Pagina 2 - Il Tassello

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nosità della luna perchè facesse luce di not-
te e anche un po’ innamorare i cuori.
Si sarà divertito un sacco a formare
l’uomo con un po’ di acqua e un po’ di ar-
gilla; molti pezzi gli saranno pure venuti
male tanto da doverli impastare di nuovo
e, nonostante questo, qualcuno è rimasto
“bacato”: ecco perchè tanti “stupidi”! Molti
di quelli che fisicamente sembrano usciti
male per le loro deformazioni, possiedono
invece la luce negli occhi.
Si sarà divertito a mettere
la donna davanti all’uomo a
sua insaputa, somministrando-
gli una dose di sonnifero. Sape-
va benissimo che per trovare
davanti a sé la donna giusta, ci
vuole molto tempo e molti so-
gni. Come si sarà sentito il Pa-
dreterno mentre i due si guar-
davano, si abbracciavano e pro-
vavano la consistenza delle lo-
ro labbra? Avrà inventato, sen-
za ombra di dubbio, una parola
del nuovo dizionario prossimo ad uscire:
“Innamorati”! Avrà subito pensato:. “Certo
che ho fatto un buon lavoro, un lavoro…
da Dio, chissà se questi due se lo ricorde-
ranno sempre!”… ma questo è un altro di-
scorso!
Con la presenza dei due (che poi si
sono moltiplicati anche se uno di nome A-
bele ebbe breve vita) il divertimento e l’iro-
nia di Dio si sono notevolmente modificati.
Solo per restare in un popolo (non si può
in queste pagine parlare di tutti!) si sarà
divertito nell’organizzare cose nuove, una
fuga dall’Egitto per esempio, con una serie
di effetti straordinari ancora più speciali
rispetto a molti film che sarebbero usciti. E
poi l’ironia di chi vede che tante disobbe-
dienze riportavano le persone al punto di
partenza e, invece di dire: “Ve l’avevo det-
to”, riabbracciare, con un filo di simpatia,
tutti i figli prodighi di quel popolo.
Il colpo più grosso lo fece inventando
il presepio: prima di essere di gesso, lo ha
fatto proprio dal vivo. Ha preso una donna
carina con due bellissimi occhi, ha fatto na-
scere in lei l’improvvisa vita divina, senza
bisogno del corpo del buon Giuseppe. Ha
preso dei pastori con le loro pecore e tanti
artigiani che avrebbero desposto castagne,
lana, legna, panni puliti, salumi, formaggi
e chi ne ha più ne metta, davanti alla gio-
vane famiglia che all’esterno
della grotta aveva collocato un
fiocco azzurro, ricamato a
punto croce.
Fu poi quel “punto croce”
a segnare il futuro del bambi-
no nato a Betlemme. A furia di
mettersi addosso un crocino, si
è ritrovato su una croce vera,
tra un cielo scuro, una enorme
cattiveria, una solitudine piena
di sangue. Fu lì che il buon Dio
fece... il sorriso più grande,
proprio davanti al massimo
della violenza e dell’odio. L’humour di Dio
nascondeva un pensiero: “Che stupidi que-
sti uomini, tentano di fermare il bene. Non
sanno che più si allontanano e più voglio
loro bene, non per nulla mi sono impegna-
to fin dalle origini a creare il mondo. Vole-
vo che, come nel gioco del puzzle, in que-
sta scatola mettessero mano anche loro, per
realizzare insieme l’opera d’arte. E’ uno
spasso vedere che qualcuno prende i tas-
selli ponendoli al posto giusto, mentre al-
tri, dispettosi, nonché bastardi, distruggo-
no e mettono tutto in disordine”….>>.
Poi il libro proseguiva con altre simpati-
che storie. Se avrete la fortuna di trovarlo in
qualche libreria, consiglio di acquistarlo. Se
sarà impossibile basterà usare gli occhi ed im-
maginare, immaginare, immaginare… Dimen-
ticavo di dire il sottotitolo del libro: “Farina del
mio sacco”.
D
ON
N
ORBERTO
- Ora capisci perché ti dicevo
di far prima l’albero e poi il
cane….