
EPIFANIA DEL SIGNORE
6 gennaio 2019
Matteo 2, 1-12
Riferimenti : Isaia 60, 1-6 - Salmo 71 - Tito 2, 11 – 3, 2 |
O Dio, affida al re il tuo diritto, al figlio di
re la tua giustizia; egli giudichi il tuo popolo secondo
giustizia e i tuoi poveri secondo il diritto. Nei suoi giorni
fiorisca il giusto e abbondi la pace, finché non si spenga la
luna. E dòmini da mare a mare, dal fiume sino ai confini della
terra |
profeta Isaia 60, 1-6 In quei
giorni. Isaia disse: «Àlzati, rivestiti di luce,
perché viene la tua luce, / la gloria del
Signore brilla sopra di te. / Poiché, ecco, la
tenebra ricopre la terra, / nebbia fitta avvolge
i popoli; / ma su di te risplende il Signore, /
la sua gloria appare su di te. / Cammineranno le
genti alla tua luce, / i re allo splendore del
tuo sorgere. / Alza gli occhi intorno e guarda:
/ tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
/ I tuoi figli vengono da lontano, / le tue
figlie sono portate in braccio. Allora guarderai
e sarai raggiante, / palpiterà e si dilaterà il
tuo cuore, / perché l’abbondanza del mare si
riverserà su di te, / verrà a te la ricchezza
delle genti. / Uno stuolo di cammelli ti
invaderà, / dromedari di Madian e di Efa, /
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso /
e proclamando le glorie del Signore».
Isaia 60, 1-6 Il testo di Isaia
è un brano tratto dai suoi ultimi dieci capitoli
(56-66) in cui sono descritti il ritorno in
Gerusalemme e la ricostituzione del popolo,
liberato dopo l'esilio di Babilonia (587-538
a.C.). Gerusalemme qui è la grande città di
Davide, luogo della presenza del Signore,
rifatta segno della protezione di Dio che ama il
suo popolo. Di fatto, Gerusalemme sarà
finalmente irradiata dalla luce, ritroverà i
suoi figli e accoglierà una folla di stranieri
(sono ricordato i luoghi pagani di provenienza:
Madian, Efa', Saba, Tarsis, Arabia, le isole.
"Il re di Tarsis e le isole offriranno doni, i
re di Arabia e di Saba portano i loro tributi"
Salmo 72,10). Gli abitanti di Gerusalemme
restano sempre stupiti delle aurore e dei
tramonti sulla città poiché, collocata sul monte
Sion. Mentre in basso con ritardo, in mattinata,
si diradano nebbia e foschia, in cima splende il
sole e illumina il tempio. Questo effetto
luminoso ha affascinato anche i discepoli di
Gesù e provoca ammirazione (Mt 24,1). - I
tesori del mare provengono dall'ovest, con le
navi fenicie o greche; ricchezze
dell'oriente e d'Egitto giungono con le carovane
attraverso i deserti di Siria e del Sinai.
Madian, Efa e Saba sono popoli dell'Arabia
(cf.45,14;Gen 25,1-4). - Gli stuoli di
cammelli e di dromedari erano stati l'incubo
delle distruzioni. Ora sono i segni della
ricchezza e della speranza. Le allusioni ai
tesori dell'oriente e la prospettiva
universalista di 60,6 hanno portato la liturgia
ad applicare questo testo al mistero
dell'Epifania.
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a Tito 2, 11 – 3, 2
Carissimo, è apparsa infatti la grazia di Dio, che porta
salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e
i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con
giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della
manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore
Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da
ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli
appartenga, pieno di zelo per le opere buone. Questo devi
insegnare, raccomandare e rimproverare con tutta autorità.
Nessuno ti disprezzi! Ricorda loro di essere sottomessi alle
autorità che governano, di obbedire, di essere pronti per ogni
opera buona; di non parlare male di nessuno, di evitare le liti,
di essere mansueti, mostrando ogni mitezza verso tutti gli
uomini. Tito 2.11 - 3,2 Paolo scrive a Tito,
un suo discepolo e collaboratore, un pagano convertito (1,4),
che accompagna Paolo all'assemblea (o concilio) di Gerusalemme
(verso il 49) e non è costretto a farsi circoncidere (Gal
2,1.3-5). Più tardi, Tito compie missioni delicate a Corinto (2
Cor 12,18; 2,13; 7,6-7.13-16) e diventa delegato di Paolo nella
stessa città per la colletta a favore dei poveri di Gerusalemme
(2 Cor 8,6.16-24). Il rapporto personale tra Paolo e Tito fa da
sfondo al programma di evangelizzazione delle comunità
giudeocristiane di Creta. Ciò presuppone che Paolo sia stato a
Creta con Tito e lo abbia poi lasciato sull'isola a completare
ciò che non avevano potuto finire, affidandogli, in particolare,
il compito di stabilire i presbiteri (sono gli anziani presenti
nel mondo ebraico come responsabili delle sinagoghe) che si
costituiscono, via via, responsabili in ogni città, in modo da
avere una guida per ogni chiesa locale (1,5). Saranno poi, in
una struttura solidificata, i presbiteri saranno i sacerdoti
cristiani, collaboratori degli "episcopi". Questa lettera è
scritta probabilmente ad Efeso.
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Matteo
2, 1-12 In quel tempo. Nato il Signore Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo
del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano:
«Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua
stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò
turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli
scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il
Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo
del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, / non sei davvero l’ultima delle
città principali di Giuda: / da te infatti uscirà un capo / che sarà il
pastore del mio popolo, Israele». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi,
si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li
inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e,
quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare,
li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il
bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella
casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono.
Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero
ritorno al loro paese.
Matteo 2, 1-12 II Vangelo di
Matteo sviluppa due criteri particolari nei capitoli dell'infanzia. - Si
rifà alla Prima Alleanza (noi parliamo, normalmente, dell'Antico Testamento)
che sta molto a cuore all'evangelista per poter dire che, in Gesù, si
compiono le profezie (Is. 2,2-5; Is. 62,1-5): si parla, infatti, di popoli
che vengono a Gerusalemme a portare ricchezze (vedi 1^ lettura). Anche il
testo su Betlemme che si trova nel libro del profeta Michea (5,1): "E tu,
Betlemme, terra di Giuda, non sei il più piccolo capoluogo di Giuda..."
presenta una profezia di compimento poiché nel paese, dove è nato Davide e vi
è iniziata la sua gloria, si conclude l'attesa con Gesù. - Matteo si rifà
anche al significato di questo bambino: è Messia, è il Signore (Kurios), è il
Cristo (senso Cristologico). Tutto il testo, impostato tra il segno (la
stella) e la Parola (Scrittura), riporta all'equilibrio delicato tra
l'elezione del popolo d'Israele e la Missione, tra la scelta che Dio compie
in un popolo (ebraico, cristiano, i battezzati) e l'impegno di aprire a tutti
la grazia di Dio per le nazioni. Il racconto di Matteo è interessantissimo
poiché vuole radunare alcune novità importanti di Gesù. 1. Ci troviamo con
delle persone lontane da Dio. Sono pagani e i pagani vanno disprezzati e
sottomessi. "Sal 79. " "Signore, riversa lo sdegno sulle genti e sui regni
che non invocano il tuo nome". Ma, in più, essi fanno un lavoro che li fa
"mago", un'attività severamente proibita e condannata dalla Bibbia.
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