
II domenica di Quaresima
della Samaritana
28 febbraio 2010
Giovanni 4, 5 - 42
Riferimenti : Deuteronomio 11, 18 - Salmo - 28Galati 6,
1 - 10
e dalla mano di Saul. Disse dunque: Ti
amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio
liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e
baluardo, mia potente salvezza. Invoco il Signore, degno di
lode, e sarà salvato dai miei nemici. Mi circondavano flutti di
morte, mi travolgevano torrenti impetuosi; ] già mi avvolgevano
i lacci degli inferi, già mi stringevano agguati mortali. Nel
mio affanno invocai il Signore, nell'angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce, al suo orecchio pervenne il
mio grido. La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta
dei monti, si scossero perché egli era sdegnato. Dalle sue
narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui
sprizzavano carboni ardenti. Abbassò i cieli e discese, fosca
caligine sotto i suoi piedi. Cavalcava un cherubino e volava, si
librava sulle ali del vento. Si avvolgeva di tenebre come di
velo, acque oscure e dense nubi lo coprivano. Davanti al suo
fulgore si dissipavano le nubi con grandine e carboni ardenti.
Il Signore tuonò dal cielo, l'Altissimo fece udire la sua voce:
grandine e carboni ardenti. Scagli saette e li disperse,
fulminò con folgori e li sconfisse. Allora apparve il fondo del
mare, si scoprirono le fondamenta del mondo, per la tua
minaccia, Signore, per lo spirare del tuo furore.
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Deuteronomio
11, 18 -28
Porrete dunque nel cuore e
nell'anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un
segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi; le
insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sarai seduto in
casa tua e quando camminerai per via, quando ti coricherai e
quando ti alzerai; le scriverai sugli stipiti della tua casa e
sulle tue porte, perché siano numerosi i vostri giorni e i
giorni dei vostri figli, come i giorni del cielo sopra la terra,
nel paese che il Signore ha giurato ai vostri padri di dare
loro. Certamente, se osserverete con impegno tutti questi
comandi che vi do e li metterete in pratica, amando il Signore,
vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi uniti a
lui, il Signore scaccerà dinanzi a voi tutte quelle nazioni e
voi v'impadronirete di nazioni pi grandi e pi potenti di voi.
Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, sarà vostro:
i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal
fiume, il fiume Eufrate, al mare occidentale. Nessuno potrà
resistere a voi; il Signore, vostro Dio, come vi ha detto,
diffonder la paura e il terrore di voi su tutta la terra che
voi calpesterete. Vedete, io pongo oggi davanti a voi
benedizione e maledizione: la benedizione, se obbedirete ai
comandi del Signore, vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione,
se non obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, e se vi
allontanerete dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire di
stranieri, che voi non avete conosciuto.
Il Deuteronomio propone una serie di discorsi di Mosè, tenuti
nello stesso giorno in cui poi salì sul monte Nebo e vi morì.
Mosè ha delineato la legge del popolo, ricevuta da Dio e ricca
della sua Parola. L'ha illustrata innestandola in fatti,
episodi, progetti, prospettive che il popolo vive e verso cui
cammina. La sintesi ci viene data all'inizio del capitolo: Ama
il Signore Dio tuo e custodisci in ogni tempo le leggi, le
prescrizioni ed i comandamenti (11,1). Con questo orizzonte di
fedeltà, puoi iniziare ad operare. In 4 posti deve essere
presente la Parola di Dio per la tua vita: - nel cuore e
nell'anima, - legata alla mano come segno, - pendente davanti
agli occhi, - scritta sugli stipiti della porta. Tutto questo
crea il tuo ambiente di vita: fuori e dentro di te, sul tuo
cuore, sul tuo corpo, sulla porta di casa sei circondato dai
segni di Dio (Scrittura). Per il tuo futuro ci sono i tuoi figli
e il futuro si appoggia al tuo insegnamento, sulla tua costanza
e continuità, in 4 situazione di vita in cui tu sei in rapporto
con loro (in casa, in cammino, quando vai a letto e quando ti
alzi). Si sta costruendo un mondo inimmaginabile, poiché sarà il
risultato dell'Alleanza tra Dio e il popolo liberato. Non
esistono pi destini, fatalità, vendetta e catastrofi
inspiegabili: si elencano 5 condizioni che si intrecciano nelle
due fedeltà di Dio e degli uomini. Sono 5 se si ha la pazienza
di svolgere i gerundi: - se custodirete con fedeltà tutti questi
comandamenti che vi do, - se li metterete in pratica, - se
amerete Dio, - se camminerete in tutte le sue vie, - se vi
terrete uniti a Lui. In questa lettura di garanzia e di
speranza, le prospettive che vengono date sono confini
