I Domenica di Avvento
15 novembre 2020
Mc 13, 1-27
Riferimenti : Is 24, 16b-23 - Sal 79 -  1Cor 15, 22-28
Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi. Signore, Dio degli eserciti, fino a quando fremerai di sdegno contro le preghiere del tuo popolo? R Tu ci nutri con pane di lacrime, ci fai bere lacrime in abbondanza. Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini e i nostri nemici ridono di noi.

Is 24, 16b-23
Io dico: «Guai a me! Guai a me! Ohimè!». I perfidi agiscono perfidamente, i perfidi operano con perfidia. Terrore, fossa e laccio ti sovrastano, o abitante della terra. Avverrà che chi fugge al grido di terrore cadrà nella fossa, chi risale dalla fossa sarà preso nel laccio, poiché cateratte dall’alto si aprono e si scuotono le fondamenta della terra. A pezzi andrà la terra, in frantumi si ridurrà la terra, rovinosamente crollerà la terra. La terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una tenda; peserà su di essa la sua iniquità, cadrà e non si rialzerà. Avverrà che in quel giorno il Signore punirà in alto l’esercito di lassù e in terra i re della terra. Saranno senza scampo incarcerati, come un prigioniero in una prigione sotterranea, saranno rinchiusi in un carcere e dopo lungo tempo saranno puniti. Arrossirà la luna, impallidirà il sole, perché il Signore degli eserciti regna sul monte Sion e a Gerusalemme, e davanti ai suoi anziani risplende la sua gloria.

Is 24, 16b-23
Al capitolo 24 viene dato un titolo drammatico: "La grande apocalisse". E' il Signore che pronuncia il suo giudizio sulla terra (la "terra" in questo testo viene ricordata 8 volte). Egli "la squarcia, ne sconvolge la superficie e ne disperde gli abitanti" (24,1). Il Signore valuta il comportamento degli uomini e non guarda in faccia a nessuno (v 2). Egli pronuncia la sua parola che è giudizio e pena; "Sarà tutta devastata la terra, sarà tutta saccheggiata, perché il Signore ha pronunciato questa parola" (v.3). I giusti conoscono i sentieri di Dio e la sua misericordia e quindi "acclamano alla maestà di Dio e si rivolgono ai popoli, invitandoli a glorificare il Signore (24, 14-16 a), ma il profeta Isaia riprende il racconto di un giudizio ineluttabile, causato dalla perfidia di coloro che agiscono male. Tutto questo sembra il telegiornale di un giorno di pioggia torrenziale o il preannuncio meteorologico che avverte cataclismi per tutti. E ci saranno disastri poiché non si ci si è preoccupati di utilizzare danaro per progetti coerenti e competenti e perché non si sono fatti i conti con il bene comune. Si è, invece, utilizzato potere e capacità per i soli propri interessi. "Per questo la maledizione divora la terra, i suoi abitanti ne scontano la pena; per questo si consumano gli abitanti della terra e sono rimasti solo pochi uomini.".(v 6).
Proprio in questi giorni il telegiornale ci sta continuamente avvertendo: "Se non si abbasserà il consumo di materiale fossile per l'energia ed il riscaldamento del 70% entro 20 anni, e totalmente entro il 2100, il surriscaldamento della terra, causato dall'uomo, e che produce il cambiamento di clima, produrrà ancora più disastri e rivolgimenti, facendo ritornare la terra a migliaia di anni fa e ai cataclismi di quel tempo. Sono ipotesi discusse tra scienziati, ma stiamo assistendo a cambiamenti climatici che non si possono catalogare come occasionali.

 1Cor 15, 22-28
Fratelli, come in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però, quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

