
I DOMENICA DOPO IL MARTIRIO di S. Giovanni Battista
1 settembre 2013
Matteo. 4, 12-17
Riferimenti .
Isaia. 30, 8-15b - Salmo 50 -
Romani. 5, 1-11 |
Parla il Signore, Dio degli dei, convoca la
terra da oriente a occidente. Da Sion, splendore di bellezza,
Dio rifulge. Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; davanti
a lui un fuoco divorante, intorno a lui si scatena la tempesta.
Convoca il cielo dall'alto e la terra al giudizio del suo
popolo: "Davanti a me riunite i miei fedeli, che hanno sancito
con me l'alleanza offrendo un sacrificio". |
Isaia. 30, 8-15b
Così dice il Signore Dio: Su, vieni, scrivi
questo su una tavoletta davantia loro,incidilo sopra un
documento,perché resti per il futuroin testimonianza
perenne.Poiché questo è un popolo ribelle.Sono figli
bugiardi,figli che non vogliono ascoltare la legge del
Signore. Essi dicono ai veggenti: «Non abbiate visioni»e ai
profeti: «Non fateci profezie sincere,diteci cose piacevoli,
profetateci illusioni!Scostatevi dalla retta via, uscite dal
sentiero,toglieteci dalla vista il Santo d’Israele».
Pertanto dice il Santo d’Israele:«Poiché voi rigettate
questa parolae confidate nella vessazione dei deboli e nella
perfidia,ponendole a vostro sostegno,ebbene questa colpa
diventerà per voicome una breccia che minaccia di crollare,
che sporge su un alto muro,il cui crollo avviene in un
attimo,improvvisamente,e s’infrange come un vaso di creta,
frantumato senza misericordia,così che non si trova tra i
suoi frantumineppure un cocciocon cui si possa prendere
fuoco dal braciereo attingere acqua dalla cisterna».Poiché
così dice il Signore Dio, il Santod’Israele:«Nella
conversione e nella calma sta la vostrasalvezza,
nell’abbandono confidente sta la vostra forza».
Siamo negli anni 705-701 a.C. e la potenza Assira si fa
sempre più minacciosa. Il cap. 30 inizia con ladescrizione
della carovana che scende in Egitto, carica di doni per la
sperata alleanza con l’Egitto.Il cammino si svolge
attraverso il Negheb a sud della Giudea ed è raccontato con
l’apparizione di bestieferoci e di animali favolosi (draghi
alati). Sono stati fatti tanti sacrifici per raccogliere
ricchezze e offrirleall’Egitto ma c’è stato solo un aiuto
illusorio: l’Egitto infatti è chiamato “Raab l’oziosa” (30,5):
mostroprimitivo che non aiuta per niente, ingordo solo di
tesori.Questa descrizione (30,1-7), che anticipa il testo di
oggi, colloca e dà un motivo serio al lamento di Diosul suo
popolo che il profeta deve scrivere a memoria per richiamare che
le vere garanzie sono laprotezione del Signore e il rapporto
di fedeltà alla legge. L’accusa ai connazionali è durissima e
perfinosorprendente.. "Voi non volete sentire ciò che è
giusto ma state chiedendo alle autorità e ai profeti di
ingannarvi, e dire cose piacevoli. Voi volete sentirvi travolti
dalle illusioni e dagli inganni. Ma allora, inquesto modo,
rendete il terreno instabile, provocate frane che portano rovina
all'improvviso (v 13).L’immagine della totale desolazione e
della tragedia è data da due piccole osservazioni:: è così tutto
distrutto che non si ricupera, sotto queste macerie neppure un
coccio per attingere acqua dalla cisterna ofuoco dal
braciere".Solo la fiducia nel Signore restituisce pace. Va
ripudiata l’alleanza a potenze straniere, bisognarinunciare
alla guerra e sognare la pace e la quiete. “«Nella conversione e
nella calma sta la vostrasalvezza,nell’abbandono
confidente sta la vostra forza». (30,15).La conversione è
capovolgere i criteri che il popolo ha gestito illudendosi di
trovare soluzioni. Bisognacercare persone che sappiano dire
la verità, che abbiano responsabilità e correttezza, che siano
preoccupati di vedere i problemi ed i bisogni del popolo di Dio
per trovare soluzioni, a costo di sacrifici.Oggi abbiamo
crisi e difficoltà di lavoro e una intera generazione di giovani
rischia di non inserirsi nellarealtà, facendo perdere a loro
senso e dignità del proprio vivere nel mondo, e al popolo la
ricchezza delleloro vere risorse.La dissoluzione di
responsabilità porta all'oppressione ("vessazione dei deboli e
perfidia": v 12) epersino alla destabilizzazione del
territorio. Dopo molti terremoti e frane e alluvioni, dopo
alcuniprovvedimenti di emergenza si ritorna come prima.
