
Battesimo del Signore
12 gennaio 2025
Lc 3, 15-16. 21-22
Riferimenti I55, 4-7 - Sal 28 - Ef 2, 13-22
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Gloria e lode al tuo nome, Signore. Date al
Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza. Date al
Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore nel suo
atrio santo |
Isaia 55, 4-7 Così dice il
Signore Dio: «Ecco, l’ho costituito testimone
fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio, del Santo
d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore,
mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è
vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo
iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che
avrà misericordia di lui e al nostro Dio che
largamente perdona». Isaia 55,
4-7 Nell'invito a partecipare ai beni della
nuova alleanza (vv 1-5), ci si ritrova ad un
banchetto. immagine già nota anche nel libro dei
Proverbi (Pr 9,1-6) e nel libro del Siracide
(Sir 24,19-21). Là è la Sapienza che invita, qui
è il Signore stesso che invita a convertirsi
mentre c'è ancora tempo (vv 6-11), nella
prospettiva della fedeltà al Signore, mantenendo
l'Alleanza di Davide. Il popolo è ormai alla
fine dell'esilio e, mentre ricorda, con i più
anziani, la tragedia della distruzione di
Gerusalemme di 50 anni prima, coltiva speranze
nuove suscitate da un profeta anonimo (detto
secondo Isaia) e vive ancor più, con impazienza
e con rabbia, i tempi della lontananza,
continuando a sperare che la potenza di Dio,
finalmente, schiacci il popolo che li ha vinti.
E il profeta dice che Dio ha compassione verso i
suoi figli e li conforterà. L'immagine della
compassione è il sentimento della madre che
sente il bambino che piange e lo avvicina al
seno per nutrirlo. Così il Signore invita a
sedersi alla sua mensa e sollecita per
approfittare della sua offerta gratuitamente.
L'invito è per chi è assetato. "Ci sarà
abbondanza, pane e acqua, vino e latte; insieme
a cibi succulenti". Dio non è avaro, ma si
ricorda delle sue promesse e darà a Davide la
garanzia della sua Alleanza eterna. Ma ad un
popolo deportato si prospettano i popoli
lontani. Sarà testimone di Dio, creatore e
sovrano delle nazioni, che, al posto di una
rivincita, mostra un tempo di riconciliazione e
di pace; al popolo nuovo Dio offre pensieri
diversi poiché Egli ha propositi e scelte
diversi. Per questo va cercato, interpretato e
scoperto mentre si fa trovare. L'Alleanza
obbliga a ripensare l'immagine d Dio, a
ricercarla per come veramente è e vuol farsi
presente, a riproporla umilmente per ciò che
dice. "Infatti i miei pensieri non sono i vostri
pensieri, né le vostre vie sono le mie vie'',
dice il Signore.'Come i cieli sono alti al di
sopra della terra, così sono le mie vie più alte
delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei
vostri pensieri.'' (Is 55,8-9). E'
l'anticipazione delle scelte che Dio fa in Gesù
e il Natale ne è stato un saggio. Non potere o
potenza, non stupore e grandiosità, ma povertà,
realtà fragili e disagiate, presenza del mistero
di Dio in modo assolutamente indecifrabile
eppure banale. E' anche anticipo di quello che
Gesù farà e avverrà nel suo battesimo.
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Ef 2, 13-22 Fratelli, in Cristo
Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini,
grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui
che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di
separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della
sua carne. Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni
e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo
nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio
in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso
l’inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate
lontani, e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui
infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in
un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né
ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio,
edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti,
avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta
la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel
Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare
abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.
Efesini 2, 13-22 La lettera agli Efesini riprende e amplifica
il contenuto della lettera ai Colossesi, che pure si è
riproposta una riflessione approfondita sulla persona e sul
ruolo di Cristo, "capo" della Chiesa e dell'intero creato. Ne
vien fuori però una nuova sintesi del pensiero paolino, centrata
su Cristo e sulla Chiesa e interessata a mostrare l'impegno dei
cristiani all'interno della comunità ecclesiale, della famiglia
e della società. Nel cap 1, 7-10 Paolo sintetizza quello che
Gesù porta, sviluppando il contenuto in due sezioni: - "In
lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono
delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia", sviluppato
in 1,20-2,10, - "Egli ci ha fatto conoscere il mistero della
sua volontà", sviluppato in 2,11-3,19. Noi oggi leggiamo la
realizzazione del mistero di Dio attraverso Gesù (2,11-22); più
avanti (3,1-13) il testo si apre alla diffusione universale
della conoscenza della rivelazione attraverso gli apostoli e il
Vangelo da essi predicato, di cui anche Paolo ne è diventato
ministro. Paolo ci tiene a ricordare ( 2,11-12) che "voi,
pagani nella carne... eravate senza Cristo (il Messia), senza
patti della promessa, senza speranza, senza Dio nel mondo". I
pagani, anche se con molti dèi, non hanno il Dio vero e unico
(1Cor 8,5s). Proprio in un mondo, prima ebraico e poi pagano, si
pone l'opera compiuta da Cristo nella storia della salvezza
attraverso la sua croce che ha operato questo avvicinamento:
dapprima dei Giudei e quindi dei pagani (vv 14-15), insomma di
tutti con il Padre (vv 16-18). La risurrezione costituisce la
risposta e la conferma da parte di Dio. Proprio qui si intravede
il diverso modo di intendere la vicenda di Gesù da parte del
popolo ebraico.
