PARROCCHIA
S. MARIA REGINA
Via Favana - Busto Arsizio
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Anno 2000
Numero 8 - Giugno 2000

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UN GIORNALE DA... BORSA

Il Tassello è uno dei pochi giornali che mi piace non solo sfogliare, come faccio con tanti altri, ma leggere prima tutto di un fiato, come per controllare se ogni "giornalista" ha redatto il suo pezzo (tipico del direttore bastardo geneticamente) e poi gustare in ogni suo articolo, poiché tutte le volte ci ritrovi qualcosa di nuovo o meglio aspetti di vita presentati in modo originale e personale.
Mi colpisce e affascina il taglio esperienziale che anima le sue pagine, con articoli che nascono dal cuore, dalle emozioni,dai sentimenti e vissuti più disparati, ma che comunque riflettono la ricchezza e la complessità di ciascuno di noi: un motivo in più perché ognuno presti la propria penna o la tastiera a questo giornalino!
Ormai per quelli che scrivono abitualmente è diventato un modo per comunicare, per incontrare il pensiero di altri; in fondo un buon giornale non solo deve informare, ma anche formare, preparare persone che pensano e che abbiano il coraggio di testimoniare le proprie idee, soprattutto se maturate alla luce della parola di Dio.
Non c’è bisogno di essere il Don o la Suora (cioè dei suonati) per comunicare la propria fede nella vita, dono di Dio, con tutto il suo patrimonio di gioie e fardello di dolori, per testimoniare che l’accettare la realtà della malattia, come una prova molto ardua, ti aiuta a crescere scoprendo i tuoi limiti, ma anche le tue grandi potenzialità, diversamente dal rassegnarsi e gettare la spugna, subendo passivamente e quasi fatalmente questo evento.
Dalla testimonianza di Maria Luigia mi sembra di aver capito che la sua è una accettazione consapevole e responsabile, che le permette di apprezzare l’aiuto delle persone (spero tra queste del suo medico curante) e soprattutto di credere che Dio non ti abbandona, ma cammina con te sulla strada del dolore e della sofferenza, perché Lui l’ha già sperimentata e percorsa in tutto pienamente simile a noi.
Sono profondamente colpito da questo "tassello" di vita che la nostra lettrice ha voluto condividere con noi; mi vengono alla memoria e risuonano nel cuore i tanti "tasselli" di storie umane che ho il privilegio di incontrare e a volte di condividere fino in fondo, fino al loro epilogo; di alcuni ho già ricavato un articolo, di altri ci sto pensando, altri ancora rimangono indimenticabili ed irripetibili da costituire tassello su tassello il mosaico della mia vita.
A proposito del Tassello inteso come giornale, poiché io sono un extraparrocchiano non mi arriva tramite i soliti canali, ma comunque ne vengo in possesso, perché qualche parrocchiano mio paziente, mentre lo visito, si complimenta per l’articolo della "borsa del dottore" (forse temendo qualche ritorsione terapeutica: iniezioni anziché compresse) e vedendomi tutto intento a sfogliarlo, arguisce che non l’abbia ricevuto, così me lo infila nella borsa prima che io vada via. Mi ritrovo così in borsa un nuovo strumento oltre i soliti che fanno parte del mio armamentario; l’ho sperimentato personalmente, quando in certe situazioni estraendo dalla borsa il magico Tassello ho visto nascere un sorriso su un volto cupo o rasserenarsi l’espressione di un malato, che leggendo un certo articolo, ritrovava la solidarietà di chi sta soffrendo come lui.
Confortato da queste esperienze ho concluso che il Tassello è un giornale da borsa, ma non una qualunque, quella del dottore.

Alessandro B.

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