Tranne che, in questi giorni di luglio, per ilterremoto
delle Marche..E’ stata una sorpresa gioiosa vedere che il
terremoto, piuttosto forte, non abbiaprovocato né danni né
vittime. Nel 1997, per il precedente terremoto, si è lavorato
bene mettendo insicurezza i palazzi con interventi a norme
antisismiche
|
Romani. 5, 1-11 Fratelli, giustificati dunque per fede,
noi siamo in pacecon Dio per mezzo del Signore nostro Gesù
Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche,mediante la fede,
l’accesso a questa grazia nellaquale ci troviamo e ci
vantiamo, saldi nellasperanza della gloria di Dio.E non
solo: civantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo chela
tribolazione produce pazienza,la pazienzauna virtù provata e
la virtù provata la speranza.La speranza poi non delude, perché
l’amore diDio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo
dello Spirito Santo che ci è stato dato.Infatti, quando eravamo
ancora deboli, neltempo stabilito Cristo morì per gli
empi.Ora, astento qualcuno è disposto a morire per un
giusto; forse qualcuno oserebbe morire per unapersona
buona.Ma Dio dimostra il suo amoreverso di noi nel fatto
che, mentre eravamoancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Amaggior ragione ora, giustificati nel suo sangue,saremo
salvati dall’ira per mezzo di lui.Seinfatti, quand’eravamo
nemici, siamo statiriconciliati con Dio per mezzo della
morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati,
saremo salvati mediante la sua vita. Non solo,ma ci gloriamo
pure in Dio, per mezzo delSignore nostro Gesù Cristo, grazie
al quale oraabbiamo ricevuto la riconciliazione In sottofondo, nel nostro cuore esiste una condizione
umana che ci disorienta poiché, per noi Dio è
irraggiungibile, ignoto, troppo alto, troppo grande per pensare
di poter essere con lui.Ma Paolo dice: “Vi garantisco che
questo Dio è venuto tra noi, si è fatto piccolo e raggiungibile,
ci ha accoltosenza selezionarci, senza guardare i nostri
meriti o la nostra dignità. Il Signore è venuto e in modo
assolutamente gratuito ci ha fatti entrare nella grandezza della
sua amicizia.. Ora siamo santificati e se loaccettiamo è il
nostro Dio. Da parte sua non ci rifiuta, ci riscatta, ci
sostiene. Non ci sono ripensamenti da Dio.Né perplessità, né
delusioni lo fanno regredire alla situazione precedente di
lontananza.Ora solo noi possiamo rinunciare e però, se
manteniamo la nostra posizione negativa, egli continua a volerci
bene ma anche ci rispetta. Ormai Dio ha giurato sulla sua
Parola. Il resto è una scelta eventuale nostra che Dio
rispetta anche se sappiamo che egli continua ad avere nostalgia
di ciascuno di noi.E la dimostrazione è la presenza di Gesù:
"Mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (v 8).
Tanto più ora Paolo riconosce, proponendo la memoria degli
apostoli, la fedeltà di Gesù che si è fatto garantedi un
amore prezioso e unico. La sua promessa si è svolta sotto gli
occhi di tutti e la sua garanzia ci stataofferta alla fine
della sua vita nella completezza e nella totalità, senza
ripensamenti e senza debolezze.Ora è risorto e la sua
presenza non ci abbandona. Egli ci dona il suo Spirito. E
possiamo presentarci al Padrecon le garanzie che Gesù ha
dato per tutti noi. |
Matteo. 4, 12-17 Dopo l'arresto di Giovanni
Gesù comincia a predicare: Convertitevi perché il Regno dei cieli
è
vicino. In quel tempo.Quando Gesù seppe che Giovanni era stato
arrestato,
si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzarete andò ad abitare a Cafàrnao,
sulla riva del mare,nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si
compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
Terra di
Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea
delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per
quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. Da allora
Gesù cominciò a predicare e a dire:«Convertitevi, perché il regno dei
cieli è vicino».
