EPIFANIA DEL SIGNORE
6 GENNAIO 2013
Matteo 2,1-12
Riferimenti: Is 60, 1-6 - Salmo 71 - Ef 3, 2-3. 5-6 |
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
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Is 60,1-6
Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la
gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, le tenebre
ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni; ma su di te
risplende il Signore, la sua gloria appare su di te.
Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo
sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono
radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue
figlie sono portate in braccio. A quella vista sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché le ricchezze del
mare si riverseranno su di te, verranno a te i beni dei popoli.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le
glorie del Signore. |
Ef 3,2-3.5-6
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della
grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi
è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti
generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e
profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in
Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo
stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per
mezzo del Vangelo. |
Vangelo: Mt 2,1-12
Gesù
nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da
oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo
visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo". All'udire queste
parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i
sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui
doveva nascere il Messia. Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è
scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero
il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il
mio popolo, Israele. Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire
con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a
Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando
l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo". Udite le
parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo
sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava
il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati
nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono.
Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero
ritorno al loro paese
Magi voi siete i santi più nostri, naufraghi sempre in questo
infinito, eppure sempre a tentare, a chiedere, a fissare gli abissi del
cielo fino a bruciarsi gli occhi del cuore (Turoldo).
Messaggi di speranza oggi: c'è un Dio dei lontani, dei cammini, dei
cieli aperti, delle dune infinite, e tutti hanno la loro strada. C'è
un Dio che ti fa respirare, che sta in una casa e non nel tempio, in
Betlemme la piccola, non in Gerusalemme la grande. E gli Erodi possono
opporsi alla verità, rallentarne la diffusione, ma mai bloccarla,
essa vincerà comunque. Anche se è debole come un bambino.
Proviamo a percorrere il cammino dei Magi come se fosse una cronaca
dell'anima.
Il primo passo è in Isaia: «Alza il capo e guarda». Saper uscire dagli
schemi, saper correre dietro a un sogno, a una intuizione del cuore,
guardando oltre.
Il secondo passo: camminare. Per incontrare il Signore occorre
viaggiare, con l'intelligenza e con il cuore. Occorre cercare, di
libro in libro, ma soprattutto di persona in persona. Allora siamo vivi.
Il terzo passo: cercare insieme. I Magi (non «tre» ma «alcuni» secondo
il Vangelo) sono un piccolo gruppo che guarda nella stessa direzione,
fissano il cielo e gli occhi delle creature, attenti alle stelle e
attenti l'uno all'altro.
Il quarto passo: non temere gli errori. Il cammino dei Magi è pieno di
sbagli: arrivano nella città sbagliata; parlano del bambino con
l'uccisore di bambini; perdono la stella, cercano un re e trovano un
bimbo, non in trono ma fra le braccia della madre.
Eppure non si arrendono ai loro sbagli, hanno l'infinita pazienza di
ricominciare, finché al vedere la stella provarono una grandissima
gioia. Dio seduce sempre perché parla la lingua della gioia.
Entrati in casa videro il Bambino e sua Madre... Non solo Dio è come
noi, non solo è con noi, ma è piccolo fra noi. Informatevi con cura del
Bambino e fatemelo sapere perché venga anch'io ad adorarlo. Quel re,
quell'Erode, uccisore di sogni ancora in fasce, è dentro di noi: è il
cinismo, il disprezzo che distrugge i sogni del cuore.
Ma io vorrei riscattare le sue parole e ripeterle all'amico, al teologo,
al poeta, allo scienziato, al lavoratore, a ciascuno: hai trovato il
Bambino?
Cerca ancora, accuratamente, nei libri, nell'arte, nella storia, nel
cuore delle cose; cerca nel Vangelo, nella stella e nella parola, cerca
nelle persone, e in fondo alla speranza; cerca con cura, fissando gli
abissi del cielo e del cuore, e poi fammelo sapere perché venga anch'io
ad adorarlo.
Aiutami a trovarlo e verrò, con i miei piccoli doni e con tutta la
fierezza dell'amore, a far proteggere i miei sogni da tutti gli Erodi
della storia e del cuore.
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