1 Cor15, 22-28
Tutto il capitolo riprende un tema che per Paolo è fondamentale e che lo ha coinvolto in tante situazioni mostrando, insieme, la novità e la paradossalità del suo annuncio. Ma Paolo sa che la risurrezione è una verità fondamentale che capovolge qualunque fede in Dio: il Dio della vita, che è amore, manda Gesù che vive l'amore del Padre e dei fratelli. Per amore accetta di morire senza giudicare nessuno. Ma è proprio questo amore infinito di un Uomo tra noi che viene da Dio esige di vincere il male e la morte. Paolo sa che la vittoria sul male e sulla morte è il più grande frutto di amore per tutti gli uomini, amati gratuitamente da Lui.. E sa che proprio questo riscatta la vita dalla soggezione al male ed alla morte. Cristo è contrapposto ad Adamo. Il primo uomo aveva aperto la strada della morte, Gesù apre la strada della vita. "Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti" (v 20). L'immagine ebraica della "primizia" indica il dono di novità offerto a Dio dalla nostra gratitudine e dal nostro lavoro, inizio di vita e di abbondanza per tutti gli uomini. Gesù è il vincitore e quindi combatte tutti i nemici personificandoli, nemici che travolgono anche ciascuno di noi. Perciò tutto il cammino della storia svilupperà questa tensione e lotta, sostenuti nella nostra libertà dall'amore del Signore. Ci avviamo verso la conclusione della storia e Gesù sarà il vigile servo che opera per l'amore del Padre. Il suo sogno è il suo progetto sono quelli di offrire al Padre tutto ciò che è e che ha compiuto nel tempo: "Consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e potestà e potenza". In questo modo si afferma che Gesù è il vero, unico e totale vincitore del peccato e quindi della morte.


Il muro del piantro

   Mc 13, 1-27
In quel tempo. Mentre il Signore Gesù usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!». Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga distrutta». Mentre stava sul monte degli Ulivi, seduto di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte: «Di’ a noi: quando accadranno queste cose e quale sarà il segno quando tutte queste cose staranno per compiersi?». Gesù si mise a dire loro: «Badate che nessuno v’inganni! Molti verranno nel mio nome, dicendo: “Sono io”, e trarranno molti in inganno. E quando sentirete di guerre e di rumori di guerre, non allarmatevi; deve avvenire, ma non è ancora la fine. Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in diversi luoghi e vi saranno carestie: questo è l’inizio dei dolori. Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro. Ma prima è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. Il fratello farà morire il fratello, il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. [Quando vedrete l’abominio della devastazione presente là dove non è lecito – chi legge, comprenda –, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano sui monti, chi si trova sulla terrazza non scenda e non entri a prendere qualcosa nella sua casa, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano! Pregate che ciò non accada d’inverno; perché quelli saranno giorni di tribolazione, quale non vi è mai stata dall’inizio della creazione, fatta da Dio, fino ad ora, e mai più vi sarà. E se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessuno si salverebbe. Ma, grazie agli eletti che egli si è scelto, ha abbreviato quei giorni. Allora, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui; ecco, è là”, voi non credeteci; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti. Voi, però, fate attenzione! Io vi ho predetto tutto.] In quei giorni, dopo quella tribolazione, “il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte”. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo».

Marco 13, 1- 27
In questo lungo testo del vangelo di Marco dal tono apocalittico che prende lo spunto dall'ammirazione dei discepoli per il Tempio di Gerusalemme, noi possiamo leggere in trafila la tragicità della storia di tutti i tempi, le tribolazioni, i massacri le ‘abominazioni', le atrocità anche dell'oggi, il correre e il fuggire trafelato dell'umanità colpita. Sembra di non poter più rintracciare Dio, sembra che il bene non esista più. Ma Gesù ci dice (e non è una frase parentetica, anche se lo sembra nell'intenzione dell'evangelista): chi legge comprenda. Non si tratta semplicemente di nascondere un fatto risalente all'imperatore Caligola, ma qui c'è un avvertimento fondamentale: cercate di comprendere ciò che accade, e se dovete fuggire, fuggite, se dovete salvarvi salvatevi, non fate gli eroi a buon mercato, anche quando l'ostilità si manifesterà in famiglia. E' tutta una successione di avvertimenti, un richiamo all'attenzione costante:
‘badate che nessuno vi inganni'
‘non allarmatevi'
‘badate a voi stessi'
‘perseverate fino alla finé
‘pregate'
‘non credete ai falsi cristi e ai falsi profeti'
‘fate attenzione'
E ci dice anche che lo Spirito Santo non ci abbandonerà e ci sarà salvezza anche là dove sembra impossibile.
Ecco, mi sembra che in questo inizio di Avvento la Parola di Dio ci indichi questo atteggiamento fondamentale dell'attenzione e del coinvolgimento nei fatti drammatici della storia, senza sperperare le proprie forze e la propria fede e senza perdersi in un distacco o in un ottimismo fuori luogo e fuorivangelo. La storia è dura, piena di lacrime, l'umanità gronda del sangue delle vittime e dei sopraffatti: il discepolo agisce e attende il Figlio dell'uomo, cioè colui del quale già vive nel suo Spirito.