
Battesimo del Signore
8 gennaio 2023 Mt 3,
13-17 Riferimenti : Is 55, 4-7 - Sal 28 -Ef 2, 13-22 |
Gloria e lode al tuo nome, Signore. Date al
Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza. Date al
Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore nel suo
atrio santo. R La voce del Signore è sopra le acque, il Signore
sulle grandi acque. La voce del Signore è forza, la voce del
Signore è potenza. |
Is 55, 4-7 Così dice il
Signore Dio: «Ecco, l’ho costituito testimone
fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio, del Santo
d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore,
mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è
vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo
iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che
avrà misericordia di lui e al nostro Dio che
largamente perdona». Is 55,4-7
In questo testo il profeta intravede il tempo
della liberazione e parla ad un popolo che vive
a Babilonia, scoraggiato dal lungo esilio e
deluso che il Signore non sappia o non voglia
provvedere. In questo testo c'è un invito ad
un banchetto nei primi versetti: "O voi tutti
assetati, venite all'acqua, voi che non avete
denaro, venite, comprate e mangiate; venite,
comprate senza denaro, senza pagare, vino e
latte. Perché spendete denaro per ciò che non è
pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e
gusterete cibi succulenti. Porgete l'orecchio e
venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò
per voi un'alleanza eterna, i favori assicurati
a Davide" (55,1-3). Per riprendere forza nulla
può sostituire un grande pranzo con un invito
gratuito a mangiare e a bere, oltre che ad
ascoltare, a somiglianza di alcuni inviti per la
casa della Sapienza (Pr 9,5-6; Sir 24,19-21).
Con la differenza che là parlava la Sapienza e
qui è Dio stesso che incoraggia a venire e
garantisce. Il Signore assicura che i suoi
giuramenti saranno rispettati e ci sarà una
discendenza per il misterioso nuovo Davide.
E'costituito testimone per i popoli e tra essi
proclamerà le lodi di Dio. Dopo la garanzia e
la presentazione del personaggio capace di
"Alleanza eterna", sconosciuto ma promesso a
Davide, l'invito ripropone di "cercare il
Signore". E' il linguaggio dei profeti che
iniziano spesso con l'impegno del servizio al
tempio, ma poi si aprono e si allargano alla
fede, concretizzandola in atteggiamenti di
coerenza verso la giustizia e la fraternità.
Come sempre accade, il profeta invita alla
collaborazione, a partire da una verifica di
responsabilità e di onestà, cercando quello che
è costruttivo e coerenza con la parola e la
presenza del Signore. Esiste sempre l'invito
alla collaborazione, alla ricerca di
significati. Rimettiti a cercare poiché i
tesori di Dio sono sempre disseminati sul tuo
cammino e i tempi porteranno novità.

Fiume Giordano, ove Giovanni Battista battezzò Gesù. |
Ef 2, 13-22 Fratelli, in Cristo
Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini,
grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui
che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di
separazione che li divideva, cioè
l’inimicizia, per mezzo della sua carne. Così egli ha abolito la
Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se
stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per
riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo
della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto
ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro
che erano vicini. Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci,
gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così dunque
voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei
santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli
apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso
Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per
essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite
edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo
dello Spirito. Efesini 2,13-22 Paolo sta
ripensando ai cristiani che egli ha conosciuto ed alle comunità
da lui fondate che cercano di essere fedeli al Signore. Mentre è
in carcere a Roma, probabilmente, attorno agli anni 61-63, vuole
incoraggiare gli abitanti della città pagana di Efeso che,
probabilmente, sentono la profonda diffidenza e il disagio di
credenti ebrei che non accettano o sopportano male la presenza
di pagani convertiti. Ovviamente hanno stili e sensibilità
diverse, non provenendo dal mondo ebraico e quindi urtano magari
in piccoli gesti o comportamenti gli altri credenti. Paolo vuole
incoraggiare dicendo che, "se un tempo voi, pagani per nascita,
eravate senza Cristo,... ora siete diventati vicini grazie al
sangue di Cristo" (2,11-13). Paolo ha sempre, davanti agli occhi
quel muro che a Gerusalemme, alto un metro e mezzo, circondava
l'area religiosa del tempio, e su cui erano disposti 13 piccole
lapidi di marmo su cui era inciso, in latino e greco, il divieto
ai pagani di entrare nel recinto sacro, sotto pena di morte. E
proprio con questa immagine Paolo può garantire che con la sua
morte Gesù ha cancellato ogni divisione ed ha abbattuto questo
muro, costituendo un popolo solo, dei due, di prima, nemici,
diffidenti e lontani. Così Gesù è la nostra pace, abolendo la
separazione e riconciliando i due popoli. Anzi ha riconciliato
cielo e terra con la sua morte, rappacificando i popoli con Dio.
