Circoncisione del Signore
1 gennaio 2024
Lc 2, 18-21
Riferimenti : Nm 6, 22-27 - Sal 66 - Fil 2, 5-11
Dio ci benedica con la luce del suo volto. Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti. R Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra.

Nm 6, 22-27
In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Numeri 6, 22-27
Nel libro dei Numeri (6,22-27), come augurio per l'anno nuovo, ci viene ricordata la benedizione sacerdotale, voluta da Dio e limitata ad Aronne e alla sua discendenza. Secondo la tradizione rabbinica, questa formula veniva pronunciata per la benedizione del popolo, ogni giorno, dopo il sacrificio della sera. Ci sono molti richiami con le preghiere dei salmi. Il testo della benedizione è ordinato in 3 strofe al centro delle quali viene ricordato il nome divino di Javhè (tradotto qui come Signore), anche se allora mai pronunciato, ma sostituito con altri nomi.
Dio è la fonte di ogni benedizione.
La formula nell'originale ebraico ha 3 parole nella prima strofa', 5 nella seconda e 7 nella terza. Dio si fa presente, esiste accanto, accompagna. Le invocazioni domandano che Javhè sia davvero Javhè per Israele e doni, prima, se stesso e poi ì suoi benefici.
Dio mostri la sua presenza favorevole accanto a Israele. Si fa riferimento al concreto benessere.
Possiamo ricordare Deut 28,1- 13 o il testo Gen 1,28 dove la benedizione è legata alla fecondità o all'affido del governo del mondo all'uomo. Questo testo richiama anche l'efficacia della Parola di Dio (Is 55,10-11) che produce quanto pronuncia.
"Dio faccia brillare il suo volto " non significa tanto: "il Signore sorrida ma il Signore ti faccia percepire la sua presenza e personalità (volto) e ti faccia gustare quanto è illuminante e rassicurante il rapporto con Lui". E'richiamo di accoglienza e benevolenza.

Fil 2, 5-11
Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.

Fil 2, 5-11
Questo brano è uno degli inni cristologici che si possono trovare nella Liturgia delle Ore. A volte si rischia di ripeterlo quasi a memoria, senza soffermarsi troppo sul testo, che invece è densissimo e ogni parola trasuda un po’ di storia della salvezza, facendo una sintesi perfetta. Sembra di avere a che fare con un file zippato, prendendo un’immagine della nostra vita quotidiana, della vita di Gesù, ma dal momento in cui era ancora con il Padre e nel Padre. Sembra di avere davanti un tempo compresso che ripercorre in un baleno l’Antico Testamento per arrivare al compimento: Gesù Cristo il Signore. Ma in tutto questo tempo dell’universo c’è un altro tempo, quello di Gesù uomo: il suo vissuto e insieme la sua progressiva presa di consapevolezza della missione che gli era stata affidata. Essere Dio – essere uomo – per tornare ad essere Dio. Farsi servo di noi uomini, andare incontro all’umiliazione più grande, quella della morte in croce. Svuotare se stesso per riempirsi della gloria di Dio e permettere a noi uomini di chiamare Dio per nome. E poi arrivare ancora più in là, im


Lc 2, 18-21
In quel tempo. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Lc 2, 18-21
«Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore». La celebrazione del Natale è passata; a noi viene chiesto di custodirla nel nostro cuore come ha fatto Maria. Per noi è anche il primo giorno di un anno nuovo; certamente sarà un altro anno di grazia; non possiamo, cioè, dimenticare che il tempo è un dono di Dio. I doni non vanno buttati ma custoditi. Cosa significa «custodire»? La custodia è una operazione importante e delicata. Ci chiediamo: che ne farò del Natale che è appena trascorso? Che cosa ha significato e significa per me questo bambino? Come accoglierò il nuovo anno? A Natale ci è nato un bambino; ora va accolto, nutrito e bisogna trovargli un posto nella mia “casa”. Custodire il mistero di Gesù vuol dire aver cura della vita interiore; non mi devo fermare alla superficie delle cose e devo possedere un cuore capace di ospitare ogni giorno la gioia. Come ha fatto Maria.

Credo
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
Amen.