PARROCCHIA
S. MARIA REGINA
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Anno 2002
Numero 6 - Aprile 2002

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CARO CARDINALE

la sua prossima partenza da Milano sta mettendo tutti in agitazione soprattutto per la ricerca di un... successore adeguato. Non mi associo a questo "toto vescovo", anche perch?succede sempre che lo Spirito si faccia due risate dei nostri schemi umani. Anche il suo arrivo a Milano da "sconosciuto rettore di universit?quot;, ?stato uno scherzetto dello Spirito Santo! Dovremo invece abituarci a non vederla pi?in televisione durante la quaresima o al telegiornale, a non leggere pi?le sue lettere pastorali o i suoi interventi su temi di attualit? Non la vedremo pi?mentre incontra la gente delle parrocchie, partecipa alle riunioni con i preti o siede al tavolo ascoltando gli interventi del Consiglio presbiterale diocesano. Non lo vedremo nel gesto di benedire le numerose salme dei morti per il terrorismo, di salutare i ragazzi della Cresima a san Siro o alle varie giornate missionarie. Non lo vedremo sul pulpito alto del Duomo mentre spiega le Scritture rendendole facili e chiare da far dire: "Come mai non ci avevo pensato anch'io?". Non pregheremo pi?"per il nostro vescovo Carlo Maria" durante la Messa dopo il nome del Papa, non leggeremo sui giornali le sue lucide interviste a proposito di Milano o di temi molto caldi. Non lo vedremo e non lo ascolteremo cos?come siamo abituati da 22 anni!

Il suo magistero a Milano ha coinciso, tra l'altro, con i miei anni di sacerdozio, segnati dalla sua parola e dal suo tratto. Infatti con altri quarantaquattro compagni siamo stati il primo gruppo ad essere ordinati sacerdoti da lei. Ovviamente rimarr? sempre il mio Vescovo anche dopo la sua partenza. In questi mesi si stanno tirando le somme del suo lavoro in Diocesi che diventeranno articoli e libri. Qualcosa legger? senza esagerare. Devo personalmente molto a lei, se considero la mia vita di prete e di uomo. Ho sempre potuto parlare direttamente con lei tutte le volte che ne sentivo la necessit? superando l?idea di lontananza e di distacco da noi, vista la dimensione della Diocesi. Non l'ho disturbata per cretinate o per piccoli problemi che poi ho benissimo risolto da solo o con l'aiuto di altre persone. Quando invece il gioco si faceva duro e difficile per la mia vita di prete, ho sempre avuto la sensazione di essere accolto, compreso e riconosciuto "tra i tanti". Fu lei, in un periodo di crisi sacerdotale, a rassicurarmi e indicarmi una persona che mi avrebbe dato una mano. Fu lei a comprendere bene il motivo per cui chiedevo di lasciare la prima parrocchia dove ero stato destinato, perch?avvertivo che le cose, andando bene, mi avrebbero un po? imborghesito. Mi parl?del momento generazionale che stavo vivendo e mi indic?alcune linee di lavoro e di impegno che mi sono state utili. In altre occasioni, invece, ho potuto comunicare la mia gioia di essere prete, perch?le cose giravano bene, grazie al dito della Provvidenza e che poteva contare su un... caporale sereno di essere nella sua fanteria. La vedevo contento... di vedere un prete contento! E quando, tre o quattro volte, mi ?capitato di essere a tavola insieme a lei, la invogliavo a parlare di cinema o di qualche bel romanzo letto; chiedevo dove avrebbe passato le ferie o dove andava a camminare quando aveva la testa piena di parole. Sono ancora convinto che un Vescovo abbia il diritto di tirare il fiato parlando di cose? normali.

Ho sempre ammirato la sua capacit?di ascoltare, di cogliere i problemi, di non lasciarsi prendere dall'ansia o dalla angoscia. Il suo contatto con Dio e la sua frequentazione con la Parola, la rendevano uomo di Dio, presente nei problemi complicati di questo ventennio, ma anche capace di indicare qualche pista di soluzione. Quanti pensieri vengono nel momento in cui sai che una persona non ci sar?pi?come prima! Mi mancher?colui che ha fatto tutt'uno con il mio sacerdozio e con il mio amore per la Chiesa.

Non credo di avere problemi circa la persona che giunger?al suo posto. Sar?un innovatore, sar?un restauratore, sar?di destra o di sinistra, sar?legato al Vaticano o sar?un libero?, non lo so e mi interessa ben poco! In tutti i casi sar?il mio nuovo Vescovo, anche perch?non potrebbe comunque annullare quella parte di me che ?cresciuta in questi anni. Con stima e riconoscenza.

Don Norberto

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