
Domenica di Pasqua
9 aprile 2023
Gv 20, 11-18
Riferimenti : At 1, 1-8a - Sal 117 - Corinti
15,3-10a |
Questo è il giorno che ha fatto il Signore;
allegriamoci e in esso esultiamo. Rendete grazie al Signore
perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre». |
At 1, 1-8a Nel primo racconto, o
Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù
fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui
fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni
agli apostoli che si era scelti per mezzo dello
Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo
la sua passione, con molte prove, durante
quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle
cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si
trovava a tavola con essi, ordinò loro di non
allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere
l’adempimento della promessa del Padre, «quella
– disse – che voi avete udito da me: Giovanni
battezzò con acqua, voi invece, tra non molti
giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano:
«Signore, è questo il tempo nel quale
ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli
rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o
momenti che il Padre ha riservato al suo potere,
ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che
scenderà su di voi». Atti degli
Apostoli 1,1-8a Luca, dopo aver concluso il
racconto della vita di Gesù nel Vangelo che
riporta il suo nome, scrive anche il libro degli
Atti degli Apostoli per presentare la Chiesa
come una continuazione della presenza di Gesù
risorto. E lo fa attraverso il racconto di
alcuni avvenimenti della Comunità cristiana.
Così' Gesù resta, con il suo Spirito, garanzia e
fondamento della testimonianza della vita piena
attraverso i credenti in Lui nel mondo.
L'umanità incomincia a intravedere il messaggio
nuovo e il tempo nuovo. E se Luca nel suo
Vangelo, inizia il racconto della vicenda di
Gesù nel tempio di Gerusalemme, con
l'apparizione di un angelo che svela la nascita
di un figlio ad un sacerdote anziano, incredulo,
Zaccaria, che poi sarà padre di Giovanni
Battista, lo stesso Vangelo di Luca si conclude
nel tempio dove i discepoli, dopo la
risurrezione, si trovano a pregare, come faceva
Gesù. Il centro tuttavia è l'annuncio della
Misericordia di Gesù che si fa piccolo nel "si
"della Madonna ed offre un movimento travolgente
di presenza del Divino nel cuore della terra che
tutta diventa terra promessa. Negli Atti Gesù
risorto continua questo movimento incontenibile
di popolo e testimonia la risurrezione,
cominciando da un banchetto in una casa Siamo
sempre a Gerusalemme. C'è il ricordo di Giovanni
che ha battezzato nell'acqua, Ma ci sono,
insieme, il comando di attendere il dono dello
Spirito e il progetto di annunciare Gesù, in
pienezza, in tutto il mondo conosciuto. Il
Signore si presenta per 40 giorni, vivo, con
molte prove. Il numero 40 è un tempo importante
per scoprire il significato vero della
risurrezione e per abituare il proprio cuore e
la propria vita alla novità di Dio. Ormai tutto
va ripensato in termini di amore, di vittoria
sul male, di speranza. I discepoli, anche dopo
gli avvenimenti drammatici e gloriosi, non hanno
ancor capito il senso della presenza di Gesù.
Essi continuano a pensare quello che speravano
tutti, amici e nemici, prima della morte in
croce." Così, venutisi a trovare insieme gli
domandarono: "Signore, è questo il tempo in cui
ricostituirai il Regno di Israele?"(1,6). "Non
spetta a. Voi conoscere. I tempi e i momenti...,
ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà
su di voi e mi sarete testimoni...". V iene
negata la prevaricazione del potere, della
gloria, dell'accaparramento di Dio e della sua
forza. I discepoli continuano, infatti, a
sognare la guerra e la lotta contro i pagani e
la vittoria.
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Lettera ai Corinti 15,3-10a Nella
prima lettera ai Corinzi, San Paolo. Si preoccupa di rendere
testimonianza, il più possibile, sulla resurrezione. Nel mondo
giudaico dell'epoca, i Sadducei, legati particolarmente alla
classe alta sacerdotale, escludevano la risurrezione così come
nella tradizione greca i filosofi raffiguravano l'anima umana
come una scintilla racchiusa nella prigione del corpo. Paolo,
che aveva già trovato derisione ad Atene quando aveva sostenuto
la vita nuova di Gesù, si preoccupa di ribadire la verità è la
testimonianza della risurrezione, riportando un frammento di
catechesi di altissimo valore che circolava nella Comunità
cristiana: "V i ho trasmesso dunque quello che ho ricevuto".
