Tutti i Santi
1 novembre 2034
Mt 5, 1-12a
Riferimenti . Ap 7, 2-4. 9-14 - Sal 88 - Rm 8, 28-39
Benedetto il Signore in eterno. Canterò in eterno l’amore del Signore, di generazione in generazione farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà. I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.

Ap 7, 2-4. 9-14
Nel giorno del Signore, io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio». E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele. Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello». E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».

Rm 8, 28-39
Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati. Che diremo dunque di queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Come sta scritto: «Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo considerati come pecore da macello». Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.



Mt 5, 1-12a
 In quel tempo. Vedendo le folle, il Signore Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Mt 5, 1-12a
È un Vangelo che ogni volta ci fa pensosi e ci la­scia disarmati. Non c'è prova o garanzia per queste affermazio­ni, sono come una nuvola di can­to che seduce e riaccende la no­stalgia prepotente di un mondo fatto di bontà, di sincerità, di giu­stizia. Un tutt'altro modo di es­sere uomini. Hanno, in qualche modo, con­quistato la nostra fiducia: le sen­tiamo vere e affidabili, difficili eppure amiche. Non sanciscono nuovi precetti, ma sono l'an­nuncio gioioso che Dio regala vi­ta a chi produce amore. Che se uno si fa carico della felicità di qualcuno, il Padre si fa carico della sua felicità. Ci assicurano che il senso della vita è, e non può che essere, una ricerca di felicità. Che i misterio­si legislatori del mondo sono i giusti, che i tessitori segreti del meglio sono i poveri. Se accogli le beatitudini, la loro logica ti cambia il cuore, sulla mi­sura di quello di Dio. Che non è imparziale, ha un debole per i deboli, incomincia dalle periferie della storia, ha scelto ciò che nel mondo è povero e malato per cambiare radicalmente il mon­do, per fare una storia che avan­zi non per le vittorie della forza, ma per seminagioni di giustizia e raccolti di pace. Sono detti beati i poveri, non la povertà. Sono beati gli uomini, non le situazioni. Dio è con i po­veri contro la povertà. Beati quel­li che sono nel pianto: Dio è dal­la parte di chi piange, ma non dalla parte del dolore. È la beati­tudine più paradossale: felice chi non è felice. Ma non perché la fe­licità si trovi nel piangere, ma perché accade una cosa nuova: «In piedi, voi che piangete, a­vanti: Dio cammina con voi, a­sciuga lacrime, fascia il cuore, a­pre futuro». Un angelo misterio­so annuncia a chiunque piange: «Il Signore è con te». Dio è con te, nel riflesso più profondo delle tue lacrime, per moltiplicare il coraggio. Nella tempesta è al tuo fianco, forza della tua forza. Come per i di­scepoli, colti di notte dalla bur­rasca sul lago: lui è lì, nella forza dei rematori che non si arrendo­no, nelle braccia salde del timo­niere, negli occhi della vedetta che scruta la riva e cerca l'auro­ra. Beati i misericordiosi: sono gli u­nici che nel futuro troveranno ciò che hanno già, la misericordia. Essa è qualcosa che si porta con sé per sempre, bagaglio per il viaggio eterno, equipaggiamen­to e sigillo d'eternità posto su tut­ta la lunghezza del tempo.
È un Vangelo che ogni volta ci fa pensosi e ci la­scia disarmati. Non c'è prova o garanzia per queste affermazio­ni, sono come una nuvola di can­to che seduce e riaccende la no­stalgia prepotente di un mondo fatto di bontà, di sincerità, di giu­stizia. Un tutt'altro modo di es­sere uomini. Hanno, in qualche modo, con­quistato la nostra fiducia: le sen­tiamo vere e affidabili, difficili eppure amiche. Non sanciscono nuovi precetti, ma sono l'an­nuncio gioioso che Dio regala vi­ta a chi produce amore. Che se uno si fa carico della felicità di qualcuno, il Padre si fa carico della sua felicità. Ci assicurano che il senso della vita è, e non può che essere, una ricerca di felicità. Che i misterio­si legislatori del mondo sono i giusti, che i tessitori segreti del meglio sono i poveri. Se accogli le beatitudini, la loro logica ti cambia il cuore, sulla mi­sura di quello di Dio. Che non è imparziale, ha un debole per i deboli, incomincia dalle periferie della storia, ha scelto ciò che nel mondo è povero e malato per cambiare radicalmente il mon­do, per fare una storia che avan­zi non per le vittorie della forza, ma per seminagioni di giustizia e raccolti di pace. Sono detti beati i poveri, non la povertà. Sono beati gli uomini, non le situazioni. Dio è con i po­veri contro la povertà. Beati quel­li che sono nel pianto: Dio è dal­la parte di chi piange, ma non dalla parte del dolore. È la beati­tudine più paradossale: felice chi non è felice. Ma non perché la fe­licità si trovi nel piangere, ma perché accade una cosa nuova: «In piedi, voi che piangete, a­vanti: Dio cammina con voi, a­sciuga lacrime, fascia il cuore, a­pre futuro». Un angelo misterio­so annuncia a chiunque piange: «Il Signore è con te». Dio è con te, nel riflesso più profondo delle tue lacrime, per moltiplicare il coraggio. Nella tempesta è al tuo fianco, forza della tua forza. Come per i di­scepoli, colti di notte dalla bur­rasca sul lago: lui è lì, nella forza dei rematori che non si arrendo­no, nelle braccia salde del timo­niere, negli occhi della vedetta che scruta la riva e cerca l'auro­ra. Beati i misericordiosi: sono gli u­nici che nel futuro troveranno ciò che hanno già, la misericordia. Essa è qualcosa che si porta con sé per sempre, bagaglio per il viaggio eterno, equipaggiamen­to e sigillo d'eternità posto su tut­ta la lunghezza del tempo.

Credo
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
Amen.