
I Domenica dopo la Dedicazione
27 ottobre 2024
Mc 16, 14b-20
Ruferimenti . At 8, 26-39 - Sal 65 - 1Tm 2, 1-5 |
La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli.
Popoli, benedite il nostro Dio, fate risuonare la voce della sua
lode; è lui che ci mantiene fra i viventi e non ha lasciato
vacillare i nostri piedi. |
At 8, 26-39 In quei giorni. Un
angelo del Signore parlò a Filippo e disse:
«Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada
che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è
deserta». Egli si alzò e si mise in cammino,
quand’ecco un Etìope, eunuco, funzionario di
Candace, regina di Etiopia, amministratore di
tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto
a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo
carro, e leggeva il profeta Isaia. Disse allora
lo Spirito a Filippo: «Va’ avanti e accòstati a
quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che
leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci
quello che stai leggendo?». Egli rispose: «E
come potrei capire, se nessuno mi guida?». E
invitò Filippo a salire e a sedere accanto a
lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo
era questo: «Come una pecora egli fu condotto al
macello e come un agnello senza voce innanzi a
chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca.
Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato
negato, la sua discendenza chi potrà
descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra
la sua vita ». Rivolgendosi a Filippo, l’eunuco
disse: «Ti prego, di quale persona il profeta
dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?».
Filippo, prendendo la parola e partendo da quel
passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù.
Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era
dell’acqua e l’eunuco disse: «Ecco, qui c’è
dell’acqua; che cosa impedisce che io sia
battezzato?». Fece fermare il carro e scesero
tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed
egli lo battezzò. Quando risalirono dall’acqua,
lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco
non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva
la sua strada. Atti degli
Apostoli 8, 26-39 I discepoli di Gesù si
erano dispersi nei territori della Palestina.
Filippo, uno dei sette "ordinati" dagli apostoli
per il servizio delle mense (At 6,2), si era
stabilito in Samaria e sviluppava,
fondamentalmente, un'azione di evangelizzazione
che aveva, tra l'altro, molto seguito. A lui si
uni perfino un mago, chiamato Simon mago, che
strabiliava inizialmente le folle e le
conquistava al suo seguito. Ma poi "
cominciarono a credere a Filippo, che annunciava
il vangelo del regno di Dio e del nome di Gesù
Cristo, uomini e donne si facevano battezzare.
Anche lo stesso Simone credette e, dopo che fu
battezzato, stava sempre attaccato a Filippo.
Rimaneva stupito nel vedere i segni e i grandi
prodigi che avvenivano." Dalla chiesa di
Gerusalemme giungono Pietro e Giovanni....
"imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo
Spirito Santo" (At 8 13ss). Il potere
ingolosisce e Simon mago, "vedendo che lo
Spirito veniva dato con l'imposizione delle mani
degli apostoli, offrì loro del denaro dicendo:
«Date anche a me questo potere". Pietro reagisce
violentemente (dobbiamo essergli grati,
altrimenti sarebbe stato un terribile
precedente). Piuttosto «Convèrtiti dunque da
questa tua iniquità e prega il Signore che ti
sia perdonata l'intenzione del tuo cuore. Ti
vedo infatti pieno di fiele amaro e preso nei
lacci dell'iniquità». L'altro si converte,
perché ha capito l'assurdità, e gli "Atti degli
apostoli" riprendono il tema della gratuità e
della evangelizzazione con l'episodio di Filippo
e l'Eunuco che sta ritornando nella sua patria,
dopo un pellegrinaggio a Gerusalemme. Si parla
della regina Candace, ma è un nome comune come
"regina Madre" o come Faraone in Egitto o Cesare
a Roma. E' Dio che guida i passi per
l'incontro, ed ha bisogno della nostra
collaborazione Così Filippo accetta di
avventurarsi là dove nessuno si avventura:"su
una strada "deserta", probabilmente nella
perplessità del discepolo che si domanda :Perché
qui?"..nel deserto" Questo funzionario, uomo
di potere, completamente dedicato al suo ruolo,
probabilmente nero di pelle, intelligente,
legato in qualche modo all'ebraismo, curioso nel
voler capire le Scritture, legge (e nel mondo
ebraico si leggeva ad alta voce) un testo di
Isaia. Filippo è incoraggiato a seguire, a
capire, a iniziare un dialogo e si sente
invitato a sedersi accanto per leggere e capire
il brano. Filippo non ha altri appuntamenti,
salvo che per un uomo che cerca il senso della
Parola di Dio. |
1Tm 2, 1-5 Carissimo, raccomando,
prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e
ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli
che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e
tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e
gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che
tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della
verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore
fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù. Prima
lettera a Timoteo 2, 1-5 Nella lettera a Tito si sente la
responsabilità di educare il popolo ai valori di Dio,
manifestati nelle struttura del mondo e nella venuta di Gesù.
Qui, in particolare, si coglie l'obbligo di sviluppare anche
l'attenzione alla struttura civile e politica, poiché ogni
persona ne beneficia o ne viene travolta. C'è una concezione
fondamentalmente ottimista della politica, che nasce dalla
speranza e dalla fiducia. Prima di tutto la speranza della
preghiera (4 forme: "domande, suppliche, preghiere e
ringraziamenti") è inusuale se si pensa allo scoraggiamento che
serpeggia nei confronti della politica. Essa non viene
coraggiosamente affrontata né stimolata, ma semplicemente
ignorata, dal momento che si ripete spesso: "Io non voto".
