Presentazione del Signore
2 febbraio 2025
Luca 2,22-40
Riferimenti:Ml 3, 1-4a - Sal 23 - Rm 15, 8-12
Entri il Signore nel suo tempio Santo. Del Signore è la terra e quanto contiene:il mondo, con i suoi abitanti. È lui che l’ha fondato sui mari e sui fiumi l’ha stabilito.

Ml 3, 1-4a
Così dice il Signore Dio: «Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia. Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore».

Malachia 3, 1-4a
Questo profeta anonimo, chiamato Malachia, (il nome significa: "messaggero di Javhè" ) che vive in un periodo di grande decadenza religiosa e morale -siamo verso il 450 a.C. - porta una parola profetica al popolo che si rivolge a lui con speranza. Gli uomini agiati introducono nelle loro case avvenenti donne straniere e ripudiano la sposa della loro giovinezza (2,14), i sacerdoti sono corrotti e mutano in maledizione la loro benedizione (2,2), i poveri sono soggetti a soprusi, e i ricchi sono insolenti e prosperano, ma il Signore non interviene. Lo scoraggiamento fa dire a qualcuno: " che cosa serve servire Dio" e altri esasperati dicono: "dov'è il Dio della giustizia?" (2,17).
Malachia sente, come suo dovere, richiamare i suoi concittadini ad una austera vita religiosa; è un uomo incapace di sopportare i matrimoni misti per timore che la terra diventi "immonda". E' fedele alla legge e non accetta di restare in silenzio davanti al clero ignorante, permissivo e assillato dal danaro.
Mentre combatte contro gli abusi che già i due grandi condottieri ebrei: Neemia ed Esdra hanno denunciato e cercato di estirpare, egli annuncia a nome di Dio: "Io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me". Poi apparirà un secondo personaggio misterioso, chiamato il Signore, l'Angelo dell'alleanza, il Signore dell'universo (2,1). "Colui che viene entrerà nel tempio del Signore e sarà come fuoco e come lisciva: purificherà i figli di Levi (3), i ministri del culto del Tempio di Gerusalemme.
- Il messaggero che prepara la via, apre la strada al futuro incontro con il Signore. E Gesù applicò l'annuncio a Giovanni Battista (Mt. 11,10).

Rm 15, 8-12
Fratelli, Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto: «Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome». E ancora: «Esultate, o nazioni, insieme al suo popolo». E di nuovo: «Genti tutte, lodate il Signore; i popoli tutti lo esaltino». E a sua volta Isaia dice: «Spunterà il rampollo di Iesse, colui che sorgerà a governare le nazioni: in lui le nazioni spereranno».