L'elenco delle apparizioni segue una linea che a volte non
coincide con i Vangeli. Tace al cune apparizioni (quelle delle
donne) e ne aggiunge altre. Paolo rivendica in modo chiaro
documentazione e testimonianza da parte di molti e vi aggiunge
la sua, ricordando la propria conversione. Egli, infatti, si
sente colpevole di aver incrociato l'apparizione di Gesù
risorto, che lo ha reso apostolo e lo ha arricchito di grazia.
Ma la sua risurrezione è come l'inizio e l'avvio di una speranza
e di un annuncio che dissolve la disperazione e apre finalmente
il cammino verso il Padre attraverso Gesù.
Corinti 15,3-10a Nella prima lettera ai Corinzi, San Paolo.
Si preoccupa di rendere testimonianza, il più possibile, sulla
resurrezione. Nel mondo giudaico dell'epoca, i Sadducei, legati
particolarmente alla classe alta sacerdotale, escludevano la
risurrezione così come nella tradizione greca i filosofi
raffiguravano l'anima umana come una scintilla racchiusa nella
prigione del corpo. Paolo, che aveva già trovato derisione ad
Atene quando aveva sostenuto la vita nuova di Gesù, si preoccupa
di ribadire la verità è la testimonianza della risurrezione,
riportando un frammento di catechesi di altissimo valore che
circolava nella Comunità cristiana: "V i ho trasmesso dunque
quello che ho ricevuto". L'elenco delle apparizioni segue una
linea che a volte non coincide con i Vangeli. Tace al cune
apparizioni (quelle delle donne) e ne aggiunge altre. Paolo
rivendica in modo chiaro documentazione e testimonianza da parte
di molti e vi aggiunge la sua, ricordando la propria
conversione. Egli, infatti, si sente colpevole di aver
incrociato l'apparizione di Gesù risorto, che lo ha reso
apostolo e lo ha arricchito di grazia. Ma la sua risurrezione è
come l'inizio e l'avvio di una speranza e di un annuncio che
dissolve la disperazione e apre finalmente il cammino verso il
Padre attraverso Gesù.

Plastico della tomba ebraica
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Gv
20, 11-18 In quel tempo. Maria di Màgdala stava all’esterno, vicino al
sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due
angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei
piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna,
perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so
dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi;
ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi
cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse:
«Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a
prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico:
«Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere,
perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro:
“Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala
andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le avev
Giovanni 20,11-18 Maria non si dà pace della
morte di Gesù. Già di buon mattino, quando era ancora buio, corre al sepolcro
e trova la pietra rimossa. Allora corre da Pietro e dal discepolo "che Gesù
amava", perché non sa capacitarsene. E' tutto un correre, un cercare, un
vedere. Ma tutti corrono, cercano e vedono in modo
diverso (come è attestato anche dai verbi greci usati). Nonostante tutto,
alla fine, "i discepoli ritornarono a casa" come se tutto fosse naturale.
Solo chi ama non si dà pace e rimane; ed è un piangere infinito. Ed è sul
piangere che interviene Gesù, domandandole la ragione. Come se ci fosse una
ragione plausibile di un pianto di fronte alla morte (anche Gesù ha pianto su
Lazzaro morto). Eppure Gesù chiede; anzi specifica la
domanda, chiedendole chi cerca. Come a dare importanza a quanto la donna
esprime coinvolgendo pienamente la sua sensibilità e le sue emozioni. Le è
stata tolta la ragione della sua stessa vita, il senso del suo amore profondo
e totale. Gesù capisce e la chiama per nome: "Maria."
Ecco: la Pasqua è come un ritrovarsi, è un sentirsi nuovamente chiamati per
nome, indipendentemente dai distacchi, dal vuoto, dall'abisso
dell'inconoscibile, dalla paura. Gesù è come se dicesse: "sono qui".
Quando c'è amore vero, amicizia profonda, relazione totale è come se la morte
non esistesse. Distacco sì, ma non annientamento,
vuoto sì, ma non assenza, pianto sì, ma non melodramma. Purché non si ritorni
a casa. Purché si continui a correre, cercare,
coinvolgere, rimanere, senza lasciarsi fuorviare da nessun angelo
biancovestito. "Maria!" "Rabbunì" E' una relazione che
continua e non tramonterà mai. Perché c'è stato un ritrovarsi, c'è stata una
fedeltà, c'è stato un fidarsi al di là di ogni logica.a detto.
Credo Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo
e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo
Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti
i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non
creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono
state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e
per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e
si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu
sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al
cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per
giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito
santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il
Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei
profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo
battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e
la vita del mondo che verrà. Amen. |