
III Domenica dopo il martirio di san Giovanni il precursore
17 Settembre 2023
Lc 9, 18-22
Riferimenti :Is 11, 10-16Sal 131 - 1Tm 1, 12-17 |
Grandi cose ha fatto il Signore per noi. Il
Signore ha giurato a Davide, promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono!». R Sì,
il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre: qui risiederò,
perché l’ho voluto. |
Is 11, 10-16 In quel tempo. Isaia
parlò, dicendo: «In quel giorno avverrà che la
radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua
dimora sarà gloriosa. In quel giorno avverrà che
il Signore stenderà di nuovo la sua mano per
riscattare il resto del suo popolo, superstite
dall’Assiria e dall’Egitto, da Patros,
dall’Etiopia e dall’Elam, da Sinar e da Camae
dalle isole del mare. Egli alzerà un vessillo
tra le nazioni e raccoglierà gli espulsi
d’Israele; radunerà i dispersi di Giuda dai
quattro angoli della terra. Cesserà la gelosia
di Èfraim e gli avversari di Giuda saranno
sterminati; Èfraim non invidierà più Giuda e
Giuda non sarà più ostile a Èfraim. Voleranno
verso occidente contro i Filistei, insieme
deprederanno i figli dell’oriente, stenderanno
le mani su Edom e su Moab e i figli di Ammon
saranno loro sudditi. Il Signore prosciugherà il
golfo del mare d’Egitto e stenderà la mano
contro il Fiume. Con la potenza del suo soffio
lo dividerà in sette bracci, così che si possa
attraversare con i sandali. Si formerà una
strada per il resto del suo popolo che sarà
superstite dall’Assiria, come ce ne fu una per
Israele quando uscì dalla terra d’Egitto».
Isaia 11, 10-16 Il capitolo 11, uno dei più
celebri testi di Isaia, comprende due parti:
- nella prima parte si celebra la figura ideale
del sovrano, con riferimenti storici per cui il
nuovo re sarà un discendente di Davide, figlio
di Iesse (re dell'Israele riunificato, vissuto
attorno all'anno 1000 a.C); - nella seconda
parte (è il testo che leggiamo oggi) il centro
non è più esclusivamente il Re-messia ma la
comunità di Gerusalemme che diventa un polo di
attrazione e di unità. Il Re-messia è come
"un germoglio cresciuto dal tronco inaridito di
Iesse" per il male e la infedeltà della dinastia
di Davide stesso. Il germoglio è segno della
gratuità e della vita che Dio è capace di dare
al suo popolo nel momento della desolazione e
dell'aridità.. Nasce così una splendida
rappresentazione del Messia futuro, carico dello
Spirito del Signore che si posa con i suoi doni
preziosi (ne sono elencati sei a cui si
aggiungerà un settimo e si chiameranno, nella
tradizione cristiana, i "doni dello Spirito
Santo"): sono i doni della regalità, della
sapienza, della introspezione, della giustizia,
della pazienza e del coraggio, i doni per chi
vince. Il grande re sarà un uomo giusto e
coraggioso. Egli porterà la pace, che viene
splendidamente esemplificata con le immagini
dell'agnello che pascola con il lupo, della
pantera con il capretto, del vitello con il
leone, del bambino che gioca sulla tana del
serpente e che conduce tutti insieme.
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1Tm 1, 12-17 Carissimo, rendo
grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro,
perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio
me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un
violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per
ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore
nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in
Cristo Gesù. Questa parola è degna di fede e di essere accolta
da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i
peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho
ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per
primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di
esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita
eterna. Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico
Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo Questa è la
prima di tre lettere dette "lettere pastorali", attribuite a San
Paolo che egli indirizza a Timoteo (due lettere) e a Tito (una
lettera). Timoteo è a capo della Chiesa di Efeso, Tito
nell'isola di Creta. Timoteo si era aggregato all'èquipe
apostolica di Paolo nel suo secondo viaggio missionario (At
16,1-3) ed era rimasto tra i suoi discepoli più fedeli. La
lettera perciò potrebbe essere stata scritta, da Paolo, alla
fine del suo primo periodo di prigionia a Roma (At 28,16) oppure
è stata scritta da qualche discepolo di Paolo, dopo la morte di
questi, sviluppando riflessioni ricevute in eredità dalla scuola
di Paolo e adattandole alla situazione dell'organizzazione delle
chiese che si stanno sviluppando. L'esperienza personale di
Paolo, prima nemico e persecutore della Chiesa e poi fedele
convinto, dimostra l'assoluta gratuità della chiamata di Dio. E'
una verità racchiusa nella frase: "Cristo Gesù è venuto nel
mondo per salvare i peccatori". La conversione, per Paolo, è
stata veramente una esperienza di salvezza poiché rischiava di
perdere totalmente il senso della sua vita. Così il
ringraziamento a Dio è per la fede in Gesù e per il ministero
che lo ha portato a svolgere un "servizio a Cristo" nella
comunità cristiana.
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VANGELO
Lc 9, 18-22 ✠ Lettura del Vangelo secondo Luca In quel tempo. Il
Signore Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano
con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?».
Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli
antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io
sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di
non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto,
essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire
ucciso e risorgere il terzo giorno». Luca
9,18-22 Luca, con questo testo, vuole aiutare la sua comunità a ripensare
seriamente a Gesù, nella concretezza e nelle scelte. La fede, infatti, non
è una formula o un pacchetto di verità da ricordare, ma è la scelta di Gesù
così come si presenta. Egli è profondamente diverso dalle aspettative,
alternativo, sconcertante e, tuttavia, sempre in comunione con il Padre e mai
nella prospettiva capricciosa di voler fare, dimostrare, conquistare per
esibire. Gesù non gioca con i nostri sentimenti e le nostre fragilità.
Egli sa che sta ponendo anche ai suoi un'alternativa che li avrebbe
sconcertati. Ma Gesù vuole svelare loro il segreto della sua vita. Infatti
non li vuole ingannare né li vuol manipolare, giocando sull'emotività. Sa di
avere davanti persone affezionate, fiduciose e però cariche di quelle stesse
speranze che tutta la storia d'Israele aveva alimentato. Dopo qualche breve
parentesi di gloria .che si è mostrata visibile nel regno di Davide, re
vittorioso e di suo figlio Salomone, re saggio, non si poteva contare su
grandi dignità, degne di quella regalità altissima che veniva da Dio nella
millenaria storia del popolo di Dio. Così l'attesa si preannuncia
inimmaginabile, carica delle promesse di Dio. E, nello stesso tempo, in
questo periodo di vita di Gesù, si sono particolarmente sviluppate delle
aspettative sempre più spasmodiche e sempre più politiche. La stessa
predicazione di Giovanni Battista, per quanto breve, aveva suscitato
moltissime attese. Gesù sente che è giunto il momento per incominciare a
svelare il significato della sua missione. Luca racconta il dialogo, molto
scarno sulla identità di Gesù, senza collocarlo, come fanno gli altri
evangelisti, a Cesarea di Filippo. Probabilmente l'evangelista vuole che il
testo diventi un riferimento preciso per ogni interlocutore credente.
Luca, come spesso fa', introduce i momenti essenziali della vita di Gesù
ricordando la sua preghiera: è indicativa che qui sta avvenendo qualcosa di
particolarmente significativo.
Credo Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo
e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo
Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti
i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non
creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono
state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e
per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e
si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu
sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al
cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per
giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito
santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il
Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei
profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo
battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e
la vita del mondo che verrà. Amen. |