inimmaginabili, forse raggiunti sotto il regno di Davide. La
conclusione si pone sull'alternativa tra benedizione e
maledizione. E una garanzia che si gioca sulla libertà di
scelta e comportamento e che tocca il popolo e il singolo in
ogni tempo: oggi. E lo schema del Paradiso terrestre:
bellezza e gioia se rispetti i limiti che Dio ti ha affidato,
altrimenti stravolgi la vita di tutto. |
Galati
6, 1 - 10
Fratelli, se uno viene sorpreso
in qualche colpa, voi, che avete lo Spirito, correggetelo con
spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere
tentato anche tu. Portate i pesi gli uni degli altri: cos
adempirete la legge di Cristo. Se infatti uno pensa di essere
qualcosa, mentre non nulla, inganna se stesso. Ciascuno esaminò
invece la propria condotta e allora troverà motivo di vanto solo
in se stesso e non in rapporto agli altri. Ciascuno infatti
porterà il proprio fardello. Chi viene istruito nella Parola,
condivida tutti i suoi beni con chi lo istruisce. Non fatevi
illusioni: Dio non si lascia ingannare. Ciascuno raccoglier
quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla
carne raccoglier corruzione; chi semina nello Spirito, dallo
Spirito raccoglier vita eterna. E non stanchiamoci di fare il
bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché
dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti,
soprattutto verso i fratelli nella fede.
Paolo aveva conosciuto i Galati che abitavano nell'attuale
Turchia centrale, in occasione di una sua malattia. Erano state
fondate alcune piccole comunità che poi, una volta costituite,
aveva lasciato per continuare il suo viaggio missionario. Dopo
di lui, in questa comunità, vennero dei cristiani che
predicarono un Vangelo diverso da quello di Paolo. Infatti essi
dicono che prima di tutti egli non era apostolo e poi non era
sufficiente la fede in Gesù. Bisogna riprendere, insieme, la
legge di Mosè. Paolo scrisse ai Galati una bellissima lettera
sulla liberà che Cristo ci ha conquistato, perché solo Lui
salvatore. Nel brano che leggiamo oggi, che praticamente
conclude la lettera, le raccomandazioni sono bellissime, di
profonda umanità e non violenza, capaci di accogliere e di
costruire: - correggi con dolcezza, - ognuno vigili su se
stesso, accettando le responsabilità dei gesti e delle scelte,
senza pensare di dare la colpa agli altri, - portare i pesi gli
uni degli altri - la condivisione verso tutti i fratelli, - chi
insegna impegna il suo tempo ed offre un dono di grazia; chi lo
riceve deve impegnarsi a sostenere nelle sue necessità chi
insegna, anche se Paolo non l'ha mai voluto per s, - importante
seminare; questo che si raccoglier, - seminare nello
Spirito ( un tema che riguarda la vita quotidiana), - non
smettere di fare il bene, significa non smettere di seminare.
Perciò il bene verso tutti, soprattutto ai propri fratelli, il
segno di una concretezza di fede e di una relazione che nasce da
Dio e arriva al mondo, nella mediazione della Chiesa. |
Giovanni 4, 5 - 42
Giunse
così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe
aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque,
affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge
una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: "Dammi da bere". 8I suoi
discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna
samaritana gli dice: "Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono
una donna samaritana?". I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi colui che ti dice:
"Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva".
Gli dice la donna: "Signore, non hai un secchio e il pozzo profondo; da dove
prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse pi grande del nostro padre
Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo
bestiame?". Gesù le risponde: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete;
ma chi berrà dell'acqua che io gli dar, non avrà pi sete in eterno. Anzi,
l'acqua che io gli dar diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per
la vita eterna". "Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua,
perché io
non abbia pi sete e non continui a venire qui ad attingere acqua". Le dice:
"Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui". Gli risponde la donna: "Io non ho
marito". Le dice Gesù: "Hai detto bene: "Io non ho marito". Infatti hai avuto
cinque mariti e quello che hai ora non tuo marito; in questo hai detto il
vero". Gli replica la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri
padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che a Gerusalemme il
luogo in cui bisogna adorare". Gesù le dice: "Credimi, donna, viene l'ora in cui
n su questo monte n a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ci che non
conoscete, noi adoriamo ci che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei.