Paolo ci offre una immagine splendida di processione di tutti i
popoli salvati, pagani ed ebrei, in cammino verso il Padre, in
un solo Spirito (2,18). La conclusione è ricca di speranza
poiché tutti siamo garantiti di essere "concittadini dei santi e
familiari di Dio" (2,19). Edificati sugli apostoli e sui
profeti, con "Gesù, pietra angolare, tutti crescono in un
edificio che è tempio santo nel Signore" e quindi "edificati
insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello
Spirito". Si è passati, nell'immaginario di Paolo, nel
ricordo nostalgico del tempio alle nuove costruzioni dei templi
disseminati nel mondo poiché ogni persona credente, qualunque
sia la propria origine, ospita la presenza di Dio per lo
Spirito.
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Mt
3, 13-17 ✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo In quel tempo. Il Signore
Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da
lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di
essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia
fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo
lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono
per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e
venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il
Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Matteo 3,13-17 Il battesimo che Giovanni utilizza, dopo ogni sua
predicazione, come segno conclusivo della coscienza di peccatore, è per la
purificazione di coloro che, consapevoli, vogliono ricominciare, rinnovato,
il cammino di Dio. Immergersi significa lavare e cancellare il male
nell'acqua che la corrente porta via; e l'emergere porta alla nascita
dell'uomo nuovo. Giovanni compie questo gesto su coloro che accettano di
condividere la sua stessa vita, facendosi discepoli e cambiano vita per
prepararsi al Messia. Ma per inserirsi nelle fila di chi aspetta il
battesimo, bisogna riconoscersi i peccatori. Per questo farisei e i sadducei
non seguono Giovanni perché si ritengono giusti (Lc 7,30). Ma perché Gesù
vuole per sé, da Giovanni, il battesimo? E' l'interrogativo che si fa
Giovanni, ed è l'interrogativo della comunità di Gesù fin dopo la sua
risurrezione. La domanda di Giovanni riceve una risposta misteriosa: «Lascia
fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia» (3,15). Il tema
della giustizia di Dio con il Messia ha messo in difficoltà tutti coloro che
lo hanno incontrato, compreso gli apostoli, che hanno continuato a pensarlo
come il potente, il re, il dominatore, il vincitore e poi lo hanno visto
crocifisso, deriso e maledetto sulla croce. E' la giustizia di Dio che vuole
che tutti i peccatori siano i suoi fratelli e le sue sorelle. La giustizia
sarà sviluppata nei discorsi delle beatitudini: la si cerca con il Regno ogni
giorno, si adempie seguendo la legge e i profeti, si accetta lo stile nuovo
di Gesù. E tutta la comunità cristiana dovrà rendersi
conto che la giustizia di Dio è mettersi in fila con gli ultimi per garantire
che ciascuno è amato. Le tre immagini ci aiutano a
capire il significato della venuta di Gesù, nel suo battesimo.
* L'apertura dei cieli indica che Gesù, finalmente, apre il rapporto
nuovo tra cielo e terra che per secoli si era chiuso e da secoli non appariva
un profeta. Importante la preghiera che Isaia ci ricorda: "Se tu squarciasse
il cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti" (63,19).
Gesù apre finalmente il mondo di Dio per lasciarlo spalancato. Dio si
manifesta in pienezza. * La colomba è riferita allo
Spirito, alla presenza di Dio. Egli non si presenta come distruzione, ma
"come una colomba". Essa manifesta amore, tenerezza, affetto, attenzione al
proprio nido. Gesù è la nuova casa dello Spirito
Credo Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo
e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo
Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti
i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non
creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono
state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e
per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e
si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu
sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al
cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per
giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito
santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il
Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei
profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo
battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e
la vita del mondo che verrà. Amen. |