I Domenica dopo il Martirio di san Giovanni il Precursore
4 settembre 2022
Mt 4, 12-17
 Is 30, 8-15b - Sal 50 - Rm 5, 1-11
Convertici a te, Dio nostra salvezza. Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe.

 Is 30, 8-15b
Così dice il Signore Dio: «Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro, incidilo sopra un documento, perché resti per il futuro in testimonianza perenne. Poiché questo è un popolo ribelle. Sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore. Essi dicono ai veggenti: “Non abbiate visioni” e ai profeti: “Non fateci profezie sincere, diteci cose piacevoli, profetateci illusioni! Scostatevi dalla retta via, uscite dal sentiero, toglieteci dalla vista il Santo d’Israele”». Pertanto dice il Santo d’Israele: «Poiché voi rigettate questa parola e confidate nella vessazione dei deboli e nella perfidia, ponendole a vostro sostegno, ebbene questa colpa diventerà per voi come una breccia che minaccia di crollare, che sporge su un alto muro, il cui crollo avviene in un attimo, improvvisamente, e s’infrange come un vaso di creta, frantumato senza misericordia, così che non si trova tra i suoi frantumi neppure un coccio con cui si possa prendere fuoco dal braciere o attingere acqua dalla cisterna». Poiché così dice il Signore Dio, il Santo d’Israele: «Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza».

Isaia. 30, 8-15b
Siamo negli anni 705-701 a.C. e la potenza Assira si fa sempre più minacciosa. Il cap. 30 inizia con la descrizione della carovana che scende in Egitto, carica di doni per la sperata alleanza con l'Egitto.
Il cammino si svolge attraverso il Negheb a sud della Giudea ed è raccontato con l'apparizione di bestie feroci e di animali favolosi (draghi alati). Sono stati fatti tanti sacrifici per raccogliere ricchezze e offrirle all'Egitto ma c'è stato solo un aiuto illusorio: l'Egitto infatti è chiamato "Raab l'oziosa" (30,5): mostro primitivo che non aiuta per niente, ingordo solo di tesori.
Questa descrizione (30,1-7), che anticipa il testo di oggi, colloca e dà un motivo serio al lamento di Dio sul suo popolo che il profeta deve scrivere a memoria per richiamare che le vere garanzie sono la protezione del Signore e il rapporto di fedeltà alla legge. L'accusa ai connazionali è durissima e perfino sorprendente.. "Voi non volete sentire ciò che è giusto ma state chiedendo alle autorità e ai profeti di ingannarvi, e dire cose piacevoli. Voi volete sentirvi travolti dalle illusioni e dagli inganni. Ma allora, in questo modo, rendete il terreno instabile, provocate frane che portano rovina all'improvviso (v 13).
L'immagine della totale desolazione e della tragedia è data da due piccole osservazioni:: è così tutto distrutto che non si ricupera, sotto queste macerie neppure un coccio per attingere acqua dalla cisterna o fuoco dal braciere".
Solo la fiducia nel Signore restituisce pace. Va ripudiata l'alleanza a potenze straniere, bisogna rinunciare alla guerra e sognare la pace e la quiete. "«Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono confidente sta la vostra forza». (30,15).

Rm 5, 1-11
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliàti con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