C'è la consapevolezza che il compito politico è "condurre una
vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio" che è la
traduzione del "bene comune" dove responsabilità e attenzioni
sono "per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che
stanno al potere" Ovviamente il problema iniziale è quello di
pregare per "tutti" gli uomini perché la pace è un bene
collettivo che si costituisce se tutti vi collaborano. Poi
bisogna pregare per i re, in questo caso, a Roma c'è
l'imperatore che, nel mondo romano, spesso, ha un profilo di
divinità e, a volte, addirittura di salvatore. Tutti hanno
bisogno di Dio che aiuti ciascuno e, in particolare, i
governanti e quelli che hanno il potere. Certamente questo
testo impegna, oltre l'immaginario, la realtà religiosa e
l'impegno politico. Ma, contrariamente a quello che si
ritiene importante, l'operosità non passa attraverso il cercare
privilegi o danaro, risorse e riconoscimenti, ma attraverso
l'educarsi e l'operare per la pace nel tessuto sociale e per il
riconoscimento della dignità di ciascuno. Quel "tutti" fa
superare ideologie, razzismi, selezioni, lacerazioni,
marginalità. La vita del mondo è responsabilità di tutti gli
adulti: e ognuno, per le sue competenze e maturazioni, deve
portare soluzioni. Nei nostri tempi c'è il problema drammatico
del lavoro per molti, anche se non per tutti poiché per molti è
garantito. Ma tutti quelli che si sentono sicuri non possono
ritenersi cautelati e indifferenti. Tutti debbono approfondire
l'analisi dei bisogni e maturare una solidarietà ampia di
interventi. Non si comincia un impegno politico maledicendo,
ma pregando per avere ogni giorno uno Spirito nuovo, per operare
corrette scelte morali, per incoraggiare i migliori, i più
competenti, i più saldi, accompagnando tutti coloro che vi si
incamminano perché lottino per un "bene che sia sempre più bene
per tutti"
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Mc
16, 14b-20 In quel tempo. Il Signore Gesù apparve agli Undici, mentre
erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore,
perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse
loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi
crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome
scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e,
se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai
malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu
elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e
predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e
confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Marco 16, 14b-20 Abbiamo letto la conclusione del Vangelo di Marco in cui
vengono sintetizzate le attese di una comunità che spera nella potenza di
Dio. Ma il linguaggio è molto simbolico e quindi va capito nello spirito del
parlare biblico, La vita della comunità non si presenta come gloriosa o
santa, ma come legata alle paure e alla chiusura, dipendente dalla delusione
e dall'esperienza tragica sperimentata dalla morte di Gesù. Tutta la
storia della Chiesa è segnata da queste paure e perplessità. E se Gesù
rimprovera, richiama insieme una concretezza che mette in guardia dai propri
sentimenti e dalla delusione di non essere garantiti, ma insieme consegna ai
discepoli la sua eredità più alta: il compito di annunciare il Vangelo, il
Regno al mondo. Essi debbono capire la novità che è stata destinata prima
a loro, pur nella contraddizione della loro esperienza; ma, nella pienezza, è
una novità destinata a tutti, in un mondo rassegnato alla morte, al male,
alla quotidianità senza orizzonti e alla paura. Il rimprovero, così, non
rinnega la vocazione a cui Gesù li ha chiamati, ma li invia comunque, resto
del popolo che gli è rimasto fedele, e che non è fuggito. A loro e a noi
consegna il messaggio completo da offrire: "Il Padre è assolutamente buono,
misericordioso. E' il Dio-amore che si offre a ciascuno, non per togliere
qualcosa, ma per rinnovarlo. E da questo amore di Dio nessuna persona,
qualunque sia la sua condotta o il suo comportamento, può sentirsi esclusa.
E' un amore che trasforma dalla morte alla vita E' la buona notizia di cui
ogni persona ha nostalgia, ma ne ha anche paura per non esserne poi
disillusa. E poiché ogni persona ha bisogno di trovare speranza, la
missione è urgente e il messaggio va offerto a tutte le creature. Credere non
si ferma ad accettare una dottrina, ma si apre al battesimo come vita nuova .
Rifiutare fa rimanere nel proprio egoismo, centrati soltanto sui propri
bisogni e sulle proprie necessità, non condannati da Dio che è amore, ma
esclusi, da se stessi, dalla vita piena. Anche le altre creature
partecipano a questa novità di vita e la stessa natura gioisce della novità
poiché il male rovina e deturpa il creato e la salvezza di Gesù si estende a
tutto il mondo di cui facciamo parte. Accanto alla parola di rivelazione
vengono ricordati 5 segni, richiamo della potenza di Dio ed espressione di
Gesù risorto: essi non fondano, né tanto meno creano la fede, ma indicano le
forze nuove nella Chiesa che liberano il mondo. Scacciare i demoni
raggiunge una novità di cuore e combatte i desideri di morte che i demoni
conducono nella nostra vita e nel nostro desiderio. Prendere in mano i
serpenti e bere veleno, senza danno, richiamano la lotta e la vittoria sul
male che spesso si avvicina in modo subdolo e allettante, ma, di fatto, porta
la morte. I discepoli non debbono aver paura degli ostacoli per lottare e
vincere.
Credo Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo
e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo
Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti
i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non
creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono
state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e
per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e
si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu
sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al
cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per
giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito
santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il
Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei
profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo
battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e
la vita del mondo che verrà. Amen. |