
XDOMENICA DOPO PENTECOSTE
2 AGOSTO 21015
Matteo21,12-16
Riferimenti : 1 Re 7,51-8,14 - salmo 28 - 2 cor.6,14-7,1 |
A te grido, Signore; non restare in silenzio,
mio Dio, perché, se tu non mi parli, io sono come chi scende
nella fossa. Ascolta la voce della mia supplica, quando ti grido
aiuto, quando alzo le mie mani verso il tuo santo tempio.
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1 Re 7,51-8,14 Fu così terminato
tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto
per il tempio. Salomone presentò le offerte
fatte da Davide suo padre, cioè l'argento, l'oro
e i vari oggetti; le depositò nei tesori del
tempio. Il re si voltò e benedisse tutta
l'assemblea di Israele, mentre tutti i presenti
stavano in piedi.
Nella prima lettura si racconta appunto la
consacrazione del tempio di Gerusalemme che
Salomone aveva appena fatto costruire. Una cosa
mi ha colpito: nella stanza più interna del
tempio viene posta l’arca dell’alleanza, sulla
quale si riteneva che Dio stesso fosse assiso
come su un trono. L’arca era dunque il segno
visibile della presenza di Dio in mezzo al suo
popolo. Ma che cosa c’è dentro l’arca? Il
narratore dice che in essa c’erano le due tavole
di pietra in cui era inciso il Decalogo che Mosè
vi aveva ricevuto ai piedi dell’Oreb (Sinai)
quando Dio aveva concluso l’alleanza con
Israele. Quindi si può dire che Dio è presente
sull’arca nel senso che è proprio lui a dare
valore ai comandamenti, sui quali si basa il
diritto e la convivenza tra i membri del popolo.
In altre parole, il tempio è il segno della
presenza di Dio in un popolo alla pratica la
giustizia. |
2 cor.6,14-7,1 Non lasciatevi
legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti
ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione tra
la luce e le tenebre? In possesso dunque di queste promesse,
carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello
spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel
timore di Dio. Nella
seconda lettura è riportato un testo problematico, che secondo
molti studiosi non sarebbe neppure stato scritto da Paolo ma da
qualche suo discepolo che aveva idee molto ristrette. In esso si
invitano i cristiani a rompere i rapporti con il mondo
circostante, inteso come immerso nelle tenebre dell’ingiustizia.
Purtroppo nelle religioni c’è spesso l’idea di avere Dio dalla
propria parte, accompagnata da un giudizio severo nei confronti
di tutti gli altri. È questa la radice delle guerre di religione
che hanno provocato e provocano tanta sofferenza e tanto sangue
nel rapporto tra i popoli.
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Matteo21,12-16 Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti
quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei
cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: "La Scrittura
dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca
di ladri". Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì.
Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i
fanciulli che acclamavano nel tempio: "Osanna al figlio di Davide", si
sdegnarono e gli dissero: "Non senti quello che dicono?". Gesù rispose loro:
"Sì, non avete mai letto: Dalla bocca dei bambini e dei lattanti ti sei
procurata una lode?".
Nel brano del vangelo si racconta come Gesù
abbia scacciato dal tempio i cambiavalute e i venditori di colombe. È
difficile oggi per noi capire perché Gesù ha fatto questo gesto, dal momento
che le persone coinvolte svolgevano un servizio riconosciuto in favore dei
pellegrini che salivano al tempio per offrire i loro sacrifici e pagare il
tributo del tempio nell’unica moneta consentita. Collegando questo racconto
con la prima lettura la liturgia vuole forse farci capire che Gesù non se la
prende tanto con coloro che facevano il loro lavoro nel tempio, quanto
piuttosto con una mentalità in forza della quale Dio è circoscritto in un
luogo e garantisce i suoi favori a chi gli rende culto. Invece Dio si onora
solo impegnandosi per la giustizia e per la difesa dei diritti di tutti.
Anche il culto del tempio, se non è orientato a questo, diventa un inganno e
non può piacere a Dio.
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