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Lc
3, 15-16. 21-22 In quel tempo. Poiché il popolo era in attesa e tutti,
riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo,
Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui
che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali.
Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo
veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in
preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma
corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio
mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Matteo
2, 1-12 Il popolo è in attesa che il Signore si mostri con la sua volontà
poiché finalmente la presenza di Giovanni il Battista apre spiragli sulla
presenza di una parola nuova di profeta. Da 300 anni si è spenta la parola
dei profeti. Così tutti quelli che giungono presso Giovanni hanno qualcosa
da attendere e sperare. Anzi non si accontentano della sola parola del
profeta, ma ormai osano chiedere una conclusione attesa da secoli. Sono alla
ricerca di Cristo, del vero Cristo inviato da Dio, poiché molti avventurieri
già in questo periodo pretendono di esserlo e molti cercheranno di esserlo
anche dopo l'esperienza di Gesù. "Che Giovanni sia, per caso, il Cristo?" Si
è affermata la sicurezza che i tempi siano maturi. La struttura religiosa si
è sempre più organizzata in Israele, la Scrittura ha ormai raggiunto una sua
completezza, il culto del tempio è ormai molto radicato nella sensibilità, le
sinagoghe si riempiono per la lettura della Parola di Dio il sabato. Il volto
di Dio si è ormai identificato come un giudice inflessibile, esigente,
legislatore severo e geloso e deve venire a purificare, condannare,
riscattare. Ma le immagini del Dio dell'Alleanza, che si fa sposo, padre
affettuoso, alleato, perfino tenero come una madre, sono scomparse.
Giovanni chiarisce di non essere l'atteso, ma un banditore, una voce,
colui che precede. "Chi viene è alle porte. Egli tiene in mano la pala per
pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà
la paglia con un fuoco inestinguibile» (3,17). Anche Giovanni risente di
quella diffusa immagine terribile di Dio e tutta la spiritualità circolante
sviluppa un rispetto che si mescola fortemente alla paura.
Il battesimo di Gesù inizia un tempo nuovo. Luca non lo descrive ma
vuole cogliere che cosa è avvenuto in Gesù e quindi in noi. Una annotazione
preziosa ricorda che Gesù è con il popolo, lo dice confuso con la gente. E'
battezzato senza particolari cerimonie né privilegi. Il racconto,
semplicissimo, mette Gesù a livello di comunione con i peccatori, per
qualsiasi motivo si siano accostati a Giovanni. Gesù sente e condivide di
stare tra "pecore senza pastore" (Mc 6,34). Dopo
questa immersione pubblica che ha scelto ed ha accettato come fondamentale
Gesù prega. E' quel misterioso dialogo in cui vuole ripensare, maturare,
interiorizzare, offrire ciò che è avvenuto. Luca si preoccupa spesso di
registrare il tempo della preghiera di Gesù
(cf.5,16;6,12;9,18.28-29;11,1;22,41;Mt 14,23). poiché è il momento della
consapevolezza, la ricerca di senso davanti agli occhi del Padre, è il segno
di una novità che apre orizzonti e strade da percorrere, è il dialogo per
cogliere la volontà di Dio. Il Padre risponde accettando e Luca registra tre
segni: - si "aprirono i cieli": Al centro del brano,
se non è posto il battesimo di Gesù, è posto l'aprirsi del cielo: «Gesù,
ricevuto il battesimo, stava in preghiera ed ecco il cielo si aprì». La
preghiera dei profeti e, in particolare di Isaia si avvera: "Se tu
squarciassi i cieli e scendessi" (63,19). I cieli si spalancano in un
orizzonte nuovo, regalato dalla generosità di Dio che non allarga tanto le
nubi ma muta la presenza, venendo ad abitare nel suo popolo. -
scese lo Spirito come una colomba.
Credo Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo
e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo
Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti
i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non
creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono
state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e
per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e
si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, patì sotto Ponzio Pilato, morì e fu
sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al
cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per
giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito
santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il
Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei
profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo
battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e
la vita del mondo che verrà. Amen. |