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 Prima domenica dopo il precursore
5 settembre 2010Matteo 4, 12-17
Riferimenti :isaia 30,8-15 - salmo 50 - romani
5,1-11
| Salmo. Di Asaf. Parla il Signore, Dio
degli dei, convoca la terra da oriente a occidente. Da Sion,
splendore di bellezza, Dio rifulge. Viene il nostro Dio e non
sta in silenzio; davanti a lui un fuoco divorante, intorno a lui
si scatena la tempesta. Convoca il cielo dall'alto e la terra al
giudizio del suo popolo: "Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno sancito con me l'alleanza offrendo un sacrificio". Il
cielo annunzi la sua giustizia, Dio è il giudice. "Ascolta,
popolo mio, voglio parlare, testimonierò contro di te, Israele:
Io sono Dio, il tuo Dio. Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici;
i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti. |
| Isaia 30,8-15
Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro,
incidilo sopra un documento, perché resti per il futuro in
testimonianza perenne. Poiché questo è un popolo ribelle, sono
figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge del
Signore. Essi dicono ai veggenti: "Non abbiate visioni" e ai
profeti: "Non fateci profezie sincere, diteci cose piacevoli,
profetateci illusioni! ] Scostatevi dalla retta via, uscite dal
sentiero, toglieteci dalla vista il Santo di Israele". Pertanto
dice il Santo di Israele: "Poiché voi rigettate questo
avvertimento e confidate nella perversità e nella perfidia,
ponendole a vostro sostegno, ebbene questa colpa diventerà per
voi come una breccia che minaccia di crollare, che sporge su un
alto muro, il cui crollo avviene in un attimo, improvviso, e si
infrange come un vaso di creta, frantumato senza misericordia,
così che non si trova tra i suoi frantumi neppure un coccio con
cui si possa prendere fuoco dal braciere o attingere acqua dalla
cisterna". Poiché dice il Signore Dio, il Santo di Israele:
"Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza,
nell'abbandono confidente sta la vostra forza". Ma voi non avete
voluto,
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Romani 5,1-11
Giustificati dunque per la fede, noi
siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo;
per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di
accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo
nella speranza della gloria di Dio. E non soltanto questo: noi
ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la
tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e
la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché
l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo
dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, mentre noi
eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo
stabilito.
Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto;
forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona
dabbene. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché,
mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A
maggior ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo
salvati dall'ira per mezzo di lui.
Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con
Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che
siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non
solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro
Gesù Cristo, dal quale ora abbiamo ottenuto la riconciliazione.
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Matteo 4, 12-17
Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò
nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare,
nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato
detto per mezzo del profeta Isaia: Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali,
sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo
immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in
terra e ombra di morte una luce si è levata. Da allora Gesù cominciò a predicare
e a dire: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino".
Ok, ci siamo, si parte! Gesù esce allo scoperto e dà inizio alla grande
avventura della sua missione. Il neo-rabbì sale a Cafarnao e stabilisce qui il
suo campo base. La scelta – come sempre! – non è casuale: la regione di Zabulon
e Neftali è un territorio di frontiera, luogo di mescolanze etniche, culturali,
religiose e guardato con diffidenza dai puritani di Gerusalemme. Lui inizia da
qui! Ricordate il battesimo? Gesù in fila in mezzo ai peccatori? Ci risiamo! Era
logico aspettarsi che il Messia atteso piazzasse i blocchi di partenza della sua
missione a Gerusalelemme, il cuore del giudaismo. E invece no! Gesù inizia
subito a chiarire che Lui è diverso, che non cerca i primi della classe e va
dritto nel bronx per far risuonare la parola bruciante della conversione! In
tutto questo Matteo vede il compimento della profezia di Isaia: una luce brilla
nelle tenebre.
Proprio qui, proprio in questa terra guardata con disprezzo dai palazzi
dell'autorità religiosa, Gesù sceglie i suoi primi compagni di viaggio. Con
questo gesto Gesù ribalta la consuetudine in base alla quale erano i discepoli
che andavano in cerca di un rabbì a cui aggregarsi. Gesù non perde tempo nel far
capire che Lui non è come gli altri, che Lui è diverso, che nella sua Parola c'è
una bellezza e una potenza inaudita. Ormai è chiaro, non ci sono dubbi: qualcosa
di nuovo e imprevedibile sta per accadere.
Simon Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni stanno facendo il loro lavoro. Un
mestiere duro quello del pescatore, un arte che addestra alla pazienza e
all'attesa. Gesù li raggiunge lì, nel luogo della loro fatica quotidiana. Mi ha
sempre stupito questa scelta: non nella sinagoga o al tempio, non in un momento
di preghiera o di meditazione, ma sulla riva del lago ancora con in mano le
reti. E' qui che i discepoli, ignari di quello che li aspetta, sentono per la
prima volta la voce e la parola di Gesù: "Seguitemi". Così tutto inizia.
E' veramente grandiosa questa partenza: Gesù non espone una dottrina, non
interroga sui dieci comandamenti, non chiede se sono fedeli alle preghiere.
Niente di tutto questo! Gesù invita a stare con Lui. Questo è il centro. Questo
è il punto. L'esperienza della nostra fede parte da qui, da questa chiamata a
stare con Lui, a camminare in sua compagnia, a nutrirci della Sua Parola, a
godere di questo incontro. A volte – purtroppo! – l'esperienza cristiana è
ridotta ad una paccottiglia di cose da fare ed altre da non fare, come se tutto
si risolvesse in un gigantesco gioco a punti, dove ti conquisti il paradiso se
hai tutti i bollini appiccicati al posto giusto! Ma, per fortuna, la vita
cristiana non è questo incubo...
Allora coraggio! Gesù ti viene a cercare, ti vuole scovare dentro il bronx della
tua storia personale e ti invita a stare con Lui. Cercalo e lasciati cercare. E
se il tuo cuore è troppo duro, non perderti d'animo, il figlio del falegname ha
mani forti e allenate.
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