PARROCCHIA
S. MARIA REGINA
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Anno 2001
Numero 2 - Novembre 2000

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IL SANTISSIMO SACRAMENTO

E' tempo di influenza, anzi di "para - influenza", perch?i virus doc, mandano in avanscoperta altri virus dotati di "para - cadute, da cui la dizione "para - influenza": tutto questo estrapolato dalle informazioni puntualmente fornite dalla RAI (di tutto, di pi?. A parte queste battute avvelenate dall'ironia, qualche paziente comincia a chiamare perch? manifesta febbre, mal di gola, tosse, non importa se da influenza o da "para influenza". Di sicuro si sente a pezzi e non si accontenta delle chiacchiere forbite dei giornalisti RAI, ma interpella il sottoscritto ed esige la canonica visita domiciliare, perch?"non si sa mai, qualche temibile complicanza potrebbe sopraggiungere", come ha ben sentenziato il dottor RAI.

Un po' sull'arrabbiato, ritagli lo spazio per questa fatidica visita tra gli altri problemi pi?seri ed impegnativi, soprattutto quando "l'oggetto del desiderio" ?un ragazzone tutto muscoli, sportivissimo, che la mamma chiama ancora "il mio bambino", ma che crolla come un gigante dai piedi di argilla appena la sua ricercata performance non ?la stessa di sempre.

Di solito lo trovi nella "sua cameretta", un po' cresciuta in fatto di manifesti appesi ovunque che, con dovizia di particolari, mi fanno ripassare in un attimo buona parte di anatomia umana femminile. Il viso assonnato (?solo l'alba delle 11,30!) per me che mi alzo cinque ore prima ?un travaso di bile, ma comincio la visita per non pensare troppo a questi particolari. Vi lascio immaginare quale "aroma" sprigionava quella "boccuccia di rosa": l'aria viziata di un'intera notte, per giunta con la febbre! L'alito tipico di "acetone" dei bambini al confronto, ?un delicato profumo. Supero questo impatto fatale, osservo la gola un po' arrossata, niente di pi? passo ad auscultare il possente torace sotto gli occhi vigili della madre, ammirata non certo della mia arte semeiotica, ma da quel fusto che emerge dalle infuocate lenzuola; la pelle madida di sudore acre, nonostante la reminiscenza di un profumo indecifrabile usato probabilmente a litri. Anche a livello polmonare nulla di particolare; cos?l'auscultazione del cuore, che galoppa un pochino per il rialzo febbrile, oltre tutto modesto. L'addome poi ?uno spettacolo, perch?tutta la possenza degli "addominali" si scatena appena cerco delicatamente di palpare fegato e milza: se avessi due mani da maestro di karat?saprei io cosa fare per vincere questa impari lotta, ma siccome sono solo un medico, per giunta non violento per convinzione, non posso fare altro che constatare, anche a questo livello, la pi?assoluta normalit?

Alla fine della visita desidererei tanto che ci fosse il dottor RAI per cantargliene quattro di quelle giuste, visto e considerato che si trattava di una semplice sindrome febbrile senza alcuna complicazione e sarebbe bastata un po' di pazienza. Non ho ancora capito, a tal proposito, perch?s?parla sempre di "pazienti"?
In un certo senso per? la sua presenza l'avevo avvertita, perch? particolare non trascurabile, l'occhio della televisione non ci ha lasciati un secondo. In ogni casa che si rispetti, soprattutto nelle "camerette" dei giovani, la televisione ?come il telefonino, un'appendice immancabile, sempre accesa, anche durante la visita medica, come a calamitare l'attenzione del paziente, che ti accorgi non ti segue nelle tue manovre e collabora pigramente, quasi scocciato, per il disturbo che stai creando.

Ormai ci ho fatto il cosiddetto callo perch?non solo i giovani ma anche le persone di una certa et? sono come rapiti da questo oggetto luminoso, il "Santissimo Sacramento". Cos?lo definisce padre Alex Zanotelli, che vive in una baraccopoli di Nairobi, dove la miseria, la povert? le ingiustizie, non sono una "finction televisiva", ma una cruda e "vera realt?quot;.

Sandro

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