L’arresto di Giovanni il Battista
è un segnale per Gesù. E’ giunto il momento di riprendere ilcompito che
Giovanni aveva iniziato e offrire finalmente al mondo il significato della
presenza di Dio nel suo popolo, annunciato dal profeta ed ora concretizzato
nella presenza enella scelta del Figlio.Il profeta Isaia aveva
lanciato un annuncio per lo meno curioso: “Terra di Zabulon e terra di
Neftali…è sorta una grande luce” (4,15-16). Nel lontano 732 a.C., quando una
parte dellaterra promessa era stata travolta da un esercito straniero
assiro ed era stata conquistata,martoriata, diventando terra di tenebra,
abitata da popolazioni pagane mescolate a nativi, terrasenza speranza e
quindi abbandonata, disprezzata, misconosciuta e ritenuta lontana da una
piena aggregazione di popolo di Dio, in questa terra Gesù si ritira per
incominciare la suamissione e far sorgere finalmente la pienezza della
luce. “Nella Galilea delle genti, nellaGalilea dei pagani” incomincia ad
alzarsi la voce di speranza di Dio tra noi e sempre dallaGalilea partirà
il messaggio a tutto il mondo del Vangelo di Gesù. Matteo ci tiene ad
avvisarci, e così conclude il suo vangelo (Mt 28,16-20).Gesù vuole
cominciare dai lontani, dagli esclusi poiché solo questo inizio può garantire
chenon sarà escluso nessuno. E però Gesù si allontana anche da Nazareth,
il luogo della sicurezzae della quotidianità di pace ma anche incapace di
accogliere il nuovo messaggio (Lc4). Gesùprende residenza a Cafarnao,
l'attuale Teli Hum, sulla sponda nordoccidentale del lago diTiberiade
(chiamato sistematicamente « mare » dagli evangelisti, ad eccezione di Luca,
secondo la prospettiva palestinese), a 36 km. da Nazaret, nel territorio
dell'antica tribù diNeftali, ai confini della tribù di Zàbulon. Vi passa
la via del mare che, costeggiando il latooccidentale del lago, congiunge
la regione mediterranea con l'entroterra settentrionale etransgiordano.
La regione della Galilea, dove si trova Cafarnao, è abitata da molti pagani
(Galilea delle genti).Gesù incomincia la predicazione con l'invito alla
conversione del cuore (« metànoia »), invista del Regno dei cieli, che si
inaugura con la sua persona e la sua attività. Nella parola diGesù, il
Regno diventa una realtà essenzialmente interiore e spirituale (Luca, 17, 20
sg.); è undono di Dio destinato a tutti gli uomini (parabola del chicco
di senapa e del lievito) ;comprende una dottrina che bisogna ricevere e
praticare (Mt. 5, 19; 13, 52) ; esige unacollaborazione, che deve essere
disposta anche ai più duri sacrifici (parabola della perlapreziosa, Mt.
13, 45), del seme (Mt. 13, 3 sgg.). Però il Regno di Dio esige anche che gli
aderenti si uniscano in una società visibile, a cui vengono aggregati
mediante un segnoesteriore, il battesimo (Mt. 21, 19; Giov. 3, 5). Tutti
vi sono chiamati, ma non tutti rispondono,perché la potenza di Satana ne
contrasta l'espansione sulla terra (Mt. 13, 24 sgg.). Sebbene siagià
presente (Mc 11, 10; Luca 19, 38), la sua attuazione piena si avrà solo alla
fine dei tempi;per questo se ne impetra l'avvento continuamente colla
preghiera (Mt. 6, 10). Questo termine,proprio e caratteristico della
predicazione di Gesù, tende a scomparire già nell'età apostolica,con
l'espansione del Cristianesimo nel mondo greco-romano e viene sostituito da
concettiaffini, quali « chiesa », «giustificazione», « salvezza».I
primi destinatari sono gli abitanti della città: Gesù sceglie la città perché
gli abitanti sono piùattenti, disincantati, vivaci, operosi, curiosi di
novità, non incatenati a legami stretti di gruppo,di tradizioni, di
pregiudizi, di caste. Le prime Comunità cristiane si costituiscono in città.
Inmezzo ad una folla di lavoratori: trafficanti, pescatori, commercianti,
soldati il messaggio èchiaro: “Convertitevi perché il Regno dei cieli è
vicino”. Convertirsi non si lega a miglioriopere, a pregare di più, a più
buona volontà. Conversione è operare un cambiamento di cuore,di
mentalità, di scelte, per entrare nel Regno che non è il Paradiso ma la nuova
condizione divita scelta sulla Parola di Gesù. E, di fatto, il testo di
Matteo continua il racconto con l’invitoche Gesù fa ad alcuni di
seguirlo. E alcuni pescatori lasciano il lavoro, la famiglia, cambiano
completamente impegni e progetti di vita e lo seguono. |