Pagina 10 - Il Tassello

Versione HTML di base

10
LIBERI SCRITTORI
MI RITORNI IN MENTE…
“A TE” DI JOVANOTTI
A te che sei l’unica al mondo
l’unica ragione per arrivare fino in fondo
ad ogni mio respiro Quando ti guardo, dopo
un giorno pieno di parole, senza che tu mi
dica niente, tutto si fa chiaro.
A te che mi hai trovato all’angolo coi pugni
chiusi con le mie spalle contro il muro pron-
to a difendermi con gli occhi bassi stavo in
fila con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto E mi hai
portato con te
A te io canto una canzone Perché non ho al-
tro
Niente di meglio da offrirti Di tutto quello che
ho
Prendi il mio tempo E la magia
Che con un solo salto Ci fa volare dentro all’-
aria Come bollicine
A te che sei Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita E ne hai fatto
molto di più
A te che hai dato senso al tempo Senza misu-
rarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io Ti ho visto piangere nella mia ma-
Per quasi tutti i bambini
sono un’attrazione irresistibi-
le i lavori dei trattori, trebbia-
trici, schiacciasassi, scavatri-
ci… Forse perché vedono i
“grandi” che “giocano” con la
terra!
La seminano per avere
grano, farine e altri cibi, ma
fanno anche operazioni di
spostamento che hanno diver-
se finalità! Dalla ricerca di
pietre preziose alle scoperte
che portano alla luce reperti
archeologici. Scavano galle-
rie, buche profonde e nascon-
dono dentro tubi grandissimi,
per poi ricoprirli per creare i
vari impianti utili alle città.
I bambini rimangono
incantati a guardare queste
“grandi manovre”, quando
non pensano, per la “gioia”
dei genitori, di attivarsi met-
tendo le loro manine in mezzo
a sassi e terra facendo torte e
“pucciando” sassi nell’acqua
come fossero biscottini da
thè, rischiando però di man-
giarli per davvero e sicura-
mente di sporcarsi per benino!
Poi altro che macchinari
moderni, dovrebbero inventa-
re una lavatrice solo per loro.
Dietro a occhi da bambino chi
non lo farebbe?? O meglio,
chi a suo tempo non l’ha fat-
to!!
Ma mettendosi un
po’ dalla loro parte, è interes-
sante guardare i movimenti di
un “escavatore”.
Ora la sua immagine,
quella del “CAT 323D”, la
macchina utilizzata per le o-
perazioni di scavo sulla mia
strada, è lì imponente dietro
alla mia finestra, che fa con-
trasto con il verde del campo
e l’azzurro del cielo.
Penso che senza di lui, il
“CAT”, bisognerebbe ricorre-
re a metodi piuttosto antiquati
per fare questi lavori così pe-
santi, ma ci vorrebbe più tem-
po e anche molta più fatica.
Invece così si può risparmiare
tempo e lavoro.
Incuriosisce come con il
suo braccio articolato a im-
pianti
idraulici
questo
“bestione giallo” trasforma la
sua potenza in forza che dosa
in agili movimenti, coman-
dando la sua benna, il cuc-
chiaione per il sollevamento e
carico/scarico di materiali,
con delicatezza e precisione
come se fosse una grande ma-
no che raccoglie una manciata
di terra e pianta un fiore. È
proprio vero che l’aspetto non
conta nulla e la delicatezza
può fiorire in ogni cosa come
in ogni persona.
E’ una grande potenza
la “delicatezza”, che a dispet-
to di alcuni è ben diversa dal-
la “debolezza”!!
A
NTONELLA
B
ELLOTTI
LA DELICATEZZA DELLA SCAVATRICE