Pagina 14 - Il Tassello

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Il mio caro amico
Guido ha appioppato a sua
moglie Franca il nomigno-
lo di “Madame Però” per il
semplice motivo che, quel-
la congiunzione, lei la cac-
cia dentro quasi dappertut-
to: “Sì è bello, però…, sì è
giusto, però…, sì è ri-
schioso, però…”, ed io mi
permetto d’aggiungere, “Sì, sarà un vizietto,
però…Franca ha le sue buone ragioni per ficca-
re quel però un po’ ovunque”.
A questo mondo non c’è quasi mai nulla
di tassativo e categorico perché i ragionamenti
sono spesso condizionati da altri. Ho appreso
da Piero Fassino che suo padre gli dava questo
saggio consiglio: “Non scordare mai che nei
punti di vista altrui, c’è spesso una parte di ve-
rità”. Tutti noi ci chiediamo: ma qual è la veri-
tà? La verità è che tutto - ma proprio tutto - è
questione di “equilibrio” e che anche le qualità
positive – oltre un certo limite, peraltro non
ben definito – si trasformano in qualità negati-
ve.
Credo che spesso il difetto non sia altro
che la degenerazione di un pregio, e per dimo-
strare la validità di questa tesi potrei fare un’in-
finità di esempi, ma mi limito a farne solo alcu-
ni. Oltre un certo punto, una persona precisa
diventa cavillosa e pedante, chi è battagliero
diventa polemico, chi è aggressivo passa per
prepotente, chi è abituato ad esternare ciò che
pensa (perché desidera confrontare le proprie
tesi con quelle altrui) passa per accentratore o,
peggio, egocentrico, chi è parsimonioso diven-
ta avaro, chi è generoso diventa scialacquatore,
chi si fida un po’ troppo del prossimo dimostra
ingenuità, chi invece non si fida per niente fini-
sce per diventare diffidente e sospettoso e via
dicendo.
Con ciò intendo affermare che la diffe-
renza tra virtù e difetto dipende proprio da quel
"certo limite" che è sempre soggetto a valuta-
zioni personali. Ecco perché accade spesso che
i giudizi sulle persone siano discordanti fra lo-
ro ed ecco perché, mentre alcuni scoprono in
noi delle qualità positive, altri invece vedono
solo quelle negative. E' naturale allora che chi
subisce delle critiche (non sempre giuste) abbia
la possibilità di difendersi e di esprimere il pro-
prio parere. Questo è il motivo per cui - contra-
riamente al comportamento di tanti che sono
purtroppo abituati a criticare le persone alle
loro spalle - io ho l'abitudine di dire aperta-
mente alle persone quel che penso, sia nel bene
sia nel male, come di solito si fa tra amici, sen-
za alcuna cattiva intenzione.
Purtroppo non è facile accettare le criti-
che, soprattutto, quando sono giuste, perché le
persone - essendo suscettibili per natura - non
riescono a distinguere la critica costruttiva da
quella denigratoria. E' proprio per questo moti-
vo che si sono guastati i rapporti d'amicizia tra
me ed un mio amico, il quale non ha saputo
trarre profitto dalla mia critica. Come aveva
scritto giustamente Norberto Bobbio: "Spesso
le obiezioni colgono nel segno ed è più saggio
trarne profitto che sforzarsi a freddo, per una
pura ragione di puntiglio, di trovare argomenti
per confutarle". Il difficile sta proprio nel sa-
per distinguere la critica giusta da quell'ingiu-
sta e ciò è soprattutto una questione d'equili-
brio (ma com'è difficile essere sereni, obiettivi
ed equilibrati!).
Il fatto che tutto l'universo si basa sull'e-
quilibrio, m’induce a pensare che nulla sia do-
vuto puramente al caso, ma tutto sia il risultato
di un'intelligenza, il che implica la presenza di
"un grande ingegnere che guida tutto" (come
disse il premio Nobel per la biologia, Renato
Dulbecco). Conclusione: La saggezza dei popo-
li (e di M.me Però) insegna che…“In medio
stat virtus!”.
WI
LDO
LA SAGGEZZA DI
MADAME PERO’
LIBERI SCRITTORI
PRESTITO PER L’ORATORIO
Chiediamo fondi per sostenere lavori in corso nel superamento, in ora-
torio, delle barriere architettoniche, impegnandoci a restituirli entro un
anno. Contattare don Norberto