Romani 15, 8-12
Una delle preoccupazioni di Paolo è quella di costituire e mantenere una comunione tra i credenti in Gesù. Ma essi vivono, spesso, in una situazione di tensione, poiché provenienti da realtà diverse: gli ebrei, convertiti alla parola di Gesù, hanno però una particolare consapevolezza, proveniente da una esigente educazione ebraica che si è costituita nella lettura del Primo Testamento e dalla propria esperienza di vita. Ma la comunità cristiana, che Paolo si sforza di far maturare, è costituita anche dalla presenza di pagani convertiti che non hanno, probabilmente, una sufficiente sensibilità per la cultura ebraica e per gli usi e costumi che questa comporta. Le tensioni nascono, ovviamente, da una inveterata abitudine di selezionare il mondo tra ebrei e pagani e di ritenere che i pagani non hanno nulla a che fare con il mondo ebraico, anzi devono essere tenuti lontano. Tanto è vero che, in Israele, ogni contatto con loro costituisce una impurità che va purificata. In più, Gesù stesso non ha avuto molto a che fare con i pagani e, da buon ebreo, ha mantenuto usanze ebraiche che lo hanno tenuto lontano da pagani, salvo poi ritrovare la donna siro-fenicia che, con le sue suppliche e la sua fiducia, ha ottenuto un'attenzione particolare verso il suo mondo di sofferenza, anche se pagano(Mc 7,26 ). Certamente Gesù ha proposto un cammino aperto nel mondo alla sua comunità che sarebbe stata inviata a tutti i popoli, riprendendo profezie antiche di profeti. Se la comunità cristiana di Gerusalemme non ha avuto molti problemi in tal questo senso, per le comunità di Paolo tale mescolanza costituisce invece una continua grave difficoltà, anche se, in questo caso, Paolo affronta la garanzia della salvezza per tutti, ebrei e pagani e fa riferimento alla Scrittura, riportata qualche versetto precedente: "Tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione perché in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture teniamo viva la speranza e il Dio della speranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti sull'esempio di Cristo Gesù perché con un solo animo e una sola voce rendiamo gloria di Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi per la gloria di Dio" (15,4-6). Paolo tiene che ci si impegni nello studio della Scrittura, e qui la Scrittura è il Primo Testamento (Vecchio Testamento) perché non esistono ancora se non sparsi scritti nell'esperienza di Gesù, non esistono ancora i Vangeli, c'è qualche lettera di Paolo, ma tutto questo non è considerato, finora, di tale dignità da essere valutato Scrittura. La preoccupazione che viene, spesso, formulata come "accogliersi gli uni gli altri"

 Luca 2,22-40
In quel tempo. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio «una coppia di tortore o due giovani colombi», come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni.
Luca 2,22-40
La legge ebraica prescrive che tutti i primogeniti, sia degli uomini che degli animali, siano offerti al Signore (Es 13,1-16). Poiché i bambini, evidentemente, non possono essere sacrificati sull'altare a Dio, vengono sostituiti dai genitori con un animale puro che offrono al loro posto: un agnello se sono ricchi o un paio di colombe se sono poveri. Anche Maria e Giuseppe si sottomettono a questa disposizione e Luca ne approfitta per ridire la povertà di questa famiglia di giovani sposi di Nazaret che non possono offrire un agnello, ma solo delle colombe perché poveri e immigrati. L'evangelista richiama un secondo aspetto fondamentale nella sua lettura: Giuseppe e Maria scrupolosamente osservano tutte le prescrizioni della Legge del Signore e la Legge è ricordata, nel brano, cinque volte (cinque sono i libri della Legge).
Messaggio. Il compito che la famiglia svolge per i propri figli, non è solo la responsabilità di offrir loro un'istruzione, un lavoro e un inserimento nella società civile; ma, ancor più, è quello di consacrare i figli al Signore fin dall'inizio, offrendo loro delle profonde convinzioni religiose. Si tratta di educarli alla fede che è molto più che insegnare le preghiere, di aiutarli secondo le parole di Gesù e non solo quello di adempiere le pratiche religiose, di avviarli ai valori dell'amore e della generosità mentre si insegna l'importanza dell'essere coraggiosi, fiduciosi, accoglienti. E i bambini apprendono molto di più con gli occhi che con le orecchie. Il vero insegnamento lo vedono nello stile dei loro genitori. Se i genitori danno valore alla preghiera, i figli imparano a pregare; se li vedono attenti e riflessivi sulla Parola di Dio, si sentono incoraggiati nella ricerca di ciò che vale nel mondo; se i genitori si trattano con amore e con rispetto, i figli imparano lo stile della coerenza e dell'impegno verso il mondo che li circonda.
Messaggio. Papa Francesco ricorda che nella famiglia ci debbono essere normalmente "tre parole chiave per vivere in famiglia": di uso corrente: "Permesso, grazie e scusa". "Quando in una famiglia- non si è invadenti e si chiede permesso, quando non si è egoisti e si impara a dire grazie e quando si sbaglia e si chiede scusa, allora, in quella famiglia c'è gioia". In altri termini l'amore, il perdono e la generosità verso il proprio prossimo diventano esempi e progetti da imitare.

Credo
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
Amen.