi’‘perseverate fino alla fine‘pregate’‘non credete ai
falsi cristi e ai falsi profeti’‘fate attenzione’E ci dice anche che
lo Spirito Santo non ci abbandonerà e ci sarà salvezzaanche là dove
sembra impossibile.Ecco, mi sembra che in questo inizio di Avvento la
Parola di Dio ci indichiquesto atteggiamento fondamentale dell’attenzione
e del coinvolgimento neifatti drammatici della storia, senza sperperare
le proprie forze e la propriafede e senza perdersi in un distacco o in un
ottimismo fuori luogo e fuorivangelo.E ci dice anche che lo Spirito Santo non
ci abbandonerà e ci sarà salvezzaanche là dove sembra impossibile.
Ecco, mi sembra che in questo inizio di Avvento la Parola di Dio ci indichi
questo atteggiamento fondamentale dell’attenzione e del coinvolgimento nei
fatti drammatici della storia, senza sperperare le proprie forze e la propria
fede e senza perdersi in un distacco o in un ottimismo fuori luogo e
fuorivangelo.La storia è dura, piena di lacrime, l’umanità gronda del
sangue delle vittimee dei sopraffatti: il discepolo agisce e attende il
Figlio dell’uomo, cioè coluidel quale già vive nel suo Spirito.
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