 Immacolata concezione della B.V. Maria
8 dicembre 2021
Lc 1, 26b-28
Riferiemnti : Gen 3, 9a. 11b-15. 20 -
Sal 86 - Ef 1, 3-6. 11-12 |
Di te si dicono cose gloriose, piena di grazia!
Sui monti santi egli l’ha fondata; il Signore ama le porte di
Sion più di tutte le dimore di Giacobbe. Di te si dicono cose
gloriose, città di Dio! |
Gen 3, 9a. 11b-15. 20 In quei
giorni. Il Signore Dio chiamò Adamo e gli disse:
«Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo
comandato di non mangiare?». Rispose Adamo al
Signore Dio: «La donna che tu mi hai posto
accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho
mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che
hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi
ha ingannata e io ho mangiato». Allora il
Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto
questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra
tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre
camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni
della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la
donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa
ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il
calcagno». L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché
ella fu la madre di tutti i viventi.
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Ef 1, 3-6. 11-12 Benedetto Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con
ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha
scelti prima della creazione del mondo per essere santi e
immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a
essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il
disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della
sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui
siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il
progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a
essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato
nel Cristo.
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Lc 1, 26b-28 In quel
tempo. L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea,
chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di
Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei,
disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
Oggi la liturgia
smette il coloro viola dell'attesa e della penitenza dell'Avvento e si
riveste dei colori luminosi della solennità dell'Immacolata Concezione di
Maria. Dove il colore bianco della liturgia allude alla bellezza sfolgorante
di Gesù risorto. Con questa solennità dell'Immacolata celebriamo l'inizio
stesso della nostra fede, scaturito dal "si" pronunciato con fermezza da una
donna.
Maria, donna dell'attesa Com'è stato
possibile tutto questo? Anche Maria, all'angelo che le diceva che sarebbe
diventata la Madre del Figlio dell'Altissimo, pone la domanda: "com'è
possibile questo?". Tutto questo è stato possibile perché Maria ha saputo
umanamente attendere. Maria è stata anzitutto una donna capace di attesa. Se
è vero che lo spesso di una persona si commisura dalla qualità delle sue
attese, allora bisogna concludere che Maria è la più santa delle creature,
perché tutta la sua esistenza è cadenzata dai ritmi gaudiosi di chi sa sempre
aspetta. Come stando con pazienza infinita sull'orlo di quello stesso mistero
che l'avrebbe avvolta e coinvolta. Già Luca nel brano evangelico odierno
parla di lei come una donna promessa, fidanzata: "Promessa sposa di un uomo
della casa di Davide". Attesa da un uomo, ma subito in attesa di un figlio.
Per nove lunghissimi mesi. E poi l'attesa di tutta una serie di adempimenti
legali: l'iscrizione all'albo del censimento dei romani e le prescrizioni per
l'offerta a Dio del suo primogenito. E ancora: la ricerca affannosa di Lui
che s'era perso a dodici anni nel Tempio; e quella continua attesa di Lui, ad
ogni Suo ritorno nella casa di Nazaret, al tempo della Sua predicazione. Sino
all'attesa della sua Ora. Presagita come sa presentire una madre. Aspettando
persino l'ultimo Suo respiro, vedendoLo inchiodato su di una croce. Sino
all'attesa del terzo giorno.
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