Pagina 11 - Il Tassello

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RICOMINCIA LA GINNASTICA
Lunedì 17 e mercoledì 19 settembre alla sera,
mercoledì 19 e venerdì 21 al mattino,
presso il salone del centro comunitario:
Ginnastica dolce, di mantenimento, stretching + tonificazione muscolare, aerobica.
Per informazione contattare Tiziana Frasson tel 0331 632159 - cel 3489003543
o la cooperativa Mir Sada in via Lonate
ma che si può applicare per qualsiasi situazio-
ne. Lo conoscono, ad esempio, anche gli ultrà
delle squadre di calcio che fanno
“proselitismo” tra i semplici tifosi. Per loro il
valore assoluto a cui educare è la fedeltà alla
squadra preferita. In sé nulla di male se si rima-
ne nella legalità e se l’obiettivo educativo è le-
cito.
La questione, invece, è più profonda. Per
educare occorre avere dei valori in cui credere
per poter definire degli obiettivi da raggiungere
altrimenti…non è educazione. Occorre scom-
mettere sull’uomo, sulle sue debolezze, senti-
menti ed idee. Certo non è una cosa semplice
perché la nostra natura umana è mutevole, non
preordinabile e non è possibile determinare e-
sattamente come saremo nel futuro. Purtrop-
po non abbiamo la sfera di cristallo per sapere
cosa accadrà domani. Questo non deve scorag-
giare chi si vuole occupare degli altri o chi è
genitore. L’importante è iniziare e partire per il
viaggio che conduca fuori noi stessi dai nostri
egoismi ed egocentrismi per poterci far carico
di altre persone. Educare altri per educare se
stessi. Se pensiamo proprio che non sappiamo
da che parte iniziare vuol dire che siamo già a
buon punto; infatti, viviamo in un periodo di
confusa emergenza educativa dove i valori a
cui educare sono un po’ nascosti e gli ambiti
sono molteplici. A mo’ di esempio si può pro-
vare a fare questo elenco e poi…buona parten-
za: educare alla legalità, alla multiculturalità, al
rispetto dei più deboli, all’affettività e alla ses-
sualità, al rispetto del creato, al non uso di so-
stanze stupefacenti ed alcoliche, alla collabo-
razione con gli altri, all’uso delle auto e delle
moto, alla partecipazione democratica, alla co-
noscenza e ultimo, ma sopra a tutto, educare
alla fede in Dio.
A
NDREA
I.
DALLA CARROZZINA DI MATTEO
I fatti di cronaca degli ultimi mesi riguardanti gli stranieri che vivo-
no nel nostro paese, in particolar modo provenienti dai Balcani e dal
Nordafrica, hanno creato discussioni su difficoltà di convivenza e
razzismo vero o presunto. Questi fatti indubbiamente possono dare
fastidio a chi li ascolta e provocare reazioni che spingono a pensare e a dire cose
che potrebbero essere considerate razziste. Il vero razzismo è la violenza ingiustificata
nei confronti di chi è diverso perché considerato inferiore, come quando nel 2000 due
giocatori del Leeds (che all’epoca era un’ottima squadra), Lee Bowyer e Jonathan Wo-
odgate aggredirono uno studente indiano, un bruttissimo episodio.
Sempre restando nel mondo del calcio, il 27 novembre 2005, durante Messina-
Inter, l’ivoriano Zoro prese il pallone rifiutandosi di continuare a giocare in quanto fat-
to oggetto dei cosiddetti “bu” razzisti; questi ultimi non sono razzismo, ma un modo
come un altro che alcuni tifosi hanno per irridere gli avversari. Spesso questi episodi
colpiscono giocatori tecnicamente scarsi; campioni come Clarence Seedorf e Thierry
Henry non hanno mai subito questi episodi. Spesso si confonde il razzismo e quello
che non lo è.
M
ATTEO
LEEDS - INTER