 DOMENICA DI TUTTI I SANTI
31 OTTOBRE 2015
Matteo 5, 1-12a
Riferimenti : Ap 7,2-4.9-14 - Salmo 88 - Romani 8, 28-39 |
Canterò in eterno l’amore del Signore, di
generazione in generazione farò conoscere con la mia bocca la
tua fedeltà. I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, la tua
fedeltà nell’assemblea dei santi. Dio è tremendo nel consiglio
dei santi, grande e terribile tra quanti lo circondano. Chi è
come te, Signore, Dio degli eserciti? Potente Signore, la tua
fedeltà ti circonda. Tuoi sono i cieli, tua è la terra, tu hai
fondato il mondo e quanto contiene. Beato il popolo che ti sa
acclamare: camminerà, Signore, alla luce del tuo volto. |
Ap 7,2-4.9-14 Io, Giovanni, vidi
un angelo che saliva dall’oriente e aveva il
sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai
quattro angeli ai quali era stato concesso il
potere di devastare la terra e il mare: “Non
devastate né la terra, né il mare, né la piante,
finché non abbiamo impresso il sigillo del
nostro Dio sulla fronte dei suoi servi”. Poi
udii il numero di coloro che furon segnati con
il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da
ogni tribù dei figli d’Israele. Dopo ciò,
apparve una moltitudine immensa, che nessuno
poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e
lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono
e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide,
e portavano palme nelle mani. E gridavano a gran
voce: “La salvezza appartiene al nostro Dio
seduto sul trono e all’Agnello”. Allora tutti
gli angeli che stavano intorno al trono e i
vegliardi e i quattro esseri viventi, si
inchinarono profondamente con la faccia davanti
al trono e adorarono Dio dicendo: “Amen! Lode,
gloria, sapienza, azione di grazie, onore,
potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei
secoli. Amen”. Uno dei vegliardi allora si
rivolse a me e disse: “Quelli che sono vestiti
di bianco, chi sono e donde vengono?”. Gli
risposi: “Signore mio, tu lo sai”. E lui: “Essi
sono coloro che sono passati attraverso la
grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti
rendendole candide col sangue dell’Agnello”.
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Romani 8, 28-39 Fratelli, noi
sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio,
per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno.
Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche
predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo,
perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi
che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha
chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato,
li ha anche glorificati. Che diremo dunque di queste cose? Se
Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha
risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti
noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà
accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che
giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto,
sta alla destra di Dio e intercede per noi! Chi ci separerà
dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la
persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Come
sta scritto: «Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno,
siamo considerati come pecore da macello». Ma in tutte queste
cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati.
Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né
principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né
profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci
dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
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Matteo 5, 1-12a In quel tempo. Vedendo le folle, il
Signore Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi
discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in
spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel
pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la
terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno
saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri
di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno
chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi
è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e,
mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Nel vangelo di Matteo, scritto per le comunità di giudei convertiti della
Galilea e Siria, Gesù è presentato come il nuovo Mosè, il nuovo
legislatore. Nell’AT la Legge di Mosè venne codificata in cinque libri:
Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. Imitando l’antico modello,
Matteo presenta la Nuova Legge in cinque grandi discorsi sparsi nel
vangelo: a) Il Discorso della Montagna (Mt 5,1 a 7,29); b) Il Discorso
della Missione (Mt 10,1-42); c) Il Discorso delle Parabole (Mt 13,1-52); d)
Il Discorso della Comunità (Mt 18,1-35); e) il Discorso del Futuro del
Regno (Mt 24,1 a 25,46). Le parti narrative, intercalate tra i cinque
Discorsi, descrivono la pratica di Gesù e mostrano come osservava la nuova
Legge e la incarnava nella sua vita. Il solenne annuncio della Nuova
Legge. D’accordo con il contesto del vangelo di Matteo, nel momento in cui
Gesù pronuncia il Discorso della Montagna, c’erano appena quattro discepoli
con lui (cf. Mt 4,18-22). Poca gente. Ma una moltitudine immensa stava
dietro di lui (Mt 4,25). Nell’AT, Mosè salì sul monte Sinai per ricevere la
Legge di Dio. Come avvenne con Mosè, Gesù sale sulla Montagna e, guardando
la folla, proclama la Nuova Legge. E’ significativo il modo solenne con cui
Matteo introduce la proclamazione della Nuova Legge: “Vedendo le folle,
Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi
discepoli. Prendendo allora la parola li ammaestrava dicendo: Beati i
poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”. Le otto
Beatitudini aprono in modo solenne il “Discorso della Montagna”. In esse
Gesù definisce chi può essere considerato beato, chi può entrare nel Regno.
Sono otto categorie di persone, otto porte di ingresso per il Regno, per la
Comunità. Non ci sono altre entrate! Chi vuole entrare nel Regno dovrà
identificarsi almeno con una di queste otto categorie.
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