V Domenica dopo l'Epifania
6 febbraio 2022
Mt 8, 5-13
riferimenti : Ez 37, 21-26 - Sal 32 - Rm 10, 9-13

Il Signore veglia su chi lo teme. Esultate, o giusti, nel Signore; per gli uomini retti è bella la lode. Lodate il Signore con la cetra, con l’arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo, con arte suonate la cetra e acclamate.

Ez 37, 21-26
n quei giorni. Il Signore mi parlò dicendo: «Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né sarànno più divisi in due regni. Non si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre. Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre».

Il profeta Ezechiele, pur a distanza di secoli, annuncia in nome di Dio ciò che di più prezioso si può desiderare: un'alleanza di pace che durerà per sempre. E ciò avverrà in una prossimità, anzi in un'intimità con Dio profonda e certa, perché Dio stesso promette di porre la sua dimora in mezzo a loro.
La domanda che però si affaccia inquietante è questa: duemila anni di cristianesimo nel mondo ha dimostrato il realizzarsi di questa promessa?
Credo che anzitutto dobbiamo riascoltarla nel cuore di Cristo, alla luce del suo Mistero Pasquale che esprime proprio l'esito di questa promessa, dice fin dove l'amore di Dio è stato pienamente rivelato dal folle amore di Gesù per ognuno di noi.
Si, il Mistero pasquale (Passione Morte Risurrezione di Gesù) ancora una volta è qui a dirci che l'Alleanza di pace si è compiuta dentro la storia. Non solo ma continua a compiersi. Perché là dove una donna, un uomo (chiunque sia) accetta di essere perdonato e rifatto nuovo nel cuore, l'Alleanza di pace si realizza anche oggi. Nell'esistenza di chi dice SI al Signore, di chi consente alla Sua volontà che sempre è il bene vero per noi, la pace diventa possibile, così come vera trasformante la vita.

Rm 10, 9-13
Carissimo, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».

Fratelli, che cosa dice [Mosè]? «Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore», cioè la parola della fede che noi predichiamo.
Paolo apre il capitolo 10 dicendo che gli ebrei si sono costruiti una loro giustizia a partire dalla Legge, ignorando la giustizia di Dio. Ma il termine della Legge è Cristo e la giustizia non deriva più dalla legge ma dalla fede. Per sostenere le sue affermazioni Paolo cita Dt 30,14: Dio ha messo la sua parola "nella bocca e nel cuore" degli Israeliti, facilitando l'ascolto e l'obbedienza. E' interessante notare che queste parole riguardanti la giustizia che deriva dalla fede (e non dalla Legge) siano riprese dai discorsi di Mosè nel Deuteronomio. Ciò significa che anche agli ebrei era stata aperta la porta della fede, ma essi non hanno voluto entrarvi. Questa Parola grazie alla predicazione di Paolo e dagli altri apostoli si è avvicinata anche a coloro che non appartenevano ad Israele.9Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Non bisogna compiere chissà quale impresa per raggiungere la salvezza. Paolo in questi versetti si riferisce forse all'epopea di Gilgamesh, l'eroe mesopotamico che per raggiungere l'immortalità aveva scalato il cielo e camminato sulle acque dell'oceano della morte. Chi ha ascoltato la predicazione degli apostoli deve solo mettere in moto la sua bocca e riconoscere Gesù come il Signore, mettere in moto il suo cuore a credere che Dio lo ha risuscitato dai morti. Il v. 9 è una formula tradizionale del cristianesimo dei primi tempi. Qui troviamo in modo sintetico tre dati importanti della fede cristiana: a) il duplice carattere di adesione interiore e di pubblica confessione esterna. b) il contenuto essenziale, cioè la signoria del risorto. c) l'efficacia salvifica della fede.
 10Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Paolo sottolinea l'ultima affermazione poiché è fondamentale, nel cuore si crede e grazie a questa fede si ottiene di essere "giusti" davanti a Dio. Con la bocca si esprime all'esterno questa fede e si può ottenere la salvezza.

VANGELO Mt 8, 5-13

In quel tempo. Quando il Signore Gesù fu entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.

Commento di Papa Francesco
“Forse il riconoscimento più commovente della povertà della nostra preghiera è fiorito sulle labbra di quel centurione romano che un giorno supplicò Gesù di guarire il suo servo malato. Egli si sentiva del tutto inadeguato: non era ebreo, era ufficiale dell’odiato esercito di occupazione. Ma la preoccupazione per il servo lo fa osare, e dice: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito».

È la frase che anche noi ripetiamo in ogni liturgia eucaristica. Dialogare con Dio è una grazia: noi non ne siamo degni, non abbiamo alcun diritto da accampare, noi “zoppichiamo” con ogni parola e ogni pensiero… Però Gesù è la porta che ci apre a questo dialogo con Dio”.