Romani. 5, 1-11
In sottofondo, nel nostro cuore esiste una condizione umana che ci disorienta poiché, per noi Dio è irraggiungibile, ignoto, troppo alto, troppo grande per pensare di poter essere con lui.
Ma Paolo dice: "Vi garantisco che questo Dio è venuto tra noi, si è fatto piccolo e raggiungibile, ci ha accolto senza selezionarci, senza guardare i nostri meriti o la nostra dignità. Il Signore è venuto e in modo assolutamente gratuito ci ha fatti entrare nella grandezza della sua amicizia.. Ora siamo santificati e se lo accettiamo è il nostro Dio. Da parte sua non ci rifiuta, ci riscatta, ci sostiene. Non ci sono ripensamenti da Dio.
Né perplessità, né delusioni lo fanno regredire alla situazione precedente di lontananza.
Ora solo noi possiamo rinunciare e però, se manteniamo la nostra posizione negativa, egli continua a volerci bene ma anche ci rispetta. Ormai Dio ha giurato sulla sua Parola. Il resto è una scelta eventuale nostra che Dio rispetta anche se sappiamo che egli continua ad avere nostalgia di ciascuno di noi.
E la dimostrazione è la presenza di Gesù: "Mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (v 8).
Tanto più ora Paolo riconosce, proponendo la memoria degli apostoli, la fedeltà di Gesù che si è fatto garante di un amore prezioso e unico. La sua promessa si è svolta sotto gli occhi di tutti e la sua garanzia ci stata offerta alla fine della sua vita nella completezza e nella totalità, senza ripensamenti e senza debolezze.


 Mt 4, 12-17
In quel tempo. Quando il Signore Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Matteo. 4, 12-17
L'arresto di Giovanni il Battista è un segnale per Gesù. E' giunto il momento di riprendere il compito che Giovanni aveva iniziato e offrire finalmente al mondo il significato della presenza di Dio nel suo popolo, annunciato dal profeta ed ora concretizzato nella presenza e nella scelta del Figlio.
Il profeta Isaia aveva lanciato un annuncio per lo meno curioso: "Terra di Zabulon e terra di Neftali...è sorta una grande luce" (4,15-16). Nel lontano 732 a.C., quando una parte della terra promessa era stata travolta da un esercito straniero assiro ed era stata conquistata, martoriata, diventando terra di tenebra, abitata da popolazioni pagane mescolate a nativi, terra senza speranza e quindi abbandonata, disprezzata, misconosciuta e ritenuta lontana da una piena aggregazione di popolo di Dio, in questa terra Gesù si ritira per incominciare la sua missione e far sorgere finalmente la pienezza della luce. "Nella Galilea delle genti, nella Galilea dei pagani" incomincia ad alzarsi la voce di speranza di Dio tra noi e sempre dalla Galilea partirà il messaggio a tutto il mondo del Vangelo di Gesù. Matteo ci tiene ad avvisarci, e così conclude il suo vangelo (Mt 28,16-20).
Gesù vuole cominciare dai lontani, dagli esclusi poiché solo questo inizio può garantire che non sarà escluso nessuno. E però Gesù si allontana anche da Nazareth, il luogo della sicurezza e della quotidianità di pace ma anche incapace di accogliere il nuovo messaggio (Lc4). Gesù prende residenza a Cafarnao, l'attuale Teli Hum, sulla sponda nordoccidentale del lago di Tiberiade (chiamato sistematicamente «mare» dagli evangelisti, ad eccezione di Luca, secondo la prospettiva palestinese), a 36 km. da Nazaret, nel territorio dell'antica tribù di Neftali, ai confini della tribù di Zàbulon. Vi passa la via del mare che, costeggiando il lato occidentale del lago, congiunge la regione mediterranea con l'entroterra settentrionale e transgiordano. La regione della Galilea, dove si trova Cafarnao, è abitata da molti pagani (Galilea delle genti).
Gesù incomincia la predicazione con l'invito alla conversione del cuore («metànoia»), in vista del Regno dei cieli, che si inaugura con la sua persona e la sua attività. Nella parola di Gesù, il Regno diventa una realtà essenzialmente interiore e spirituale (Luca, 17, 20 sg.); è un dono di Dio destinato a tutti gli uomini (parabola del chicco di senapa e del lievito); comprende una dottrina che bisogna ricevere e praticare (Mt. 5, 19; 13, 52); esige una collaborazione, che deve essere disposta anche ai più duri sacrifici (parabola della perla preziosa, Mt. 13, 45), del seme (Mt. 13, 3 sgg.).

Credo
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
Amen.