
I Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore 31
agosto 2025 Mt 4, 12-17
Is 30, 8-15bSal 50 Rm 5, 1-11
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Convertici a te, Dio nostra salvezza.
Aspergimi con
rami d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della
neve. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte
le mie colpe.
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Is 30, 8-15b Così dice il Signore Dio: «Su,
vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a
loro, incidilo sopra un documento, perché resti
per il futuro in testimonianza perenne. Poiché
questo è un popolo ribelle. Sono figli bugiardi,
figli che non vogliono ascoltare la legge del
Signore. Essi dicono ai veggenti: “Non abbiate
visioni” e ai profeti: “Non fateci profezie
sincere, diteci cose piacevoli, profetateci
illusioni! Scostatevi dalla retta via, uscite
dal sentiero, toglieteci dalla vista il Santo
d’Israele”». Pertanto dice il Santo d’Israele:
«Poiché voi rigettate questa parola e confidate
nella vessazione dei deboli e nella perfidia,
ponendole a vostro sostegno, ebbene questa colpa
diventerà per voi come una breccia che minaccia
di crollare, che sporge su un alto muro, il cui
crollo avviene in un attimo, improvvisamente, e
s’infrange come un vaso di creta, frantumato
senza misericordia, così che non si trova tra i
suoi frantumi neppure un coccio con cui si possa
prendere fuoco dal braciere o attingere acqua
dalla cisterna». Poiché così dice il Signore
Dio, il Santo d’Israele: «Nella conversione e
nella calma sta la vostra salvezza,
nell’abbandono confidente sta la vostra forza».
Isaia. 30, 8-15b Siamo negli anni 705-701
a.C. e la potenza Assira si fa sempre più
minacciosa. Il cap. 30 inizia con la descrizione
della carovana che scende in Egitto, carica di
doni per la sperata alleanza con l'Egitto. Il
cammino si svolge attraverso il Negheb a sud
della Giudea ed è raccontato con l'apparizione
di bestie feroci e di animali favolosi (draghi
alati). Sono stati fatti tanti sacrifici per
raccogliere ricchezze e offrirle all'Egitto ma
c'è stato solo un aiuto illusorio: l'Egitto
infatti è chiamato "Raab l'oziosa" (30,5):
mostro primitivo che non aiuta per niente,
ingordo solo di tesori. Questa descrizione
(30,1-7), che anticipa il testo di oggi, colloca
e dà un motivo serio al lamento di Dio sul suo
popolo che il profeta deve scrivere a memoria
per richiamare che le vere garanzie sono la
protezione del Signore e il rapporto di fedeltà
alla legge. L'accusa ai connazionali è durissima
e perfino sorprendente.. "Voi non volete sentire
ciò che è giusto ma state chiedendo alle
autorità e ai profeti di ingannarvi, e dire cose
piacevoli. Voi volete sentirvi travolti dalle
illusioni e dagli inganni. Ma allora, in questo
modo, rendete il terreno instabile, provocate
frane che portano rovina all'improvviso (v 13).
L'immagine della totale desolazione e della
tragedia è data da due piccole osservazioni:: è
così tutto distrutto che non si ricupera, sotto
queste macerie neppure un coccio per attingere
acqua dalla cisterna o fuoco dal braciere".
Solo la fiducia nel Signore restituisce pace. Va
ripudiata l'alleanza a potenze straniere,
bisogna rinunciare alla guerra e sognare la pace
e la quiete. "«Nella conversione e nella calma
sta la vostra salvezza, nell'abbandono
confidente sta la vostra forza». (30,15). La
conversione è capovolgere i criteri che il
popolo ha gestito illudendosi di trovare
soluzioni. Bisogna cercare persone che sappiano
dire la verità, che abbiano responsabilità e
correttezza, che siano preoccupati di vedere i
problemi ed i bisogni del popolo di Dio per
trovare soluzioni, a costo di sacrifici.
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Rm 5, 1-11 Fratelli, giustificati per
fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro
Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede,
l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo,
saldi nella speranza della gloria di Dio. E non solo: ci
vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione
produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù
provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore
di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello
Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo
ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi.
Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse
qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra
il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora
peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora,
giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo
di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati
riconciliàti con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto
più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua
vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del
Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto
la riconciliazione. omani. 5, 1-11 In sottofondo, nel
nostro cuore esiste una condizione umana che ci disorienta
poiché, per noi Dio è irraggiungibile, ignoto, troppo alto,
troppo grande per pensare di poter essere con lui. Ma Paolo
dice: "Vi garantisco che questo Dio è venuto tra noi, si è fatto
piccolo e raggiungibile, ci ha accolto senza selezionarci, senza
guardare i nostri meriti o la nostra dignità. Il Signore è
venuto e in modo assolutamente gratuito ci ha fatti entrare
nella grandezza della sua amicizia.. Ora siamo santificati e se
lo accettiamo è il nostro Dio. Da parte sua non ci rifiuta, ci
riscatta, ci sostiene. Non ci sono ripensamenti da Dio. Né
perplessità, né delusioni lo fanno regredire alla situazione
precedente di lontananza. Ora solo noi possiamo rinunciare e
però, se manteniamo la nostra posizione negativa, egli continua
a volerci bene ma anche ci rispetta. Ormai Dio ha giurato sulla
sua Parola. Il resto è una scelta eventuale nostra che Dio
rispetta anche se sappiamo che egli continua ad avere nostalgia
di ciascuno di noi. E la dimostrazione è la presenza di Gesù:
"Mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (v 8).
Tanto più ora Paolo riconosce, proponendo la memoria degli
apostoli, la fedeltà di Gesù che si è fatto garante di un amore
prezioso e unico. La sua promessa si è svolta sotto gli occhi di
tutti e la sua garanzia ci stata offerta alla fine della sua
vita nella completezza e nella totalità, senza ripensamenti e
senza debolezze. Ora è risorto e la sua presenza non ci
abbandona. Egli ci dona il suo Spirito. E possiamo presentarci
al Padre con le garanzie che Gesù ha dato per tutti noi.
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Mt 4, 12-17
In quel tempo. Quando il Signore Gesù seppe che
Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò
ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di
Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta
Isaia: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il
Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una
grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è
sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché
il regno dei cieli è vicino». Matteo. 4, 12-17 L'arresto di Giovanni il
Battista è un segnale per Gesù. E' giunto il momento di riprendere il compito
che Giovanni aveva iniziato e offrire finalmente al mondo il significato
della presenza di Dio nel suo popolo, annunciato dal profeta ed ora
concretizzato nella presenza e nella scelta del Figlio. Il profeta Isaia
aveva lanciato un annuncio per lo meno curioso: "Terra di Zabulon e terra di
Neftali...è sorta una grande luce" (4,15-16). Nel lontano 732 a.C., quando
una parte della terra promessa era stata travolta da un esercito straniero
assiro ed era stata conquistata, martoriata, diventando terra di tenebra,
abitata da popolazioni pagane mescolate a nativi, terra senza speranza e
quindi abbandonata, disprezzata, misconosciuta e ritenuta lontana da una
piena aggregazione di popolo di Dio, in questa terra Gesù si ritira per
incominciare la sua missione e far sorgere finalmente la pienezza della luce.
"Nella Galilea delle genti, nella Galilea dei pagani" incomincia ad alzarsi
la voce di speranza di Dio tra noi e sempre dalla Galilea partirà il
messaggio a tutto il mondo del Vangelo di Gesù. Matteo ci tiene ad avvisarci,
e così conclude il suo vangelo (Mt 28,16-20). Gesù vuole cominciare dai
lontani, dagli esclusi poiché solo questo inizio può garantire che non sarà
escluso nessuno. E però Gesù si allontana anche da Nazareth, il luogo della
sicurezza e della quotidianità di pace ma anche incapace di accogliere il
nuovo messaggio (Lc4). Gesù prende residenza a Cafarnao, l'attuale Teli Hum,
sulla sponda nordoccidentale del lago di Tiberiade (chiamato sistematicamente
«mare» dagli evangelisti, ad eccezione di Luca, secondo la prospettiva
palestinese), a 36 km. da Nazaret, nel territorio dell'antica tribù di
Neftali, ai confini della tribù di Zàbulon. Vi passa la via del mare che,
costeggiando il lato occidentale del lago, congiunge la regione mediterranea
con l'entroterra settentrionale e transgiordano. La regione della Galilea,
dove si trova Cafarnao, è abitata da molti pagani (Galilea delle genti).
Credo Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo
e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo
Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti
i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non
creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono
state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e
per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e
si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu
sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al
cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per
giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito
santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il
Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei
profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo
battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e
la vita del mondo che verrà. Amen. |