Pagina 5 - Il Tassello

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L’OCCHIATA DI DON PEPPINO
Che meraviglia il bambino! Tutti
lo dicono, ma non tutti sanno passare
dalla meraviglia all’amore del bambi-
no. C’è chi lo considera uno strumento
dei propri capricci o desideri. Ma an-
diamo per ordine e scopriremo la pre-
ziosità del bambino e la sua debolezza.
In ogni lingua del mondo il termine
“bambino” indica una persona quando è
ancora in tenera età. Nella prospettiva biblica il
bambino è visto sia come un ragazzino vispo
che fa corona intorno ai genitori, allietando la
loro esistenza, sia come persona ancora debole
e indifesa e quindi bisognosa di protezione e di
aiuto.
Soprattutto nella Bibbia il bambino è un
dono, una benedizione di Dio, pegno della sua
benevolenza. Per questo i figli attorno alla
mensa sono come una corona per gli anziani.
Dice il libro dei Proverbi:
“Corona dei vecchi
sono i figli dei figli, e onore dei figli i loro pa-
dri”
(17, 6). E il Salmo 128 canta così:
“La tua
sposa come vite feconda nell’intimità della tua
casa, i tuoi figli come virgulti di ulivo intorno
alla tua mensa”.
E’ per questo che i nonni coc-
colano così tanto i nipotini fino diventare bam-
bini come loro. Sono l’eredità del Signore, la
sua benedizione. Un uomo con molti bambini è
come un guerriero che ha la faretra piena di
molte frecce, perciò non teme i nemici, nessu-
no gli fa ingiuria o gli manca di rispet-
to:
“Ecco, eredità di Jahve sono i fi-
gli, e sua grazia è il frutto del grem-
bo. Come frecce in mano a un eroe,
sono i figli della giovinezza. Beato
l’uomo che ha piena la faretra, non
resterà confuso quando verrà a tratta-
re alla porta con i propri nemi-
ci” (Salmo
127, 3- 5).
Perciò la Bibbia considera il bambino
bellezza, ornamento della intimità domestica,
benedizione del Signore e sicurezza per l’avve-
nire. Così Dio benedice Abramo
: “Quando A-
bramo ebbe 99 anni il Signore gli apparve e gli
disse: Io sono Dio onnipotente, cammina da-
vanti a me e sii integro. Porrò la mia alleanza
tra me e te, e ti renderò numeroso molto, mol-
to”
(Gn 17, 1-3). Così Isacco benedice Giacob-
be:
“Ti benedica Dio onnipotente, ti renda fe-
condo e ti moltipli, così che tu divenga una as-
semblea di popoli. Conceda la benedizione di
Abramo a te e alla tua discendenza con te, per-
ché tu possieda il paese dove sei stato forestie-
ro e che Dio ha dato ad Abramo” .
Così la Bibbia parla dei figli e dei bambi-
ni. Noi come la pensiamo? Pensiamoci su e la
prossima volta ci risentiremo.
D
ON
P
EPPINO
IL BAMBINO
L’ORATORIO … DOPO LA MISSIONE
Iniziamo (o riprendiamo) un discorso a partire dalla Missione! Abbiamo
bisogno di persone con cui dialogare, confrontarci, inventare. E’ proprio un
“lab-oratorio”. Di tanto in tanto questo nostro ambito educativo va ripreso e
rivisitato. Tra l’altro il nostro oratorio è senza chiave, è aperto ogni ora
del giorno, d’estate e d’inverno, insomma non chiude mai per ferie! E’
un cantiere sempre aperto! Vogliamo partire da ciò che c’è già, per so-
stenere e continuare il discorso educativo. Appuntamento:
MARTEDI’ 6 maggio 2008 alle 21.00 presso il bar dell’oratorio
Metteremo in comune alcune riflessioni su due punti in particolare:
1. L’oratorio OGGI può educare le giovani generazioni? Può educarle alla fede?
E’ possibile pensare alla presenza di figure educative adulte in oratorio?
2. Come vorresti che fosse l’oratorio a Madonna Regina?
Come ti sembra oggi? Come lo immagini tra dieci anni?
Dopo un momento insieme ci divideremo a gruppi per mettere a fuoco alcuni ambiti della
vita dell’oratorio: le domeniche in oratorio speciali e non, Sirio, gli adolescenti, lo sport…