
Immacolata Concezione della beata Vergine Maria
8 dicembre 2018
Luca 1, 26b-28
Riferimenti : Genesi 3, 9a-b. 11c. 12-15. 20 - Salmo 86 -
Efesini 1, 3-6. 11-12 |
Sui monti santi egli l’ha fondata; il Signore
ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe. Di te
si dicono cose gloriose, città di Dio! R Iscriverò Raab e
Babilonia fra quelli che mi riconoscono; ecco Filistea, Tiro ed
Etiopia: là costui è nato. Si dirà di Sion: «L’uno e l’altro in
essa sono nati e lui, l’Altissimo, la mantiene salda». |
In quei giorni. Il Signore
Dio chiamò Adamo e gli disse: «Hai forse
mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato
di non mangiare?». Rispose Adamo al Signore Dio:
«La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato
dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio
disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la
donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho
mangiato». Allora il Signore Dio disse al
serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu
fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali
selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere
mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io
porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua
stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la
testa e tu le insidierai il calcagno». L’uomo
chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre
di tutti i viventi.
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Benedetto Dio, Padre del Signore
nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione
spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della
creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a
lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli
adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della
sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci
ha gratificati nel Figlio amato. In lui siamo stati fatti anche
eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto
opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
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Luca
1, 26b-28 In quel tempo. L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città
della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo
della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
La festa dell'immacolata concezione di Maria da un lato evoca pensieri,
suggestioni di bellezza, dall'altro corre rischi - e non pochi - di
interpretazione e di contemplazione. Perché se fraintendi, che cosa
contempli? Posso sbagliare, ma penso che un linguaggio puramente dogmatico
non ci aiuti. Voi infatti sapete che le parole definitorie risentono dei
pensieri e del linguaggio dei tempi. Con il pericolo che siano fraintese.
Tant'è vero che parlando dell'Immacolata ancora qualcuno pensa che ci
riferiamo alla verginità di Maria. Quando invece il pensiero va a un
concepimento, alla segretezza di un momento, il momento in cui una donna e un
uomo concepiscono. Parliamo del concepimento di Maria. Vorrei dire che il
concepimento appartiene a qualcosa di molto misterioso, di segreto, di
intimo. E come potemmo parlarne con parole facili, senza pudore. Parlarne
senza il pudore di chi sa di non sapere. Sarebbe un parlarne da spudorati. E
allora entriamo nella vita di Maria di Nazaret con passi leggeri, quasi
felpati. O, forse meglio, restiamo sulla soglia a spiare con stupore il
mistero, lasciandoci condurre e illuminare dalle parole sapienti delle
scritture sacre. Il vangelo di Luca ci parla di uno sconfinamento, su mandato
di Dio, di un angelo, di nome Gabriele. C'è, per l'angelo, una immensità,
diremmo, da attraversare o, forse meglio, da abbracciare: cielo e terra. In
comunicazione, cielo e terra. E già è stupore. Ma lo stupore è moltiplicato
se pensiamo il lembo di terra cui è mandato l'angelo: una città della
Galilea, terra di meticciati religiosi, terra di dubbia fama, una città,
Nazaret, di cui si dirà: "Può forse venire qualcosa di buono da Nazaret?".
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