
VII Domenica dopo Pentecoste
7 luglio 2024
Gv 16, 33 – 17, 3
Riferimenti : Gs 10, 6-15 - Sal 19 - Rm 8, 31b-39 |
Il Signore dà vittoria al suo consacrato. Ti
risponda il Signore nel giorno dell’angoscia, ti protegga il
nome del Dio di Giacobbe Ti mandi l’aiuto dal suo santuario e
dall’alto di Sion ti sostenga. |
Gs 10, 6-15 In quei giorni. Gli
uomini di Gàbaon inviarono questa richiesta a
Giosuè, all’accampamento di Gàlgala: «Da’ una
mano ai tuoi servi! Vieni presto da noi a
salvarci e aiutaci, perché si sono alleati
contro di noi tutti i re degli Amorrei, che
abitano le montagne». Allora Giosuè salì da
Gàlgala con tutto l’esercito e i prodi
guerrieri, e il Signore gli disse: «Non aver
paura di loro, perché li consegno in mano tua:
nessuno di loro resisterà davanti a te». Giosuè
piombò su di loro all’improvviso, avendo
marciato tutta la notte da Gàlgala. Il Signore
li disperse davanti a Israele e inflisse loro
una grande sconfitta a Gàbaon, li inseguì sulla
via della salita di Bet-Oron e li batté fino ad
Azekà e a Makkedà. Mentre essi fuggivano dinanzi
a Israele ed erano alla discesa di Bet-Oron, il
Signore lanciò dal cielo su di loro come grosse
pietre fino ad Azekà e molti morirono. Morirono
per le pietre della grandine più di quanti ne
avessero uccisi gli Israeliti con la spada.
Quando il Signore consegnò gli Amorrei in mano
agli Israeliti, Giosuè parlò al Signore e disse
alla presenza d’Israele: «Férmati, sole, su
Gàbaon, luna, sulla valle di Àialon». Si fermò
il sole e la luna rimase immobile finché il
popolo non si vendicò dei nemici. Non è forse
scritto nel libro del Giusto? Stette fermo il
sole nel mezzo del cielo, non corse al tramonto
un giorno intero. Né prima né poi vi fu giorno
come quello, in cui il Signore ascoltò la voce
d’un uomo, perché il Signore combatteva per
Israele. Giosuè e tutto Israele ritornarono
verso l’accampamento di Gàlgala.
Giosuè 10, 6-15 Il racconto di Giosuè,
diventato famoso per gli incidenti di percorso
lungo i secoli, circa la discussione sul "sole
che gira attorno alla terra" (convinzione comune
fino al secolo XVII) e "la terra che gira
attorno al sole" ( convinzione sostenuta da
Galileo: 1564-1642). La discussione divenne
polemica religiosa e non si fermò a livello
scientifico, coinvolgendo criteri interpretativi
della Scrittura e problemi sulla verità biblica.
Il testo della Scrittura, che leggiamo oggi, è
la relazione di una delle battaglie che il
popolo d'Israele ha affrontato nella conquista
della terra promessa che sta lentamente
popolando. Si fa riferimento a memorie
tramandate, a testimonianze custodite nel
privato della propria tribù, a brandelli di
notizie conservate nei secoli, per mostrare che
l'impresa sarebbe stata impossibile e
insormontabile se il Signore non si fosse fatto
presente, garantendo la sua protezione, pur
chiedendo operosità e attività di conquista.
Cinque re, detti " re della montagna", anche se
qualcuno comanda su città di pianura, si
preoccupano dei successi di questo popolo nuovo
che invade la loro terra, anticipato da notizie
di salvataggi favolosi nel mare. Così, sentendo
che perfino una città assai fortificata come
Gabaon, che pur ha un esercito di uomini
coraggiosi, si è sottomessa, consegnandosi senza
combattere, i re insieme vogliono attaccare
Gabaon: a questa città. Giosuè aveva garantito
non solo salva la vita, ma anche aiuto e
protezione contro i vicini nemici. Giosuè si
sente incoraggiato dall'aiuto di Dio e quindi, a
marce forzate, in una notte, percorre con il suo
esercito circa 30 Km, arrivando a salvare chi lo
ha interpellato. Di fronte alla sorprendente
forza d'urto, così improvvisa, cresce la
confusione tra le truppe dei re, attaccate, tra
l'altro, da una poderosa grandinata (qualcuno
pensa alla grandine, qualcuno a scontri di
meteoriti che cadono: si parla infatti di
"pietre"). I 5 re fuggono inseguiti.
Anticamente, la collera di Dio veniva collegata
con tempeste, piogge torrenziali, fulmini e
tuoni.
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Rm 8, 31b-39 Fratelli, se Dio è
per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il
proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà
forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro
che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà?
Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e
intercede per noi! Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse
la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la
nudità, il pericolo, la spada? Come sta scritto: «Per causa tua
siamo messi a morte tutto il giorno, siamo considerati come
pecore da macello». Ma in tutte queste cose noi siamo più che
vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti
persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né
presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né
alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che
è in Cristo Gesù, nostro Signore. Romani. 8,
31b-39 Il capitolo 8 ci incoraggia a rivedere con gioia e
speranza grande l'avventura cristiana. Ciascuno di noi,
giustificato per la fede, vive nello Spirito, quale figlio ed
erede di Dio. In tutto il capitolo lo Spirito è il centro
focale. La vita va vissuta secondo lo Spirito. - 8,1-13 La
vita cristiana, in antitesi alla vita vissuta nella carne, è
vissuta secondo lo Spirito.
- 8, 14-30. Ciascuno di noi
vive nella fede come Figlio e attende l'eredità della gloria con
tutta la creazione. Questo testo, a suo modo, va distinto in più
parti: - 8,14-17: lo spirito di figliolanza,
-
8,18-25. la solidarietà dei figli di Dio si estende all'intera
creazione nell'attesa della gloria futura,
- 8, 26-30: lo
Spirito prega in noi e intercede presso il Padre.
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8,31-39: inno all'amore La nostra attesa di gloria sarà
esaudita perché Dio è fedele e abbraccia tutti gli uomini. Noi
amiamo Dio, dice Paolo, ma questo avviene perché egli ci ha
prima chiamati, ci ha conosciuti da sempre, ci ha predestinati
ad essere secondo l'immagine del Figlio suo, ci ha giustificati.
E tutto questo tende alla glorificazione futura e piena. Il
Signore sta dalla nostra parte. Quindi, di che cosa dobbiamo
avere paura? E' come se fossimo costretti a dover affrontare
un tribunale ed un giudizio (per noicontro di noi). Ma il
giudice è lo stesso Dio che ci ha giustificati e giudice è
Cristo che ci ha salvati."Chi sarà contro di noi?". Abbiamo un
difensore, dice Paolo, contro cui nessuno può opporsi, ed è un
difensore garantito: è Dio stesso, perché per noi ha dato il
proprio Figlio, e quindi è disposto a darci ogni cosa, insieme
con lui. E se Dio sarà dalla parte dei credenti, anche Gesù lo
sarà. Egli è potente. " E' morto, è risuscitato, siede alla
destra di Dio ed intercede per noi". (il numero 4 ci riporta
all'orizzonte umano che Gesù ha vissuto ed ha anche rigenerato e
salvato).
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Gv
16, 33 – 17, 3 In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi
ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma
abbiate coraggio: io ho vinto il mondo! ». Così parlò Gesù. Poi, alzàti gli
occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché
il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché
egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita
eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù
Cristo». Giovanni. 16, 33 - 17, 3 Nell'ultima cena che è
il grande momento conclusivo della rivelazione ai suoi, Gesù ha sviluppato il
suo messaggio ai discepoli, come un testamento. E' stato un lungo confidarsi,
aprendo con pazienza discorsi di intimità ed amicizia. Ed essi, gli amici, si
sentono appassionatamente uniti a Gesù e, per certi versi, sicuri dei propri
sentimenti e del proprio futuro perché garantiti dalla grandezza del Maestro.
Ma Gesù, lentamente, li raggiunge con la sua discrezione e la sua pienezza di
vita. Gesù li conosce bene e sa che gli avvenimenti, che stanno per accadere,
li avrebbero colpiti drammaticamente. Essi, invece, non sanno, continuano
ad ignorare i segnali distribuiti da Gesù lungo la loro strada, si illudono
che la potenza di Gesù avrebbe vinto il mondo, ma a modo loro, e si
appassionano. Gesù rivela la fatica, i conflitti, le delusioni e le
sconfitte. Ma tutto il discorso di Gesù è enigmatico, come ogni discorso sul
futuro, anche se proveniente da un profeta. Ancor più con loro che continuano
ad alimentare la certezza che Gesù vince e vincerà i suoi nemici. Ed essi
continuano a pensare, "Li vincerà a modo nostro". Lo ha detto poco prima:
"Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo
manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo
al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non
credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete
più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già
condannato" (16,7-11). Ci sono alcuni momenti in cui sembra che le loro
attese possano essere esaudite. "Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, ora
parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e
non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito
da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già
venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma
io non sono solo, perché il Padre è con me." (16,29-32). La vittoria sul
mondo continua ad aleggiare nell'aria, legata alla pace e alla fiducia, non
certo, però, al trionfo o al successo, ma di questo non si rendono conto."Vi
ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma
abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!"(16,33
Credo Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo
e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo
Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti
i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non
creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono
state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e
per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e
si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu
sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al
cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per
giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito
santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il
Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei
profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo
battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e
la vita del mondo che verrà. Amen. |