Ma viene l'ora - ed questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in
spirito e verità: cos infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano.
Dio spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità". Gli
rispose la donna: "So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli
verrà, ci annuncerà ogni cosa". Le dice Gesù: "Sono io, che parlo con te". In
quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una
donna. Nessuno tuttavia disse: "Che cosa
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| Samaria. Il monte Garizim, dal pozzo di Giacobbe |
cerchi?", o: "Di che cosa parli con lei?". La donna intanto lasci la
sua anfora, and in città e disse alla gente: "Venite a vedere un uomo che mi ha
detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?". Uscirono dalla
città e
andavano da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: "Rabbi, mangia". Ma egli
rispose loro: "Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete". E i discepoli
si domandavano l'un l'altro: "Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?".
Gesù
disse loro: "Il mio cibo fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere
la sua opera. Voi non dite forse: "Ancora quattro mesi e poi viene la
mietitura"? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che gi
biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto
per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo
infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l'altro miete. Io vi ho
mandati a mietere ci per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi
siete subentrati nella loro fatica". Molti Samaritani di quella città credettero
in lui per la parola della donna, che testimoniava: "Mi ha detto tutto quello
che ho fatto". E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere
da loro ed egli rimase l due giorni. 41Molti di pi credettero per la sua
parola e alla donna dicevano: "Non pi per i tuoi discorsi che noi crediamo,
ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi veramente il
salvatore del mondo".
Giovanni 4, 5 - 42
Nel Vangelo di Giovanni l'incontro con la Samaritana collocato accanto ad
un pozzo come alcuni incontri nel V.T. che presentano due elementi
caratteristici:, l'uomo uno straniero e l'incontro conduce ad un matrimonio
(Gen. 24; 29;m Es.2,16 ss.). m1. Il primo elemento evidente con Gesù
che giudeo rispetto alla samaritana. Si inizia cos un dialogo con tre
riferimenti: il pozzo (vv 7-15), la situazione della donna (vv 16-18) che
simboleggia quella del suo popolo e il monte per l'adorazione (vv 19-26).
L'evangelista gioca sulle parole (prima il pozzo fonte, poi diventa pozzo
d'acqua ferma e Gesù fonte di acqua viva, acqua corrente) per arrivare a
chiedere: Sei superiore a Giacobbe? Ma questo dono (si continua a parlare di
dono), non solo la donna lo deve domandare, ma lo deve anche capire. 2.
Si pu anche immaginare il richiamo al matrimonio. Giovanni Battista, che
battezza a Enon, presso Salem, (racconto immediatamente prima di questo: Gv
3,23-30) si definisce in questo testo l'amico dello Sposo. Il suo compito
consisteva nel controllare il corretto svolgimento delle cerimonie e che la
fidanzata avesse fatto le purificazioni rituali della legge. Cos Giovanni,
attraverso il battesimo, in un luogo vicino al pozzo di Sicar, prepara il popolo
a ricevere lo Sposo. 3. Si parla qui di 5 mariti. Simbolicamente sono
il richiamo delle false divinità portate dai coloni, giunti da cinque regioni
diverse (2 Re17.24 ss.) per ripopolare la Samaria dopo la sconfitta (721 a.C.).
Questo testo può significare la conversione della popolazione di Samaria come un
matrimonio con il suo Dio. 4. Nella possibile conversione Gesù
dice tre negazioni: n su questo monte, n a Gerusalemme.. quel che non
conoscete per arrivare a tre affermazioni e identificazioni: a) si adora il
Padre, b) lo adorano i veri adoratori c) e ci si attua in Spirito e verità.
E il luogo del nuovo culto sarà il tempio spirituale: Gesù. Egli verità (Gv
14,6) ed ha lo Spirito (Gv 14,17). 5. Nel testo si sviluppa un
progressivo riconoscimento di Gesù: Giudeo profeta- Messia-Salvatore del mondo.
Per arrivare alla fede non servono fatti clamorosi. E essenziale la Parola di
Gesù poiché la fede nasce dalla predicazione e dalla testimonianza. |